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Visualizza articoli per tag: visioni fuori raccordo

Visioni Fuori Raccordo

Lunedì 10 Giugno 2013 14:01

Scadenza Bando: 30/06/2013 

 
C'è tempo fino al 30 giugno per effettuare la pre-iscrizione online alla 6a edizione di Visioni Fuori Raccordo Film Festival, il concorso cinematografico che si propone di ricercare, valorizzare e promuovere opere audiovisive capaci di favorire una riflessione sulle periferie del Paese, sulle sue aree marginali e sulle sue realtà “invisibili”.
 
Possono partecipare alla selezione per il concorso opere audiovisive di genere documentaristico realizzate su qualsiasi supporto e prodotte a partire dall’anno 2012, che affrontano da qualunque punto di vista storie, personaggi, situazioni, percorsi legati alle periferie italiane, alle aree marginali del paese e alle sue realtà “invisibili”, colte in una prospettiva storica, sociale, antropologica, urbanistica ed esistenziale.
Le opere audiovisive devono essere in lingua italiana o in versione italiana (anche sottotitolata).
 
L’edizione 2013 del Festival prevede un’unica sezione competitiva dedicata ai documentari di qualsiasi durata.
 
Bando e modalità di partecipazione consultando il sito www.fuoriraccordo.it
 

La Bella Virginia al Bagno

Martedì 07 Ottobre 2014 00:52
La giovane Eleonora Marino affronta le dinamiche dello spettacolo viaggiante, dei circhi e delle giostre itineranti, ripercorrendo la vita dei propri genitori, giostrai romani “strapiantati” per tutta la vita, con una interessante analisi sui cambiamenti sociali dell'Italia del miracolo economico. 
Così come aveva già fatto qualche anno prima ne "La Città invisibile del divertimento", la regista punta i riflettori sul fascino della scoperta, frutto di un'artigianalità fervida e sempre pronta a stupire il pubblico per regalare un'emozione o un sorriso, senza però dimenticare quel che si cela dietro le quinte: un'attività intensa e faticosa, raccontata tramite gli aneddoti di chi si è visto costretto a fare i conti anche con i pregiudizi della vita zingara. Attraverso un interessante excursus genealogico della famiglia dell'autrice, viene mostrato come la passione di giostrai fabbricanti di sogni affondi le proprie radici nei più nobili dei palcoscenici teatrali e circensi d'Europa. 
Ma "La bella Virginia al bagno" descrive anche, di riflesso, una società che si è spostata verso la pornografia dei rapporti, delle esigenze, delle aspettative, dimenticando l'arte dell'arrangiarsi tipica di quella presenza di spirito abituata a vedere il bicchiere mezzo pieno. Viene rivissuto così un periodo che va dal dopoguerra fino a fine boom anni '80, in cui certi valori erano più importanti delle semplici necessità, fino ai giorni nostri dove questi stessi diventano stridenti con una vuota modernità fatta di simulatori di guida. Un parallelo folgorante che sintetizza la realtà disorientata di un'Italia ammassata nei centri commerciali e ormai sempre più dimentica di quell'arte di felliniana memoria, delle sue piazze e delle sue storie. Per questo il titolo del documentario vuole essere una metafora dei tempi, e ricorda il nome con cui veniva chiamato un numero d'imbonimento delle fiere di fine '800, quando per uno spicciolo il pubblico accorreva speranzoso di placare le curiosità più pruriginose, finendo con l'imbattersi con la genialità teatrale e magica dell'inventiva umana che si celava sotto il tendone. Tutto ciò ora sembra scomparso, e quella passione è rimasta fagocitata dall'interesse e dal profitto, in un'amara riflessione che coinvolge anche le dinamiche che hanno portato alla chiusura del LunEur (tra i più grandi parchi giochi d'Europa). Ne esce un'immagine spietata dell'Italia, rimasta vittima di un progresso economico cieco, che ha dimenticato la cultura e le tradizioni, sacrificando le proprie risorse in una becera corsa al rinnovamento, senza riuscire - come denunciato da Pasolini fino al giorno della sua morte - a trovare un equilibrio tra necessità e razionalità, finendo col rivoluzionare irrimediabilmente, in una spirale tutt'altro che virtuosa, anche il costume degli italiani.
 
Pollo Scatenato

Visioni Fuori Raccordo

Martedì 30 Settembre 2014 22:02
Prende il via giovedì 2 ottobre il Visioni Fuori Raccordo Film Festival, l’evento cinematografico – giunto quest’anno alla sua 7ª edizione – che da anni si propone di ricercare, valorizzare e promuovere opere documentaristiche capaci di favorire una riflessione sulle periferie, sulle sue aree marginali e sulle sue realtà “invisibili”, portando sullo schermo il meglio del cinema documentario italiano dell’anno appena trascorso.
 
 
Il programma di quest’edizione prevede, oltre alla sezione competitiva dedicata ai documentari In Concorso – tutti di elevate qualità stilistiche, tecniche ed espressive – anche la partecipazione di ospiti importanti e diversi eventi collaterali.
 
Giovedì 2 ottobre (ore 22 – Sala 3) l’autore e regista Mimmo Calopresti presenterà insieme a Marco Mathieu la versione originale del documentario Socrates, uno di noi, che racconta la vita e la brillante carriera calcistica del noto campione brasiliano, che si contraddistinse negli anni ’60 per il costante e convinto impegno civile e politico nel suo Paese.
Sabato 4 ottobre (ore 22.30 – Sala 3) saranno ospiti del Festival Giovanni Piperno e Agostino Ferrente – autori del pluripremiato Le cose belle, vincitore della Menzione Speciale della Giura della scorsa edizione del Festival – a cui sarà dedicato un Focus On dal titolo Prospettiva: non solo ‘Le cose belle’ durante il quale saranno proiettati Il mio nome è Nico Cirasola (52’ - 1998) e Il film di Mario (45’-1999).
 
Ad aprire l’ultima giornata del Festival (domenica 5 ottobre ore 16 – Sala 3) uno speciale incontro dal titolo #OccupyRoma!, dedicato al sempre più attuale e urgente tema della questione abitativa nella Capitale, durante il quale saranno presentati, in compagnia degli autori e dei protagonisti delle storie raccontate, i documentari Degage! Si Barrica di Luca Dammico e Maria Vicari (42’ – 2014), e Casa nostra di Livia Parisi (60’ – 2014). Saranno inoltre presenti all’incontro, moderato dalla giornalista Michela Pasquino, lo scrittore e politico Sandro Medici (già Presidente del Municipio X di Roma Capitale) e Massimo Pasquini dell’Unione Inquilini Roma.
 
Ogni sera in Sala 3 aperitivo con L’Aperossa, striscia quotidiana durante la quale saranno proiettati i film brevi: Trastevere di Emanuele Redondi e Paolo Palermo (18’ – 2014); Vita di borgata di Giuseppe Ferrara (11’ - 1962); I sassi di Roma di Luigi Perelli (17’ – 1980) e Tribuna padronale di Ugo Gregoretti (23’ – 1971). L’Aperossa è un nuovo progetto dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e nasce con l’intento di “portare il cinema in strada” e creare una serie di iniziative intorno a proiezioni pubbliche e itineranti. Per tutti i curiosi e gli interessati L’Aperossa sosterà durante le giornate del Festival davanti al Nuovo Cinema Aquila.
 
Dodici in tutto i documentari selezionati In Concorso, che insieme danno molteplici sguardi, inediti spunti e numerose riflessioni sull’universo sfaccettato delle periferie, offrendo al pubblico «una mappatura internazionale di personaggi, situazioni e territori ai margini, ma anche in perenne e necessaria evoluzione» come afferma il Coordinatore Artistico del Festival Giacomo Ravesi, e confermando ancora una volta che sono sempre di più i registi e gli autori che scelgono il cinema del reale per raccontare il mondo che ci circonda.
 
La Giuria, composta da Fabio Mancini (commissioning editor del programma DOC3), Wilma Labate (autrice e regista) e Ilaria Fraioli (montatrice), assegnerà un Premio allaMigliore Opera e eventuali menzioni speciali. Come di consueto, anche quest’anno sarà rinnovata l’iniziativa riguardante i lavori pubblici della giuria che, oltre a costituire uno dei caratteri distintivi del Festival, permette di conoscere i giudizi su tutti i film in Concorso e seguire online la riunione dei giurati e l’assegnazione dei premi, dando così non soltanto trasparenza al loro lavoro, ma anche e soprattutto proponendosi come strumento volto a favorire la riflessione, lo scambio e il confronto culturale.
 
Il Festival, diretto da Luca Ricciardi con il coordinamento artistico di Giacomo Ravesi, e organizzato e prodotto dall’Associazione LABnovecento, è realizzato grazie al contributo della Regione Lazio e al sostegno dell’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie delle Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale e dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, e si terrà a Roma dal 2 al 5 ottobre 2014 presso il Nuovo Cinema Aquila, luogo ormai diventato simbolo per la promozione e la diffusione del cinema indipendente e del documentario nella Capitale.
 
Maggiori informazioni sul programma e le modalità di accesso consultando www.fuoriraccordo.it
Grande apertura con “In Jackson Heights” di Frederick Wiseman, Evento Speciale “Showbiz”
 
Inizia oggi a Roma fino al 15 novembre, tra il cinema Farnese Persol e il Cineclub Detour, l’ottava edizione del Visioni Fuori Raccordo Film Festival che si propone di promuovere e valorizzare i migliori documentari italiani dell’ultimo anno, con il contributo della Regione Lazio e il patrocinio del Comune di Roma.  
 
 
Dodici i documentari in CONCORSO tra cui 2 anteprime assolute e 5 anteprime romane che indagano il rapporto tra il cinema e la metropoli intesa in senso ampio con le sue migrazioni, molteplici identità e diversi confini.  Offrono uno sguardo sulla città e le sue aree periferiche: Habitat – Note personali di Emiliano Dante, MaldiMare di Matteo Bastianelli e Napolislam di Ernesto Pagano. Particolare attenzione viene riposta verso i luoghi della malattia e dell’emarginazione: La malattia del desiderio di Claudia Brignone, The Perfect Circle di Claudia Tosi e Roma Termini di Bartolomeo Pampaloni. Molti documentari scelgono la dimensione autobiografica del diario conoscitivo: Memorie – In viaggio verso Auschwitz di Danilo Monte, Ogni preziosa giornata di Francesco Adolini; Samsara Diary di Ram Pace. Infine alcuni autori si concentrano sul ritratto umano tratteggiando un affresco corale in Uomini Proibiti di Angelita Fiore, un confronto individuale Dal ritorno di Giovanni Cioni o un incontro interculturale Doris e Hong di Leonardo Cinieri Lombroso. Tutti i registi presenteranno i documentari in sala.
FUORI CONCORSO il festival propone, nella sezione PANORAMA INTERNAZIONALE, due prime visioni, dopo la Mostra del Cinema di Venezia: “In Jackson Heights”, del regista statunitense Frederick Wiseman, Leone d’oro alla carriera nel 2014, documentario su una delle comunità etnicamente e culturalmente più eterogenee degli Stati Uniti e del mondo, che aprirà la kermesse l’11 novembre alle 20.30 al cinema Farnese Persol e “The Event” del regista ucraino Sergei Loznitsa (“I ponti di Sarajevo”, “Maidan”) sul fallito colpo di Stato del 1991 in Russia che portò alla fine del potere sovietico. 
Due gli EVENTI SPECIALI dopo la presentazione alla Festa del cinema di Roma, il docufilm “Showbiz” di Luca Ferrari, che presenterà il film in sala, prodotto da Kimera Film e  Valerio Mastandrea e due cortometraggi “Quasi eroi” e “Se avessi le parole” di Giovanni Piperno scritti e interpretati coinvolgendo i ragazzi della periferia romana con il progetto Tor Sapienza Film Lab. 
LA GIURIA che assegnerà il premio al miglior documentario  è composta da personalità che si sono distinte nella realizzazione, studio e divulgazione del genere cinematografico documentaristico. La regista  Valentina Zucco Pedicini, la direttrice della fotografia e documentarista Sabrina Varani e Fabio Mancini dal 2013 commissioning editor del programma DOC3 su RaiTre. Le attività dei giurati saranno riperse e i video trasmessi on-line per garantire la massima trasparenza dei lavori. “Visioni Fuori Raccordo appare quanto mai fondamentale – precisa il direttore Luca Ricciardi – nel contesto attuale italiano in cui, anche se il documentario sembra ormai sdoganato e finalmente considerato cinema tout court, sono sempre pochi e coraggiosi i distributori che si dedicano al genere e ancor meno gli spazi che gli riservano i palinsesti televisivi. A questo proposito –continua Ricciardi -  un festival come il nostro garantisce visibilità e riflessioni  attorno al grande sviluppo del documentario italiano degli ultimi anni e consente al pubblico di conoscere opere internazionali altrimenti assenti dal sistema distributivo”. 
 
Maggiori informazioni e il programma nel dettaglio consultando http://www.fuoriraccordo.it/

Torna Visioni Fuori Raccordo

Venerdì 02 Dicembre 2016 23:45
Torna a Roma, dal 10 al 14 dicembre 2016 al Teatro Palladium, la nona edizione di “Visioni Fuori Raccordo – Rome Documentary Fest”, un appuntamento imperdibile per gli amanti del cinema documentario. Sostenuto dalla Regione Lazio - Assessorato alla Cultura - e dalla SIAE, il festival presenta un concorso di documentari italiani prodotti nell’ultimo anno insieme a una sezione di documentari stranieri, “Visioni Internazionali - HomeLANDS” che porterà per la prima volta a Roma alcuni titoli provenienti dai più importanti festival del mondo. 
 
 
“Il documentario italiano va acquisendo sempre maggior rilevanza nei festival e nei mercati internazionali – dichiara il direttore Luca Ricciardi – ma stenta a essere riconosciuto in patria. Roma, come molte grandi città, deve fare la sua parte a sostegno di un settore artistico e industriale dalle molte potenzialità: un grande festival dedicato al documentario, un luogo per far conoscere al pubblico la miglior produzione italiana ed estera, dove incontrare autori, condividere esperienze e riflettere sui nuovi linguaggi del cinema del reale. È questa la prospettiva che orienta le nostre scelte e siamo convinti che il Rome Documentary Fest, possa diventare nel tempo un riferimento imprescindibile”.
 
Da sempre alla ricerca delle possibili declinazioni del binomio cinema-metropoli, la nona edizione del Festival propone 9 titoli italiani in concorso (alcuni in anteprima italiana o romana), “che complessivamente esplorano – racconta il curatore artistico Giacomo Ravesi - l’immagine delle ‘periferie’ contemporanee, confrontandosi con paesaggi urbani e umani di confine e in trasformazione (lo stretto di Messina e il Plat di Torino). Sono luoghi in cui è ancora possibile meravigliarsi della ritualità arcaica (la Sicilia e suoi miti) ma in cui vive un’umanità nuova e desiderosa di vita: i bambini del quartiere Zen di Palermo, i figli di donne detenute, un filosofo malato di Sla con le sue memorie e utopie. Accanto all’Italia - nevralgico centro d’interesse - gli altri paesi: dalle indagini nei territori bosniaci, ex-teatri di guerra, a Grozny, capitale della Cecenia, alla Tailandia, set inaspettato di una rinascita individuale”. 
 
Inoltre quest’anno, per la prima volta, il festival si arricchisce di titoli stranieri, con “Visioni Internazionali – HomeLANDS”,  a cura di Laura Romano e Fabio Mancini: 6 titoli in anteprima presentati nell’ultimo anno nei maggiori festival internazionali. Dal deserto dell’Iran dove Blade&Beard organizzano rave-party illegali nella Repubblica Islamica, al difficile ritorno a Gerusalemme di una famiglia dopo anni di vita all’estero, a Samantha aka Princess SHAW scoperta dal musicista israeliano Kutiman grazie ai suoi video-diari postati su YouTube, a Bennet adolescente transgender che sta scoprendo di avere una nuova voce, alla bellezza lirica di alcune istantanee africane. HomeLANDS esplora il senso dell’identità attraverso documentari che si muovono tra confini geografici complessi e identità in divenire, alla ricerca di un’appartenenza che spesso sfugge ed è frutto di percorsi coraggiosi e scelte radicali. In alcuni casi segnale rivelatore della violenza sconvolgente che ci circonda, come nell'ultimo lavoro di Ulrich Seild presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia, Safari: feroce affresco dell'ossessione per la caccia in Africa, dove ondate di turisti si ritrovano per puro divertimento.
 
I film saranno presentati dai registi in sala o in collegamento e seguirà Q&A con il pubblico. 
 
Ospiti italiani e internazionali, tra i quali segnaliamo Susanne Regina Meures per l’anteprima romana di "Raving Iran". La proiezione si inserisce tra le iniziative di @Moving Docs 2016, network europeo di cui @Doc/it - Associazione Documentaristi Italiani è partner, volto alla circuitazione congiunta di documentari in Europa attraverso innovative strategie di sensibilizzazione del pubblico.
Blade & Beard, protagonisti di “Raving Iran”, si esibiranno al party di chiusura del festival, mercoledì 14, alle 23.00, presso il Rashomon Bar. Ingresso gratuito. 
 
La Giuria del concorso, composta da Giulia Amati (regista), Giovanni Piperno (regista) e Boris Sollazzo (giornalista e critico) assegnerà un Premio alla Migliore Opera e alcune eventuali menzioni speciali. Come ogni anno i lavori della giuria saranno pubblici e permetteranno di conoscere on line i giudizi di ciascun giurato su tutti i film e di seguire la riunione per l’assegnazione del Premio, consistente in materiale di repertorio offerto dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. Saranno inoltre assegnati il Premio Berta Film (un contratto di distribuzione internazionale) e il Premio Cinema del Reale (la partecipazione alla quattordicesima edizione della Festa di Cinema del reale 2017).
 
Il Festival è organizzato e prodotto dall’Associazione LABnovecento ed è realizzato grazie alla collaborazione di: Goethe Institut; Istituto Svizzero; Road Television; Thalia Group; Università degli Studi Roma Tre. 
 
Maggiori informazioni all'indirizzo http://www.fuoriraccordo.it/