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05 Set

Tutti noi ci siamo svegliati con la luna storta, per una giornata uggiosa, per un impegno che si vorrebbe assolutamente rimandare, per un litigio della sera prima e ancora da risolvere...

E una volta svegli e fuori casa, a tutti noi è capitato di trovare l'individuo più insopportabile che ci si poteva immaginare: una persona Felice. L'inguaribile romantico, innamorato della vita e pronto ad affrontare una nuova giornata di sole (anche se piove) con il sorriso a 36 denti. E intanto lo guardi e pensi che almeno un paio, di denti, glieli faresti saltare volentieri. Lo guardi e ti tieni tutto questo per te, mentre ricambi, forzatamente, il sorriso.
Lo stato d'animo del protagonista di “Bed Time” è esattamente questo. Nella sua vita non esistono belle giornate, non si spiega il perchè, forse per problemi psicologici. Si deduce ben presto che qualcosa, nella sua testa, non va. Eppure passa inosservato nel suo “piccolo mondo antico”. 
Cesar (interpretato da un ottimo Luis Tosar, fisicamente un incrocio tra Javier Bardem ed Elio delle Storie Tese) è un comunissimo portiere di un normalissimo palazzo di Barcellona. Affabile, gentile, solitario. Accudisce i condomini con lo stesso amore con la quale accudisce la madre malata in ospedale. Ovvero con apparente amore. Dietro questa maschera c'è ben altro. Sotto sotto si annida un altro mondo, tetro, arido, privo di luce (tutto questo egregiamente rappresentato anche dal parallelismo tra il posto di lavoro e il proprio alloggio...)
Cesar non sta bene, il mondo è troppo felice per lui e l'emblema di tutta questa vitalità sta nel sorriso di Clara (interpretata da Marta Etura, bella e brava attrice spagnola già vista in “Eva” e , sempre con Luis Tosar, in “Cella 211”), coinquilina giovane e attraente, sua vera ossessione.
Durante tutta la pellicola assisteremo all'inquietante piano di Cesar: rendere infelici più persone possibili. Senza destare mai un sospetto. Se ci pensate, è più facile del previsto...
Il regista, Balaguerò, noto per il low budget del 2007 “Rec”(diventato poi “Quarantena” nel remake Hollywoodiano), fin dalle prime opere si è fatto apprezzare per la sua visione personale del genere horror: mai troppo splatter o troppo fisico, preferisce creare visivamente e mentalmente la tensione nello spettatore. Aiutato da un'ottima fotografia, sempre pulita e ricercata, anche nei momenti più bui e “sporchi”, e da una colonna sonora che valorizza tutte le scelte stilistiche, ha conquistato un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.
Eppure, proprio questa tensione sembra sparata a salve in Bed Time.
Il crescendo preparato dal regista arriva al culmine e poi viene disperso da quel che tutti si aspettano, perdendo quindi la forza emotiva che un colpo di scena avrebbe giustamente esaltato.
Il film resta senza dubbio molto ben fatto, a conferma di un cinema iberico vivo e in costante crescita. Gli attori danno il meglio, costumi, scenografia e fotografia non hanno nulla da invidiare alle onerose produzioni americane, eppure, a mio avviso, manca quella sferzata finale alla sceneggiatura per rendere il tutto indimenticabile.
Resterà il ricordo di questo strano figuro, incazzato con il mondo, che ci tornerà in mente in qualche triste mattinata d'inverno, quando la pioggia ci rovinerà il risveglio e qualche vicino di buon umore sarà fuori luogo col suo sorriso e la sua gentilezza...
 
p.s. : se questa volta il lavoro fatto dal doppiaggio è ottimo, la traduzione del titolo è quantomeno discutibile...
 
Alessandro Zorzetto

 

  • Regia: Juame Balaguerò
  • Paese: Spagna, 2011
  • Genere: thriller/drammatico
  • Durata: 102'
  • Cast: Luis Tosar, Marta Etura
  • Valutazione: 4
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