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E’ nata una stella

Martedì 04 Settembre 2018 10:02
E’ arrivato il momento, forse il più atteso dal punto di vista mediatico e del glamour, qui al Festival di Venezia: oggi è il giorno di A star is born, pellicola fuori concorso e quarto rifacimento di un classico del cinema musicale/melodrammatico. Il primo fu quello diretto nel 1937 da Wellman, poi seguirono i remake del 1954 e del 1976. La versione 2018, diretta da Bradley Cooper (American Sniper) al suo esordio alla regia, si avvicina molto a quella del 76’ con Barbra Streisand e Kris Kristofferson. Lo stesso Cooper ne è il protagonista principale, affiancato dalla stella del pop Lady Gaga, al suo debutto come protagonista in un film hollywoodiano. Spogliata della sua immagine di star colma di travestimenti, qui la si vede acqua e sapone e probabilmente è l’immagine perfetta, che calza a pennello con le intenzioni narrative del film. Raccoglie la pesante eredità di Janet Gaynor, Judy Garland e Barbra Streisand.
Jackson Maine (Cooper) è un famoso cantante country con al suo attivo migliaia di concerti e altrettante bottiglie di alcol bevute. E’ perennemente ubriaco ed una sera come tante, quando si accorge che non ha più neanche un goccio da sgolarsi, si ferma in un bar qualunque per far rifornimento. Qui rimane folgorato dalla voce e dalla grinta di Ally (Lady Gaga). Giovane ragazza con un marcato talento per il canto. La passione non gli è bastata per sfondare, in quanto non sufficientemente graziosa per entrare a far parte del mondo dello show business. Jack vede il lei una stella pronta a brillare di luce propria. La porta con se in tour e tra una nota e l’altra tra i due nasce un amore unico ed intenso. Una storia passionale, profonda e simbiotica. Ma Jack deve fare i conti con i suoi fantasmi, ormai prossimi a rovinagli la carriera. Al contrario Ally vede la sua fama aumentare di giorno in giorno. Stare insieme diventa sempre più dura. Gli scontri diventato litigi furiosi. La popolarità di Ally sovrasta quella di Jack, che si rende conto che è il momento di farsi da parte, sia nella relazione che sul palco. 
Per ora il bel Bradley, che qui ha partecipato anche alla sceneggiatura e alla produzione, affascina più davanti allo schermo che dietro. Ne consegue un film comunque dignitoso che, soprattutto nei momenti musicali, emoziona con la sua onesta energia. La macchina da presa gigioneggia troppo sui due protagonisti, mai veramente arricchiti dai dialoghi, che risultano un po’ piatti. Viene trascurata la scrittura e l’ascesa drammaturgica ne risente. Si opta per un romanticismo nell’epoca dei social: fast food, consumato e poi subito dimenticato, o almeno in questo caso non reso indimenticabile. Non si accendono tutte le luci sul palco e quello che ne risente è la magia del cinema di questo genere. Sono le canzoni a farla da mattatore. Ci regalano dei momenti piacevoli e almeno in questi contesti si sente la giusta veridicità romantica. Tutti i brani sono originali e scritti proprio dalla coppia Cooper/Gaga. Coadiuvati e consigliati da artisti quali Mark Ronson e Lukas Nelson. Registrati dal vivo senza affidarsi all’aiuto del playback.
Sicuramente, l’11 ottobre data italiana di uscita nelle sale, questo melò contemporaneo richiamerà folle di spettatori. Forte anche di una risonanza mediatica planetaria legata alla coppia Bradley Cooper/Lady Gaga. Peccato non sia riuscito fino in fondo. Una delle mancanze è di non aver pescato qualcosa della classicità dei suoi predecessori. Lo script contiene grandi protagonisti e le loro altrettanto grandi pecche nella vita, fatta di scelte sbagliate, che qui trovano solo in parte la giusta ribalta. Poteva diventare veramente una love story di tutto rispetto. 
Il trailer spara tutte le cartucce migliori. In due minuti e trenta si percepisce: amore e forza, che impattano sullo spettatore con una carica travolgente.
 
David Siena