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Corso di Ufficio Stampa & Grandi Eventi

Martedì 19 Luglio 2011 10:20

L'Ass. Culturale "FuoriTraccia" organizza corsi di Ufficio Stampa & Grandi Eventi

Una serie di incontri che introducono in maniera pratica e reale al lavoro dell'addetto stampa e dell'organizzatore di eventi. Un percorso formativo, lungo il quale scoprirete come diventare registi di un grande evento, e acquisirete in modo semplice ed efficace le principali regole di questo mestiere
Il corso è suddiviso in 2 week end per un totale di 24 ore di lezione durante le quali responsabili di comunicazione, addetti stampa, giornalisti e responsabili marketing illustreranno ai partecipanti come ideare, pianificare, organizzare e promuovere un evento. Professionisti del settore che insegneranno le tecniche di project management e le strategie di comunicazione mirate attraverso approfondimenti, esercitazioni pratiche.
Il corso è a numero chiuso: max 20 partecipanti.

L'INCONTRO CON L'ALTRO

Martedì 03 Aprile 2012 16:07

Scadenza bando: 19/05/2012

Lampedusainfestivalindice la quarta edizione del concorso per filmmakers “L'incontro con l'Altro”

Il contest è diviso in due sezioni di partecipazione: “Migrazioni e Memorie”, riservata a filmati della durata massima di 45 minuti che narrino la condizione dei migranti. “Democrazia”, riservata a filmati della durata massima di 45 minuti che affrontino il dibattito di importanti avvenimenti, come la Rivoluzione Silenziosa dell'Islanda, La Primavera Araba, Occupy Everywhere e Cuba. Alle due sezioni si aggiunge un'altra sezione fuori concorso intitolata “Pelagie”, dedicata ai film maker di Lampedusa e Linosa, con video di una durata massima di 8 minuti, che trattino il tema dell'arcipelago in ogni aspetto.

Info: www.lampedusainfestival.com


 Anche quest’anno il Lago Film Fest di Revine Lago chiama a raduno i suoi spettatori affamati di cinema e arti visive e lancia una sfida straordinaria: quella di mettere le mani in pasta, di dare forma alle idee, di allargare il perimetro di iniziative e risorse. 
 
 
Con la nuova edizione, la nona, in programma dal 19 al 27 luglio, il Lago Film Fest mette a punto il suo ruolo di player della creatività e sforna un programma di workshop che spaziano dalle arti visive al cinema di animazione per bambini, tenuti da headliner italiani e internazionali. Come Tomás Sheridan, il regista inglese che guiderà un gruppo di documentaristi dietro e davanti la telecamera e svelerà i segreti del reportage per immagini. 
 
Nessuna latitudine esclusa per il IX Lago Film Fest, dunque, che quest’anno ha confermato il suo appeal per filmaker e creativi di tutto il mondo. Tremila sono infatti i film arrivati al quartier generale di Revine Lago. Quali saranno le opere che supereranno la prima selezione per andare poi a comporre le sezioni internazionale, nazionale, Unicef, Nuovi Segni e Veneto? Quali opere riusciranno a catturare il cuore della giuria internazionale (ancora segretissimi i nomi) tra le cui fila hanno militato in passato Maccio Capatonda, Antonio Rezza, Alberto Nerazzini, Angela Rafanelli? Troppo presto per dirlo. Anche quest’anno il Lago Film Fest offrirà una delle più elettrizzanti vetrine cinematografiche indipendenti italiane.
 
maggiori informazioni consultando www.lagofest.org 
 

Si terrà alla Casa del Cinema di Roma l’Ottava Edizione di Abstracta, la Mostra Internazionale del cinema astratto e sperimentale. Abstracta si svolgerà nelle serate del 10 e 11 ottobre a partire dalle ore 20:30 e proporrà una raffinata selezione di opere sperimentali in concorso e fuori concorso, quest’anno accompagnata dall’esposizione temporanea dedicata alle fotografie dell’Abstracta Photo Contest 2013.
 
 
Nel corso della prima serata, dal titolo "No Man’s Land", il tema della metropoli contemporanea e della sua rappresentazione, già al centro del Photo Contest, sarà l’oggetto di lavori filmici che lo interpreteranno nelle sue molteplici accezioni, spaziando tra la messa in scena delle peculiarità percettive della città, dei suoi stili di vita e delle sue icone tecnologiche, e la rielaborazione visiva dei paesaggi urbani, ora in chiave “traumatica” post 11 Settembre, ora in chiave “surrealista”, ispirata e mescolata con la dimensione onirica.
La proiezione di Panorama Roma (2004), nella seconda parte della serata introdurrà poi il focus sul collettivo Zimmerfrei (Massimo Carozzi, Anna de Manicor, Anna Rispoli), i cui lavori sonori e visivi caleidoscopici sullo spazio urbano a cavallo tra cinema, teatro, musica
e performance hanno ottenuto grande risonanza sul piano internazionale e ricevuto importanti riconoscimenti in diversi Paesi. La seconda e ultima serata del Festival cambia invece registro, arricchendosi di lavori di mash-up e video di animazione, tra omaggi al cinema e alle sue figure divistiche (da Tarantino a Lynch, da Antonioni a Kubrick, passando per icone del cinema italiano come Monica Vitti) e ammiccamenti alle evoluzioni contemporanee del linguaggio audiovisivo, dal videogame al motion graphic.
Al termine delle proiezioni, la Giuria Internazionale di studiosi e videomakers (Massimo Pistone, Viviane Vagh, Didier Feldmann, Vanna Fadini e Saul Saguatti) chiuderà l’edizione 2013 designando l’opera vincitrice.
 
 
 
L'ingresso è interamente gratuito.
 
Per il programma dettagliato consultare http://www.abstractafestival.com/
 

 

Detour. Festival del Cinema di Viaggio, sta per dare il via alla sua seconda edizione che si svolgerà a Padova, al cinema Porto Astra, da martedì 15  a domenica 20 ottobre. 
 
Il festival si propone anche quest'anno come luogo di incontro e confronto sul tema del viaggio nel
cinema. Al Concorso internazionale gareggeranno sia film di fiction che film documentari, che affrontano la tematica nelle varie accezioni di fuga, esilio,  migrazione, esplorazione, vagabondare ma anche ritorno, scoperta,  formazione,  o  nelle derive di spaesamento, attraversamento e confine.
 
 
 
 
Tre saranno i premi del festival: Premio al miglior film in concorso per l'ammontare di 3.000 euro;
Premio Speciale della Giuria assegnato dalla giuria al  film del  Concorso Internazionale che meglio interpreta l’idea del viaggio;
Premio del Pubblico assegnato dal pubblico che è chiamato a votare tra i film presentati nel Concorso Internazionale.
Anche quest'anno viene conferito un premio a una figura importante della scena cinematografica padovana, che con il suo lavoro contribuisce a valorizzare il talento e la passione per il cinema fuori dai confini locali.
L'Omaggio all'autore è dedicato a Wes Anderson, con una retrospettiva completa su tutti i suoi lavori, con le anteprime italiane di Bottle Rocket (Un colpo da dilettanti, 1996) e Rushmore (1998). 
Nella sezione Viaggio in Italia, troveranno spazio lungometraggi e documentari che raccontano il nostro paese. 
A tenere a battesimo la sezione sarà l'omonimo film di Rossellini Viaggio in Italia nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. Ancora nel programma: Summer 82 when Zappa came to Sicily (2013) di Salvo Cuccia, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2013, Il mio paese (2007) di Daniele Vicari,  e due lavori di Costanza Quatriglio: Terramatta (2012) e il nuovo Con il fiato sospeso (2013). 
Una serie di Eventi Speciali andranno ad approfondire il tema del festival: l'anteprima assoluta di River Water (2013), film documentario di Paolo Muran e Nicola Pittarello
che racconta il viaggio in barca di due anni di Giacomo De Stefano, La jaula de Oro (La gabbia d'oro) di Diego Quemada-Diaz, pellicola messicana che ha ricevuto il premio Un Certain Talent a
Cannes 2013, il  docufilm  The  We  and  the  I  di  Michel  Gondry  e  Lo Spaventapasseri (Scarecrow,1973), road movie degli anni 70 con Al Pacino e Gene Hackman.Tra le novità di questa edizione anche spazio per la formazione con i tre workshop: Carnet di viaggio con Stefano Faravelli,  Scrittura di Viaggio con Guido Bosticco e Fotogiornalismo con Alessandro Gandolfi.
Ad arricchire il carnet degli incontri una tavola rotonda in collaborazione con il Comune di Padova dal titolo Il Veneto e l’industria cinematografica: esperienze  e opportunità un momento di
confronto, anche con gli enti pubblici territoriali, per sviluppare insieme le potenzialità economiche.
 
Per maggiori informazioni consultando www.detourfilmfestival.com
 
A Pordenone ogni autunno c'è un appuntamento fisso per gli studiosi, gli archivisti e i cinefili: Le Giornate del Cinema Muto festival, che vede la luce grazie alla collaborazione tra la Cineteca di Gemona (Cineteca del Friuli) e l'associazione "Cinemazero" di Pordenone, fin dal 1982. Restauri, retrospettive, approfondimenti, ma anche prime visioni di film muti contemporanei, delineano un programma significativo che ogni anno attira in Friuli un pubblico internazionale.
 
Prima dell'innovazione del sonoro, l'infanzia del cinema aveva diverse connotazioni linguistiche e formali. I suoi primi passi, però, non sono stati affatto silenziosi: infatti il cinema delle origini prevedeva spesso esecuzioni musicali dal vivo. A Pordenone i film sono sempre musicati in sala da interpreti internazionali: addirittura nell'ambito degli eventi del festival sono previste Masterclass per musicisti aspiranti accompagnatori di cinema muto. 
Nonostante la distanza storica, è sempre più evidente il rinnovato dialogo con un passato linguisticamente diverso. Certi festival, poi, sono tanto affollati da esaurire i posti disponibili, come è accaduto al teatro Giuseppe Verdi di Pordenone, sede delle proiezioni de Le Giornate del Cinema Muto, per l'evento di punta, la prima mondiale di Too Much Johnson (1938) di Orson Welles. Il film, considerato perduto, è stato ritrovato da Cinemazero di Pordenone e restaurato dalla cineteca George Eastman House di Rochester (USA) e dai laboratori Cinema Arts in Pennsylvania e Haghefilm Digitaal in Olanda, con il contributo della National Film Preservation Foundation degli Stati Uniti. Inspiegabilmente, la pellicola giaceva in una cassa nel magazzino di una ditta di spedizioni di Pordenone. L'associazione culturale Cinemazero fece ritirare il materiale, affidandolo per il riconoscimento al laboratorio La camera ottica del DAMS di Gorizia e alla Cineteca del Friuli. Ciro Giorgini, collaboratore di Fuori Orario nonché autorevole conoscitore dell'opera di Welles, rivela l'identità della pellicola. Il film era stato realizzato da Welles come un’introduzione per la commedia teatrale di William Gillette, Too Much Johnson. Il plot della commedia, tra vari equivoci e tradimenti, era un perfetto sfondo narrativo al ritmo della slapstick comedy. Orson Welles dedicava il suo debutto alla regia ad un tributo alle comiche del muto (nel 1938 largamente superato), ispirandosi a Mack Sennett e Harold Lloyd. Tra gli interpreti un brillante Joseph Cotten, amico del regista, che interpreterà Lealand in Citizen Kane (1941), e Virginia Nicolson, all'epoca moglie di Welles. Fra inseguimenti e fughe in equilibrio sui cornicioni e fra i tetti di New York, il regista imprime già le sue firme autoriali: più di una volta l'uso della profondità di campo dona un senso differente all'editing del film e la sequenza dell'inseguimento nel mercato, in un labirinto di scatole e di cappelli, sembra un preludio alla suggestione degli specchi nel lunapark di The Lady from Shanghai (1948). Nel 2013 centinaia di persone hanno affollato un intero teatro per questo film, commentato in sala dal curatore Paolo Cherchi Usai, coordinatore del restauro.
 
Tra gli altri eventi della trentaduesima edizione del festival si segnalano anche le proiezioni di Beggars of Life di William Wellman e Mat’ (=La Madre) di Pudovkin, nonché le performance del "Benshi" Ichiro Kataoka, che in abiti tradizionali nipponici interpretava le proiezioni di interessanti film muti giapponesi.
L' interesse degli spettatori verso questo glorioso passato del cinema è un dato di fatto: lo testimoniano le vendite di DVD e il successo di botteghino di film muti contemporanei, come The Artist o Blancanieves. E grazie ad iniziative come Le Giornate del Cinema Muto un pubblico sempre più ampio e variegato può accedere alle forme e ai contenuti di una storia affascinante, dedicando nuove energie alla conservazione, alla diffusione e allo studio dei primi trent’anni di cinema.
 
Rossella Catanese

I festival e la critica nell'era digitale

Martedì 17 Dicembre 2013 21:33

 

 
L’Associazione Festival Italiani di Cinema organizza a Roma due giorni di incontri e tavole rotonde per mettere al centro del dibattito culturale il variegato mondo che compone il sistema festival nel nostro paese. Tema focale è l'analisi del ruolo delle regioni, dello Stato, della critica cinematografica di “carta” e “online”, degli autori promossi e giudicati dai festival e dalla Rete, di come il cinema viene raccontato alla radio e in tv, delle nuove piattaforme internet che stanno diventando vere e proprie sale virtuali. 
 
 
Una ricognizione a 360 gradi sulla complessità di un fenomeno culturale che attraversa molti ambiti della società italiana.
 
Martedì 17 dicembre presso la Direzione Generale per il Cinema (Piazza Santa Croce in Gerusalemme 9/a) ha avuto luogo l’assemblea generale dell’Afic per l’occasione trasformata in un momento di discussione e analisi del ruolo delle regioni nel sostegno delle manifestazioni cinematografiche. Grazie agli interventi dei principali responsabili delle istituzioni e delle manifestazioni cinematografiche regionali sono stati presentati i diversi modelli  di organizzazione, attività, collaborazione che vanno chiarendosi in Itaila, dal Nord Est al Piemonte, dalla Toscana  alla Puglia, fino alla più recente e innovativa esperienza di scambio dei festival lombardi.
 
Mercoledì 18 dicembre dalle ore 10 presso la Casa del Cinema verrà presentata una tavola rotonda coordinata da Giorgio Gosetti e Giovanni Spagnoletti in cui per la prima volta dialogheranno tra loro una trentina di giornalisti, critici cinematografici e autori (Stefano Amadio, Francesco Bruni, Claudia Catalli, Federico Chiacchiari, Francesco Crispino, Maurizio G. De Bonis, Laura Delli Colli, Alessandro De Simone, Fabio Ferzetti, Daniela Persico, Federico Gironi, Michela Greco, Raffaele Meale, Franco Montini, Emiliano Morreale, Gabriele Niola, Federico Pedroni, Federico Pontiggia, Cristiana Paternò, Cristina Piccino, Emanuele Rauco, Ilaria Ravarino, Piero Spila, Boris Sollazzo, Luca Svizzeretto, Bruno Torri). 
Una platea eterogenea chiamata a fare il punto sulla situazione odierna della critica cinematografica. 
Nel pomeriggio lo spazio sarà lasciato a diverse tematiche riguardanti i festival, per esempio  come vengono raccontati alla radio e in tv con gli interventi di Fabio Falzone (Effetto Notte), Federico Gironi (Coming Soon), Enrico Magrelli (Hollywood Party), Federico Raponi (Visionari), Antonello Sarno (Supercinema). E, per raggiungere l’obiettivo di suscitare l’interesse dei diversi media, Gabriele Niola e Mario Sesti spiegheranno la formula per il perfetto piano della comunicazione.
Mentre i responsabili delle piattaforme internet Cineama, FilmFlyNet e My Movies racconteranno il ruolo e le implicazioni della sala virtuale nella fruizione dei contenuti festivalieri. 
A chiudere la giornata l’intervento di Maurizio Sciarra che per i 100autori mostrerà il punto di vista di chi i film li fa e viene promosso e giudicato dai festival e dalla Rete.

13 volte RIFF

Venerdì 14 Marzo 2014 21:29
 
Il cinema del vero passa prima al festival degli indipendenti Roma, presso il Nuovo Cinema Aquila, dal 16 al 23 marzo.
 
L’attrice Minnie Driver, protagonista dell’indie Return To Zero di Sean Hanish, storia di una difficile maternità, apre la 13esima edizione del Rome Independent Film Festival che prende il via il 16 marzo presso del Nuovo Cinema Aquila, per una settimana ricca di film e documentari “indipendenti” con numerose anteprime europee e mondiali.
Sei i film in gara per la sezione internazionale, sei i lunghi italiani, 20 documentari (di
cui otto stranieri): questi sono i numeri della selezione 2014.
 
Un caleidoscopio al femminile: la selezione dei lungometraggi stranieri propone in maniera quasi monotematica la figura della donna come principale protagonista. E’ “madre-figlia” in Nuwebe (diretto da Joseph Israel Laban), artista ribelle e angosciata in Paradise Cruise (Matan Guggenheim) e in Tempo Girl (Dominik Locher), problematica e sola in The Girl From The Wardrobe (Bodo Kox) e in Wounded (Fernando Franco).
 
I film italiani in concorso sono: The Stalker di Giorgio Amato sulla violenza alle donne e le commedie CUT del trio Riccardo Romboli, Giulio Valli, Nico di Lalla, Sogni di Gloria del Collettivo John Snellinberg, gli “ecologici” Ci vorrebbe un miracolo di Davide Minnella e La terra e il vento di Sebastian Maulucci e l’action noir The Sweepers di
Igor Maltagliati.
 
Molto interessante e varia la selezione dei cortometraggi internazionali e nazionali, alcuni dei quali vantano la presenza di volti noti del cinema e della tv, tra i quali, solo per citarne alcuni: Lorenza Indovina, Massimo Dapporto, Vinicio Marchioni, Sabrina Impacciatore, Federico Tocci, Cristiana Vaccaro, Giorgio Colangeli. Simone Cristicchi e Sergio Rubini.
 
Recente scoperta nei grandi festival italiani i documentari hanno da sempre costituito un’asse portante della produzione indipendente e per questo costantemente testimoniati dal RIFF.
 
Impegno sociale, ambiente, ma anche mafia e contrasto alle multinazionali sono questi alcuni dei temi affrontati nella sezione italiana dei documentari. Da segnalare “Another World”, di Thomas Torelli che propone un inedito modo di interpretare la realtà proponendo una riflessione sull’interconnessione esistente tra uomo e universo. Tematiche “eco” toccano “Wangki” di Joana de Freitas Ginori e Matteo Vieille Rivara, incentrato sulla battaglia quotidana del popolo Miskito per preservare
l’equilibrio tra uomo e natura e “Iriria – niña tierra” di CarmeloCamilli.
A 25 anni dalla sua morte, il regista Ambrogio Crespi riaccende la memoria sulla vicenda Tortora e sull’infame passerella mediatica che fu costretto a subire, con il suo “Enzo Tortora”. “Happy Goodyear”, di Elena Ganelli e Laura Pesino, propone una riflessione sulle multinazionali portando alla ribalta il caso dell’omonima fabbrica di pneumatici.
Distampo diverso il documentario di Eleonora Marino, “La bella Virginia al bagno”, un viaggio tra fiere, circhi, luna park e fiere mercantili di fine’800.  Non mancano i misteri italiani, di cui si occupa “Romagna Nostra, le mafie sbarcano in Riviera” di Francesco Ceccoli. Su Pierpaolo Pasolini si concentra “Un intellettuale in borgata” di Enzo de Camillis, con un’intervista a Gianni Borgna recentemente scomparso.
Chiudono la proposta 2014 Diversa Mente, un’esistenza outsider di Lorenzo Marinelli,
Dreaming About Burning Man di Gaia La Rouge, La piccola guerrigliera di Giancarlo Bocchi, Supermanz di Riccardo Papa.
 
Tra i titoli dei documentari esteri segnaliamo Desert Runners di Jennifer Steinman sui corridori dell’estremo; l’originale storia di riconversione urbana di Ruina di Markus Lenz; la “visita” in uno degli ambienti più riservati di tutto il mondo: una prigione afgana per le donne di No Burqas Behind Bars, diretto da Nima Sarvestani.
 
Sarà proprio un documentario a chiudere il festival. L’appuntamento per il Closing Night Film è con Temporary Road (una) vita di Franco Battiato diretto da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani. Ospite della serata Franco Battiato.
 
Alcune importanti proiezioni del festival saranno ospitate su www.romefilmmarket.com, la nuova piattaforma dedicata alle pellicole indie provenienti da tutto il mondo promossa dal RIFF che vanta una ricca library
fra corti, lungometraggi e doc indipendenti. Sulla piattaforma, fuori concorso, sarà possibile visionare, tra le altre, le opere di Pierre-Yves Borgeaud “Viramundo-Un viaggio musicale con Gilberto Gil”; di Pino Quartullo “Io Donna” con Margherita Buy, Massimo Wertmuller, Sergio Rubini, Crescenza Guarnieri, Giampaolo Morelli; di Federico Greco “Nuit Ameruchèn” con Gianmarco Tognazzi, Regina Orioli, Fausto Sciarappa, Francesco Scimemi, Alberto Di Stasio; di Valentina Carnelutti “reCuiem”
con Teresa Saponangelo, Francesco Tricarico, Lydia Biondi, Flavio Palazzoli,
Irene Buonomo.
 
 
Al termine del Festival saranno assegnati i RIFF Awards per un valore di oltre 50.000 Euro.
 
Maggiori informazioni consultando www.riff.it

Salinadocfest 2014

Martedì 23 Settembre 2014 11:37
Prende il via oggi l’ottava edizione del SalinaDocFest 2014, per continuare fino al 27 settembre nel fantastico scenario dell'isola di Salina, all'interno dell'arcipelago delle Isole Eolie. Artisti come Golshifteh Farahani, Nahal Tajadod, Moni Ovadia, Wilma Labate, Edoardo Winspeare, Maria Pia Calzone, Stefano Sollima e Irene Grandi presenzieranno l'evento ricco nei titoli in concorso tra il meglio del documentario narrativo italiano di questa stagione.
 
Roberto Saviano – che ha tenuto a battesimo la prima edizione del 2007 – ha dichiarato da New York “Il festival di Salina mi ha iniziato a una forma d’arte che non mi ha più abbandonato. Il documentario: un occhio sul mondo, migliaia di occhi sul mondo… In un’Italia a pezzi, in cui manca tutto, solo la conoscenza può davvero salvarci”. La proiezione after hours in maratona di Gomorra la serie- organizzata con la collaborazione di Sky Atlantic e prevista tra il 22 e il 27 settembre – è un nuovo regalo al pubblico dell’isola, ma anche un omaggio all’intellettuale e all’amico, perfettamente in linea con la missione originaria di un festival che ha scelto di testimoniare e raccontare l’esplosione ormai definitiva dei confini tra fiction e realtà nel linguaggio cinematografico moderno.
 
Il Concorso Nazionale è come sempre il cuore della manifestazione, con l’assegnazione del Premio Tasca d‘Almerita al Miglior documentario scelto dalla giuria ufficiale – composta da Pasquale Elia, Gabriella Gallozzi, Wilma Labate,Cristina Piccino, Edoardo Winspeare - e del Premio Signum al documentario più votato dal pubblico. Il comitato d’onore composto da Paolo e Vittorio Taviani,Bruno Torri, Romano Luperini e Antonio Vitti, assegnerà il Premio Ravesi Dal Testo allo Schermo alla scrittrice Nahal Tajadod per il romanzo “L’attrice iraniana”. Golshifteh Farahani, a cui il libro è dedicato, sarà ospite del festival il 23 settembre.
La selezione del 2014 è incentrata sulle tematiche generali del nostro mare: migrazione e integrazione, comunità e crisi, politica e etica, ma rivolge una particolare attenzione alle donne come autrici e/o protagoniste delle opere scelte, con una finestra speciale sul documentario al femminile intitolata Donne.doc. 
Questi sono i titoli scelti per il Concorso Nazionale: Dio delle Zecche. Storia di Danilo Dolci di Leandro Picarella e Giovanni Rosa (Italia 60′), Io voglio le ali bianche di Chiara Zilli (Italia, 51′), La beaute c’est ta tete di ZimmerFrei (Italia/Francia, 60′), La malattia del desiderio di Claudia Brignone (Italia, 57′),Quello che resta di Antonio Martino (Italia, 50′), Sul vulcano di Gianfranco Pannone (Italia, 80′), The Show MAS Go On di Rä Di Martino (Italia, 30′), Va’ Pensiero di Dagmawi Yimer (Italia, 56′),
Per i più giovani, è stato lanciato il video contest “Isolani sì, isolati no!”. Il concorso è aperto a tutti i giovani nati o residenti delle isole minori italiane, e prevede la realizzazione di un video – durata massima di 3 minuti – capace di sintetizzare in una breve storia il concept del titolo: un appello per la difesa di un territorio di immenso valore, e per la tutela dei diritti degli uomini e delle donne che lo abitano. Al vincitore il Premio Malvasia delle Lipari.
 
Il programma completo della manifestazione consultando www.salinadocfest.it
 

A maggio torna il RIFF

Sabato 28 Marzo 2015 12:22
Dal 7 al 15 maggio 2015 avrà luogo la 14esima edizione del Rome Independent Film Festival (RIFF), nella doppia location del Nuovo Cinema Aquila e del The Space Cinema Moderno di Roma, dove saranno protagonisti più di cento tra film e documentari “indipendenti” in assoluta anteprima italiana.
 
 
Novità importante di questa edizione sarà la sezione fuori concorso che vedrà protagoniste le sette opere vincitrici dei Teddy Awards 2014-2015,premio cinematografico internazionale per film con tematiche LGBT, presentato da una giuria indipendente come premio ufficiale del Festival di Berlino (Berlinale). Il Teddy Award è un premio di carattere sociale assegnato a film e persone che trattano temi “queer” per promuovere tolleranza, accettazione, solidarietà e uguaglianza. Un riconoscimento che riveste una rilevanza non solo culturale. La vita “queer”, in alcune parti del mondo, infatti è punita con la pena di morte e in città, come Berlino l’homo e la transphobia sono all’ordine del giorno con violente manifestazioni.
 
Nel corso del Festival, diretto da Fabrizio Ferrari, verrà dato ampio spazio ai lungometraggi italiani. Fra i titoli selezionati segnaliamo, tra gli altri, La mezza stagione di Danilo Caputo, vincitore del premio internazionale “Mattador” come migliore sceneggiatura; l’opera prima di Tommaso Agnese Mi chiamo Maya con Valeria Solarino e Carlotta Nobili, storia di due sorelle in fuga in una Roma sconosciuta; Crushed Lives - il sesso dopo i figli di Alessandro Colizzi con, tra gli altri, Walter Leonardi e Nicoletta Romanoff, un film sul sesso prima, durante e dopo i figli; Figli di Maam, sul Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, per la regia di Paolo Consorti, con Franco Nero, Luca Lionello e Alessandro Haber, l’opera prima The Elevator di Massimo Coglitore, film italiano interpretato da attori stranieri, tra i quali Caroline Goodall, (Emilie Schindler in Schindler's List) e Burt Young (nomination agli Oscar per il film Rocky); la commedia poetica italo-spagnola Rocco tiene tu nombre del registra salernitano Angelo Orlando, conosciuto al grande pubblico per aver lavorato con alcuni dei più grandi registi del cinema italiano come Federico Fellini, Massimo Troisi, Mario Monicelli.
 
Tra i film “fuoriconfine”  il candidato della Repubblica Ceca agli Oscar per la sezione miglior film straniero, Fair play della regista cecaAndrea Sedláčková; il francese Cruel di Eric Cherrière,thriller che racconta la storia di un glaciale assassino; il film greco A Blast di Syllas Tzoumerkas  incentrato sul personaggio di Maria, donna in fuga da una vita scontata e monotona in una Grecia schiacciata dal peso della crisi; Kebab and Horoscope primo lungometraggio del regista e sceneggiatore polacco Grzegorz Jaroszuk; Luna diDave McKean, celebre illustratore di graphic novels e concept artist per diversi film come  Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Ha inoltre prodotto l’immagine che ha lanciato la Sony PlayStation e ha lavorato per film come Blade, Alien, Resurrection e Sleepy Hollow.
 
La giuria internazionale sarà composta da Louis Siciliano musicista e compositore, vincitore nel 2005 del Nastro d’Argento, da Philippe Antonello, fotografo di scena che ha lavorato con i migliori registi italiani come Gabriele Salvatores, Pupi Avati e Nanni Moretti, e internazionali come Mel Gibson, per The Passion, e Wes Anderson; da Ines Vasiljevic produttrice di molti film tra i quali La nave dolce, La ritirata e Con il fiato sospeso, dall’attrice indiana Vishakha Singh, dal documentarista Antonio Pezzuto, dall’attrice giapponese Jun Ichikawa, da Fabio Mancini responsabile dello slot di documentari DOC3 di Raitre e collaboratore alla scrittura del programma Storie Maledette e dal regista Gianfranco Pannone.
 
Il RIFF, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Creatività e promozione Artistica di Roma Capitale, il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - DGC e il contributo dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, registra ogni anno crescenti apprezzamenti, di pubblico e critica, per la qualità delle opere selezionate. Al termine del Festival saranno assegnati i RIFF Awards per un valore di oltre 50.000 Euro.
 
Maggiori dettagli consultando www.riff.it
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