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I predatori del palazzo perduto

Lunedì 08 Agosto 2011 14:25

Ormai manca davvero poco all'inizio della 68esima Mostra del cinema di Venezia, il countdown è già impostato sulla data del 31 agosto, giorno nel quale The Ides of march di George Clooney, inaugurerà uno dei festival cinematografici più famosi al mondo. Come consuetudine, qualche giorno fa, una conferenza in grande stile, tenutasi al Westin Excelsior di via Veneto a Roma, ha annunciato il programma e le novità di questa edizione, oratori abituali Marco Müller e Paolo Baratta (entrambi ormai alla scadenza del rispettivo mandato), consueti padroni di casa nelle vesti rispettivamente di Direttore e Presidente della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Da subito l'accento è stato posto sull'importanza di questa edizione in veste rinnovata, per strutture e programmazione. Nonostante la grande impasse, provocata dalla scoperta di un enorme buco pieno di amianto nell'area del cantiere per la costruzione del Nuovo Palazzo del Cinema, nonostante siano stati necessariamente bloccati questi lavori, con conseguenti polemiche e lotte giudiziarie (La Nuova), lo spirito, tra una tirata di cinghia al bilancio ed una captatio benevolentiae verso le istituzioni, è quello di presentare un festival in grande stile.

L'assoluta e interessante aria di rinnovamento si percepisce se solo si considera il contributo di opere prime in anteprima mondiale presenti, per la prima volta nella storia della Mostra, in tutte e tre le sezioni competitive, con uno sfoggio di artisti  fuori dai classici schemi. Dei 22 lungometraggi in concorso nella sezione ufficiale e in corsa per il Leone d'Oro in Venezia 68 troviamo: Quando la notte di Cristina Comencini, Terraferma di Emanuele Crialese, la coproduzione franco italo svizzera Un été brulant di Philippe Garrel e L’ultimo terrestre di Gipi (Gian Alfonso Pacinotti). Gli italiani sono in competizione con The Ides of march di Clooney,  Tinker, Taylor, soldier, spy di Tomas Alfredson, Wuthering heights di Andrea Arnold, Texas killing fields di Ami Canaan Mann, A dangerous method di David Cronenberg, 4:44 Last day on earth di Abel Ferrara, Killer Joe di William Friedkin, Taojie (A simple life) di Ann Hui, Hahithalfut (The echange) di Eran Kolirin, Alpeis (Alps) di Yorgos Lanthimos, Shame di Steve McQueen, Carnage di Roman Polanski, Poulet aux prunes di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, Faust di Aleksandr Sokurov, Dark horse di Todd Solondz, Himizu di Sion Sono, Seediq bale di Te-Sheng Wei, oltre a un film a sorpresa. Ad assegnare i premi sarà la giuria internazionale presieduta da Darren Aronofsky, con Mario Martone e Alba Rohrwacher tra i componenti.

 

Il filo rosso che lega la manifestazione di quest'anno è il concetto di "intersezione" strettamente legato a quello di "interdisciplinarità", due parole chiave della proposta artistico-visiva di Baratta e Müller, che tendono a valorizzare il rapporto del cinema con gli altri linguaggi espressivi. Ciò si traduce in una volontà che proietta la mostra fuori dai confini nazionali, affacciandosi a forme d'arte diversificate, più e meno nuove, tutte racchiuse nelle varie sezioni. Alle retrospettive d'autore come quella su Nicholas Ray e Roberto Rossellini, che rinnovano la collaborazione con la Cineteca Nazionale, Mani Kaul e l'omaggio a Todd Haynes, si affiancano forme ibride del comunicare visivo, rintracciabili nell'interattività multimediale, nella new generation dell' IT, come frammenti rapiti da Youtube o Myspace. Ciò si traduce in un complessivo dinamismo e, in tale scenario di fluidità di immagini, la sezione Orizzonti, nella sua recente riformulazione, si è riproposta di mettere a confronto stili e sguardi tra i più diversi e particolari, opere che innovano con il tradizionale supporto di celluloide e sperimentazioni elettronico digitali. Emblema della nuova natura di Orizzonti è la versatilità di James Franco, che si destreggia nel suo Sal (biopic su Sal Mineo, l'attore italoamericano assassinato a 37 anni) tra cinema, pittura e letteratura.  Franco sarà a Venezia a settembre anche con Rebel, film-installazione parte della sezione Illuminazioni di Biennale Arte. Proprio da questa esigenza di commistione artistica e preponderanze culturali, nasce la Retrospettiva Orizzonti 1961-1978 interamente dedicata al cinema italiano sperimentale e di ricerca, un cinema espanso nelle testimonianze di Carmelo Bene, Mario Schifano, Alberto Grifi, Paolo Brunatto e Augusto Tretti.

Tra i Fuori Concorso, non può non essere evidenziato Steven Soderbergh e il suo Contagion, Ermanno Olmi con Il villaggio di cartone, Madonna con W.E, commedia romantica di cui l'artista firma la regia, e Questa storia qua di Alessandro Paris e Sibylle Righetti, ritratto inedito di Vasco Rossi.

Sempre nell'ottica dell'originalità e della contaminazione, il premio Persol 3D sarà consegnato al collettivo emiliano Zapruder Filmmakersgroup di David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti, che da anni esplora le possibilità del cinema stereoscopico per la produzione di film e installazioni, contaminando arti visive, performative e cinematografiche. Da segnalare anche i Manetti Bros presenti in Controcampo Italiano con Wang.

Come già annunciato, il Leone d'Oro alla Carriera andrà a Marco Bellocchio mentre ad Al Pacino verrà conferito il premio Jaeger- Le Coutre come miglior regista del 2011. Pacino presenterà alla Mostra d'Arte Cinematografica il suo Wilde Salomè,  documentario tratto dall'opera di Oscar Wilde, che indugia sul privato dell'attore,  indagando allo stesso tempo le complessità di un personaggio come Salomè nella controversa visione del genio letterario di Wilde.

 

 

Effetti Collaterali

 

Giornate degli Autori

Le radici della memoria, la trasformazione della società, la violenza privata sono temi ricorrenti della selezione che quest'anno assegna un ampio posto alla creatività femminile. Una collocazione che non passa certamente inosservata, consentendo ad opere di estremo coraggio di emergere, come accadde nel 2010 con il documentario di Filippo Vendemmiati, È stato morto un ragazzo, sul terribile caso del giovane Federico Aldrovandi che perse la vita, una notte, a seguito di un incontro con la polizia. Nella selezione ufficiale ricordiamo l'italiano Ruggine di Daniele Gaglianone, già regista del bellissimo Pietro e Io sono Li di Andrea Segre. Molto interessante la sezione Spazio Aperto che propone i lavori di Renzo Carbonera, Duccio Chiarini, Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, Carlo Luglio, Giorgio Pressburger, Elisabetta Pandimiglio e del collettivo Pyoor. Nell'ambito delle Giornate degli Autori verrà anche rilanciato il progetto 100+1/cinema e storia per l'anno 2012, attraverso il quale Provincia di Roma e Cinecittà Luce favoriscono la cultura storico-cinematografica nelle scuole della capitale.

 

La Settimana della Critica

La 26esima Settimana della Critica è segnata da tracce di autori esordienti e giovani che mirano con coraggio estetico alla sperimentazione. Le nove opere che costituiscono il programma, sono tutte prime visioni mondiali, quelle in concorso sono sette, tra queste spicca Là-bas di Guido Lombardi e la coproduzione italo-argentina El Campo di Hernàn Belòn, due le opere fuori concorso, tra queste Missione di pace di Francesco Lagi, film di chiusura dell'edizione. Tutti i film sono  legati dalla tematica familiare nelle varie distorsioni e increspature che possono ritrovarsi sotto lo stesso sostantivo.

 

 

Quest'anno, a portare avanti il nome della sperimentazione e della novità, è anche un premio particolare: il Premio del pubblico KINO.

 

Il Kino nasce come realtà romana per la promozione e la diffusione del cinema di qualità, dalle ceneri di uno storico cineclub, situato nel quartiere Pigneto.

Voluto fortemente da un gruppo di giovani artisti indipendenti, come Cristiano Gerbino, Claudio Cupellini, Alessandro Aronadio, Stefano Sardo solo per citarne alcuni, porta con sé l'esigenza di unire più realtà, tutte vicine al mondo del cinema e frequentate da addetti ai lavori ma anche solamente da appassionati. Un luogo di incontro trasversale, punto di scambio sotto forma di cinema-bistrot, che opera come una sorta di "festival cinematografico permanente" dove si può assistere ad opere di difficile diffusione, passate spesso in sordina. Kino offrirà tremila euro del Premio riservato alla migliore delle sette opere prime in competizione della SIC 2011.

Un'altra realtà che si affaccia all'interno della Settimana della Critica, sostenuta dall' ANAC, PMI Cinema, Artisti Indipendenti 2010, Consequenze Network, anch'essa legata al discorso di cinematografia indipendente, è la neonata Indi Cinema, Federazione di Cinema Indipendente, protagonista di un incontro dove si discuterà un progetto pilota di distribuzione alternativa dei film indipendenti.

Anche Indi Cinema si muove nel contesto dell'underground, ponendosi come elemento aggregante e identificativo di una dimensione espressiva e produttiva che in Italia non ha uno spazio adeguato, in disaccordo con i vincoli strutturali del mercato cinematografico.
Indi Cinema è forte sostenitrice della rivoluzione, operata attraverso le nuove tecnologie, offerta da un nuovo tipo di cinema, considerandola l'unica salvezza possibile ad una quasi totale immobilità nelle possibilità di fruizione.

 

 

Per maggiori informazioni

 

www.labiennale.org

 

Chiara Nucera

Venezia 74. Tutti i premiati

Lunedì 11 Settembre 2017 10:57
Appenna terminata la 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, edizione che si è distinta dopo molti anni per innovazione e varietà del programma portanto titoli quali Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez, Gatta Cenerentola, la risposta a La La Land con Ammore e Malavita dei Manetti Bross, ma ancora mother! che ha diviso la critida di Darren Aronofsky, l'intensissimo Nico 1988 di Susanna Nicchiarelli che ripercorre la vita della modella e cantante berlinese. Presenze come Bardem, Penelope Cruz, Michael Caine voce narrante di My Generation, entusiasmante documentario sulla generazione sixties, Jim Carrey, i leoni alla carriera Robert Redford e Jane Fonda, John Woo, gli amici di sempre Clooney e Damon e moltissimi altri nomi del cinema internazionale, tra cui il primo fra tutti Guillermo Del Toro non hanno fatto altro che rendere la chermesse singolare e vivace e impreziosire ancora di più le proposte italiane che mai come quest'anno hanno trattato il sociale e le periferie italiane distinguendosi anche fuori dalla competizione ufficiale in lavori come Il Contagio di Botrugno e Coluccini, ma anche in Nato a Casal di Principe di Bruno Oliviero. 
 
 
 
 
Di seguito vi proponiamo l'elenco completo di tutti i premiati del concorso ufficiale e delle sezioni parallele.
 
La Giuria di Venezia 74, presieduta da Annette Bening e composta da Ildikó Enyedi, Michel Franco, Rebecca Hall, Anna Mouglalis, Jasmine Trinca, David Stratton, Edgar Wright e Yonfan,  dopo aver visionato tutti i 21 film in concorso, nella cerimonia ufficiale tenutasi il 9 settembre presso la Sala Grande del Lido di Venezia, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
 
LEONE D’ORO per il miglior film a:
THE SHAPE OF WATER  
di Guillermo del Toro (USA)
 
LEONE D’ARGENTO - GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
FOXTROT
di Samuel Maoz (Israele, Germania, Francia, Svizzera)
 
LEONE D’ARGENTO - PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a:
Xavier Legrand
per il film JUSQU’À LA GARDE (Francia)
 
COPPA VOLPI
per la migliore attrice a:
Charlotte Rampling
nel film HANNAH di Andrea Pallaoro (Italia, Belgio, Francia)
 
COPPA VOLPI
per il miglior attore a:
Kamel El Basha
nel film THE INSULT di Ziad Doueiri (Libano, Francia)
 
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Martin McDonagh
per il film THREE BILLBOARDS OUTSIDE EBBING, MISSOURI di Martin McDonagh (Gran Bretagna)
 
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
SWEET COUNTRY
di Warwick Thornton (Australia)
 
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Charlie Plummer
nel film LEAN ON PETE di Andrew Haigh (Gran Bretagna)
ORIZZONTI
La Giuria Orizzonti della 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, presieduta da Gianni Amelio e composta da Rakhshan Banietemad, Ami Canaan Mann, Mark Cousins, Andrés Duprat, Fien Troch, Rebecca Zlotowski, dopo aver visionato i 31 film in concorso, assegna:
 
il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
NICO, 1988
di Susanna Nicchiarelli (Italia, Belgio)
 
il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Vahid Jalilvand
per BEDOUNE TARIKH, BEDOUNE EMZA (NO DATE, NO SIGNATURE) (Iran)
 
il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a:
CANIBA
di Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor (Francia, Usa)
 
il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE a:
Lyna Khoudri
nel film LES BIENHEUREUX di Sofia Djama (Francia, Belgio, Qatar)
 
il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE a:
Navid Mohammadzadeh
nel film BEDOUNE TARIKH, BEDOUNE EMZA (NO DATE, NO SIGNATURE)
di Vahid Jalilvand (Iran)
 
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Alireza Khatami
per il film LOS VERSOS DEL OLVIDO di Alireza Khatami  (Francia, Germania, Paesi Bassi, Cile)
 
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
GROS CHAGRIN
di Céline Devaux (Francia)
 
il VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2017 a:
GROS CHAGRIN
di Céline Devaux (Francia)
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
La Giuria Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, presieduta da Benoît Jacquot e composta da Geoff Andrew, Albert Lee, Greta Scarano e Yorgos Zois, assegna il:
 
LEONE DEL FUTURO
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:
JUSQU’À LA GARDE
di Xavier Legrand (Francia)
VENEZIA 74
 
nonché e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.
VENEZIA CLASSICI
La Giuria presieduta da Giuseppe Piccioni e composta da studenti di cinema provenienti da diverse Università italiane: 26 laureandi in Storia del Cinema, indicati dai docenti di 12 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
 
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a:
THE PRINCE AND THE DYBBUK 
di  Elwira Niewiera e Piotr Rosołowski (Polonia, Germania)
 
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a:
IDI I SMOTRI (VA’ E VEDI)
di Elem Klimov (URSS, 1985)
VENICE VIRTUAL REALITY
La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality, presieduta da John Landis e composta da Céline Sciamma e Ricky Tognazzi, assegna:
 
PREMIO MIGLIOR VR a:
ARDEN’S WAKE (EXPANDED)
di Eugene YK Chung (USA)
 
PREMIO MIGLIORE ESPERIENZA VR (PER CONTENUTO INTERATTIVO) a:
LA CAMERA INSABBIATA
di Laurie Anderson e Hsin-Chien Huang (USA, Taiwan)
 
PREMIO MIGLIORE STORIA VR (PER CONTENUTO LINEARE) a:
BLOODLESS
di Gina Kim (Corea del Sud, USA)
 
In attesa della sua uscita nelle sale, prevista per il 18 Settembre 2020, verrà presentato domenica 6 settembre nel corso della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il lungometraggio Donne e donne.
 
Scritto prodotto e diretto da Minuta Gabura, che ne è anche interprete, Donne e donne è ispirato a una storia vera ed è dedicato a tutte coloro che hanno trovato la morte per mano di un uomo, ma anche a coloro che subiscono e hanno subito ogni tipo di violenza e che, con coraggio, sanno ricominciare.
 
 
Sinossi:
Giulia è una donna di 34 anni, romena madre di due giovani figli e con poca fortuna. In testa il tormento di un sogno: aprire un bar nella sua città, ma non aveva a disposizione risorse finanziare sufficienti. Decide di affrontare un enorme sacrificio, quello di lasciare i figli con i genitori e intraprendere un viaggio in Italia in cerca di un lavoro per poter realizzare il suo sogno. Padova le si presenta come una città ricca e piena di nuove possibilità lavorative. Si impegna per ben sette anni a svolgere vari mestieri, riuscendo a lavorare infine per conto suo a Villa Carla, organizzando eventi e feste private, con l'aiuto anche dei figli. Giulia trova anche l’amore. Nel suo cuore fa breccia un uomo di nome Marco e intraprende con lui una relazione per circa sei anni, progettando in futuro il matrimonio. Ma, proprio quando tutto sembra andare per il meglio, accade qualcosa che sconvolgerà la sua vita. Dopo la morte di Marco, le si avvicina un uomo di nome Luca, che Giulia e i suoi familiari considerano una persona dal carattere umile e generoso; ma anche questa volta la donna è inconsapevole di ciò che le sta per accadere.
 
Girato tra Padova e Venezia, Donne e donne porta in scena due uomini agli antipodi, due amori opposti: un amore puro e un amore violento.
 
Accanto a Minuta Gabura, fanno parte del cast Antonio Zequila, Daniele Lo Savio, Luis Fernandez de Eribe, Iuliana Popovici, Maria Pia Berno, Daiana Bianco, Giulia Corroccher, Giuseppe Milazzo Andreani, Paolo Braghetto, Mauro Cicciarello, Moreno Pampagnin, Dario Luigi Tardivo, Alexandra Moldoveanu, Desiree Cionac.
 
L’appuntamento con regista e cast che presenteranno Donne e donne alla settantasettesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è per Domenica 6 Settembre 2020, alle ore 14.30, nell’ambito degli incontri della Regione Veneto – Fondazione Veneto Film Commission, presso l’Hotel Excelsior.