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Controra - House of Shadows

Mercoledì 16 Luglio 2014 15:54
Leo (Pietro Ragusa, ormai icona del cinema fantastico nostrano) torna in Puglia con la moglie Megan (Fiona Glascott) in occasione della morte dello zio monsignore, Domenico De Mundo (Salvatore Lazzaro), sull'orlo della beatificazione. Insieme al fratello padre Nicola (Federico Castelluccio), parroco del paese, è erede della fortuna del potente congiunto, compreso l'antico palazzo di famiglia. La giovane sposa però comincia presto ad essere preda di sconvolgenti visioni che getteranno un'inquietante ombra sui famigliari del marito ed in particolare sull'alto prelato, che – scoprirà – si sarebbe portato nella tomba un orribile segreto. Ma il piccolo ambiente locale, chiuso e retrogrado, metterà Megan in sinistra luce, credendola pazza...
È davvero difficile trovare al giorno d'oggi un film di genere italiano che funzioni come questo dall'inizio alla fine; forse perché Controra – House of shadow è una pellicola mezzosangue, nei cui fotogrammi scorre anche un po' d'Irlanda, per via sia della protagonista Fiona Glascott che dell'Irish Film Board è qui coproduttore. 
Il film dell'esordiente Rossella De Venuto, pugliese d'origine, ma divisa tra Trento e Roma dove rispettivamente è cresciuta e si è formata, va a pescare tra alcune interessanti tradizioni meridional, come quella della “controra” - ossia le ore più calde del giorno in cui, per far stare in casa i bambini, si tramanda che i morti vengano a visitare i vivi – e situazioni da film horror orientale, quale la presenza del fantasma di una fanciulla nell'abitazione. Con in più qualche simbolismo psicanalitico e qualche suggestione dalle pellicole dei film anni settanta spagnoli di Armando De Ossorio, Controra si colloca grosso modo dalle parti del connazionale e celeberrimo La casa dalle finestre che ridono, soprattutto per la vicenda del forestiero alle prese suo malgrado con un passato che sarebbe meglio non toccare né indagare, ma in particolare anche per il colpo di scena (e di genio) conclusivo, che scaccia con una zampata luciferina il lieto fine, anche se con un minimo di “apertura” (nel film di Avati forse arriva la polizia come suggerisce una sirena in lontananza, mentre qui... il pericolo di spoiler ci impedisce qualsiasi rivelazione).
In sostanza Controra – House of shadow si impone come un'opera di genere ben stratificata e decisamente riuscita che, pur rispettando tutti i codici dell'horror, riesce a brillare per originalità, offrendo brividi e sicuro divertimento agli appassionati.
Per concludere, al BIF&ST 2014 è stata proiettata una versione del film doppiata in italiano, che – pare - avrebbe fatto rizzare i capelli agli astanti per come, di fronte alle innegabili potenzialità della pellicola, l'opera venisse irrimediabilmente danneggiata da un pessimo doppiaggio. Chi scrive ha avuto la fortuna relativa – e forse non casuale - di vederne una versione in inglese, sottotitolata nella nostra lingua, che restituisce maggiore dignità al film. Benché dell'idioma d'Albione venga fatto un uso forse troppo estensivo – probabilmente a causa della coproduzione - per una pellicola che si divide tra il dialetto pugliese, l'italiano e l'inglese, questa potrebbe essere la soluzione migliore, anche se ben conosciamo come spesso si orientino le logiche stringenti dei distributori.
 
Paolo Dallimonti