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Pappi Corsicato. Tra arte, humor e surrealismo

Martedì 25 Febbraio 2014 12:48
 
Tra arte, humor e surrealismo. Pappi Corsicato, che negli anni novanta affiancava la regia di Pedro Almodovar, da allora suo mentore, ha continuato quello stesso percorso raccontando la realtà alla sua maniera visionaria. La quotidianità più comune, diventa dissacrazione popolare, mescolando mitologia e fantascienza. Sin dal primo lungometraggio Libera (1993) a I buchi neri (1995), adopera un linguaggio carico di simbolismi e rimandi pasoliniani. Fino ai più recenti Il seme della discordia (2008) e Il volto di un’altra (2012), nel quale sembra quasi non esserci una distinzione tra personaggio e manichino; chiari sono i rifacimenti ad Almodovar ed inevitabilmente a Truffaut, per il continuo defilè di gambe femminili, in entrambe le pellicole. Fumo e vari effetti evanescenti dissolvono le sequenze, marcando il forte gusto kitsch di ambienti e costumi.
L’attenzione ai minimi dettagli e le inquadrature strette su particolari imbarazzanti, favoriscono l’erotismo e le pulsioni sessuali di tutti i personaggi coinvolti. Nei suoi film sono ricorrenti tematiche tabù e infatuazioni, trattate con una spontaneità semplice e naturale, amalgamata nell’insieme a soggetti insoliti: dal prete gay al suono di “Angelitos Negros” in dialetto, a prostitute storpie, o mute che ansimano attraverso una canzone, dal venditore di fertilizzanti sterile, alla fioraia con orgasmo ritardato. E non mancano i voyeurismi, tipici della commedia sexy all’italiana. 
Corsicato, esplicitamente ritenuto “outsider” rispetto agli altri cineasti italiani, ha uno stile che si distingue dai contemporanei della scena nostrana. Uno stile non convenzionale, fatto di accostamenti improbabili che può non coinvolgere l’intero pubblico che affolla i multisala, ma un numero notevole di devoti al cinema d’autore.
 
Pappi Corsicato ha tenuto, nei giorni scorsi a Firenze, un laboratorio sui documentari artistici da lui realizzati e sull’arte in generale. L’ho incontrato per farmi raccontare il suo cinema.
 
 
Quanto ha inciso il fatto di aver lavorato con Almodovar, l’adottare uno stile surrealista/simbolista, genere poco usato in Italia ?
P.C. Non è stata una scelta premeditata, è avvenuto tutto in maniera naturale. Mi piace il surrealismo trattato e visto con ironia, vedere la realtà in maniera assurda e alterata.
Più che una effettiva narrazione dei fatti, quello che voglio mostrare, è il concetto inverosimile del reale, omettendo alcuni passaggi ed inserendone metafore. 
 
Da dove parte l’idea per i suoi film e documentari?
P.C. Mi ritengo un “citazionista”. Traggo ispirazione un po’ da tutto, dai libri e dalle storie, letture varie, se mi rimane impressa una frase o un’immagine, mi piace amplificare il suo significato, inserirla in un contesto, creandole attorno la trama di un film.
 
Nei suoi film, alcune immagini possono essere considerare delle allegorie?
P.C. Certo, è tutto basato su figure simboliche, elementi essenziali che esprimono un qualcosa di preciso nel contesto. Voglio che lo spettatore abbia suggestioni diverse dalle semplici immagini. Tutto può avere molteplici significati e diverse valenze.
 
La donna è spesso la figura centrale delle sue trame, che visione ha della donna?  
P.C. Ho sempre trovato interessanti i film con le donne come protagoniste, non per il loro aspetto o senso estetico, ma protagoniste di se stesse, per il loro essere, il loro agire. La donna ha varie sfaccettature, può mostrare il suo corpo ma può essere debole. E’ una figura complessa e cerco di rappresentarla anche nella sua fragilità, pur se è all’apparenza curata e forte.
 
Ha dei progetti in corso?
P.C. Per ora sono impegnato ad un altro documentario artistico, incentrato sulla figura di un grande artista e filmaker americano contemporaneo, Julian Schnabel. Egli è capace di usare più linguaggi di espressione: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla regia, ed ha sempre altissimi risultati. Verrà girato per l’appunto negli Stati Uniti.
 
A proposito di Corsicato… 
nell’ultimo film partorito dai fratelli Coen, A proposito di Davis, c’è proprio un omaggio al regista napoletano. “Pappy Corsicatto” dà il nome al locale in cui Llewyn Davis, il protagonista, si esibisce!!!
 
 
Francesca Savoia

Libero Cinema in Libera Terra

Lunedì 01 Aprile 2013 13:03


Nato nel 2006, Libero Cinema in Libera Terra è un progetto promosso da Cinemovel Foundation, con la Presidenza Onoraria di Ettore Scola, e da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, creata da don Luigi Ciotti.

Si tratta di un Festival di Cinema Itinerante contro le mafie.

Da sette anni, durante i mesi di giugno e luglio, una troupe di sei persone percorre più di 5.000 km per realizzare ogni giorno in una città diversa una vera e propria sala cinematografica all'aperto. L'obiettivo è aiutare il cinema a fare ciò che ha sempre fatto: raccontare delle storie.

Il progetto nasce dalla convinzione che il cinema e la visione collettiva partecipata abbiano un ruolo fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata: da un lato riunire le persone nelle piazze, in luoghi a volte difficili come Corleone, Palermo, Napoli, Casal di Principe, Mesagne, dall'altro sostenere il lavoro di quelle realtà che ogni giorno si battono contro le mafie.

Portare il cinema nelle città e nei luoghi pubblici significa occupare, almeno simbolicamente per un giorno, luoghi e città come Corleone, Cinisi, Portella della Ginestra e Castel Volturno. In questo modo, il luogo pubblico diventa piazza universale, spazio di dialogo e confronto per promuovere una presa di coscienza, un senso si responsabilità e l'allargamento della cultura della legalità.

Dal 2012 il progetto si è esteso in Europa varcando i confini nazionali con Libera Francia, una carovana giunta sino a Parigi e diretta da Ettore Scola, Robert Guédiguian e Pasquale Scimeca che ha realizzato due giorni di festival con proiezioni gratuite per la cittadinanza, parlando di mafie, legalità e cittadinanza attiva.

Dall'ampliamento del progetto nasce una richiesta, quella di un appello collettivo a chiunque volesse partecipare e sostenere l'iniziativa, in base alla propria disponibilità.

Per ogni 5000 euro raccolti una nuova tappa si aggiunge ai territori strategici toccati dalla manifestazione.

L'estate del 2013 prevede nuovi obiettivi per questa nuova ottava edizione, le città interessate e simbolicamente rilevanti per la lotta alla criminalità organizzata sono:

Parigi, Bruxelles, Marsiglia e Duisburg.

Cinemovel è nato da un progetto in Mozambico nel 2001, come piattaforma di comunicazione sociale attraverso il cinema itinerante.

Una carovana di cinema che si muove e che ha percorso il Mozambico intero per promuovere una compagnadi comunicazione sociale sull'AIDS con il sostegno della Cooperazione Italiana, Uniced, Undp e Nazioni Unite. Da allora, la fondazione ha realizzato progetti in Italia, Mozambico, Senegal, Marocco ed Etiopia.

 

Cinemovel Foundation è un soggetto internazione che promuove l'accesso alle nuove tecnologie, una distribuzione democratica delle risorse intellettuali e materiali e processi democratici di sviluppo.

L'obiettivo e portare cinema, come strumento di conoscenza, scambio e sensibilizzazione, contribuendo allo sviluppo culturale, sociale ed economico dei luoghi che attraversa.

 

Nata il 25 marzo 1995, Libera è un'associazione che ha l'obiettivo di sostenere la società civile nella lotta alle mafie, promuovendo legalità e giustizia.

Attualmente Libera rappresenta una rete di 1500 associazioni, gruppi, scuole e realtà locali, impegnate sui territori per costruire un cambiamento politico-culturale.

 

Maggiori informazioni visitando

http://www.libera.it/

http://www.cinemovel.tv/