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Venezia 69

Giovedì 26 Luglio 2012 07:58

A quasi un mese dalla prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia ecco tutte le anticipazioni e le curiosità sul programma e sugli eventi collaterali che arricchiranno la kermesse, giunta alla sua 69esima edizione, che si terrà, come di consuetudine, nella magnifica cornice del Lido, dal 29 agosto all'8 settembre.

Cominciamo con i due eventi principali, che andranno di pari passo con la programmazione del festival, stiamo parlando della Settimana Internazionale della Critica (SIC) e delle Giornate degli Autori.


 

27esima Settimana Internazionale della Critica. Il cinema è donna.

Annunciate le novità della 27esima Settimana Italiana della Critica, dal 29 agosto all'8 settembre.

Moltissime le novità di quest'anno tra cui la non facile scelta di 7 opere, tutte rigorosamente in prima visione mondiale. Francesco di Pace, Delegato Generale della commissione selezionatrice, afferma quanto l'impegno sia stato particolarmente gratificante: “La scelta di opere prime è sicuramente una caratteristica molto importante in un festival, non rappresentando qualcosa di facile ma che rende evidente l'alto livello qualitativo del cinema di esordio, realizzato anche con bassi budget”. Il dato rilevante di questa edizione è decisamente riscontrabile nel sovraffollamento di “quote rosa a rappresentanza di un cinema mondiale di qualità, a sottolineare l'urgenza e il coraggio espressivi capaci di superare ostacoli culturali, censure politiche o economiche”, continua Di Pace. Non è un caso che quattro degli otto registi esordienti siano donne, con un nono titolo che si inserisce nella selezione sotto forma di opera collettiva, si tratta di Water, frutto di un progetto dell'Università di Tel Aviv, girato e interpretato da registi e attori israeliani e palestinesi, collage di 7 cortometraggi legati al tema dell'acqua.

La città ideale, esordio alla regia di Luigi Locascio, sarà l'apertura della sezione veneziana, proponendo un lavoro maturo nella tradizione di un cinema di un certo impegno civile che vira verso un giallo morale, non esulando da risvolti originali e misteriosi.

Gli altri titoli sfiorano aspetti sociali e politici, a partire dal turco Kuf di Aly Aidin o il coraggioso Xiao He (Lotus) della cinese Liu Shu, che riprende il tema della dissidenza ad un regime imperante attraverso gli occhi di una giovane insegnante. Un altro personaggio femminile che sconta il coraggio delle proprie scelte progressiste, soprattutto in ambito sessuale, lo ritroveremo nel lavoro del belga Tom Heene, Welcome Home. Sempre la ricerca del sé caratterizza O luna in Thailandia di Paul Negoescu, opera che strizza l'occhio al cinema sentimentale francese pur mantenendo la costante condizione di spaesamento giovanilistico. Sempre dall'Europa arriva Äta sova dö della regista Gabriela Pichler, nel quale l'elemento di disturbo è la crisi economica e la precarietà del lavoro.

Messicano è invece il film che chiude la sezione competitiva, No quiero dormir sola di Natalia Beristain, ritratto amorevole di due donne, nonna e nipote, che si confrontano nelle loro differenti fasi di vita, riuscendo a sfiorare anche il duro tema dell'eutanasia.

Le difficoltà del vivere nella crisi economica, la solitudine individuale, la percezione del proprio corpo, l'amore difficile e spesso impossibile sono i punti cardine su cui ruota l'intera selezione, proprio per questo l'opera scelta a chiusura sembrerebbe oltremodo stravagante. Stiamo parlando di Kiss of the Damned, evento speciale e fuori concorso, della figlia d'arte Xan Cassavetes. La pellicola ci propone un'affascinante ed erotica storia tra due sorelle vampire del Connetticut in un omaggio inequivocabile alla cinematografia italiana di Mario Bava con una forte contaminazione di underground, videoarte e fumetto statunitense.

Il premio del pubblico, del valore di cinquemila euro, è messo in palio dalla casa di produzione Raro Video, che attraverso le parole di Gianluca Curti, fondatore assieme al fratello Stefano, sottolinea l'onore di poter partecipare all'importantissima manifestazione veneziana così vicina quest'anno come non mai “ai concetti di sperimentazione e videoarte sempre presenti nel nostro stile produttivo”.


 

Le Giornate degli Autori: un equilibrio tra sperimentazione e trasformazione.

Inizia infatti il 30 agosto, per poi terminare l'8 settembre, la nona edizione delle Giornate degli Autori/ Venice Days 2012, sezione parallela e ormai consueta della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, sotto l'immancabile direzione di Giorgio Gosetti.

Tre i segni distintivi: lo sguardo femminile della creatività con il progetto Women's Tales, che occuperà i primi tre giorni della rassegna attraverso singolari ritratti femminili, tra i quali spicca la riproposizione Meshes of the Afternoon (1943) della tedesca Maya Deren, opera ai primordi della sperimentalità, fonte di ispirazione per celebri contemporanei; l'irruzione del Cinema Corsaro, selezione autonoma di opere d'autore, innovative e d'avanguardia tra cui affiorano i nomi di Corso Salani, Enrico Ghezzi, Ugo Gregoretti, solo per citarne alcuni, proposta nello spazio della Pagoda al Lido dal 2 al 6 settembre; la riflessione sul Cinema degli anni Zero, dialogo a più voci che si svolgerà nei giorni 5 e 6 settembre.

Il senso di una rassegna autonoma a fianco della Mostra – dice Giorgio Gosetti – non può essere solo nella qualità dei film presentati. Ciò che spiega un programma è la sua articolazione complessiva, la forza di una proposta quest'anno fortemente caratterizzata e varia nei temi come nei linguaggi.” Secondo Roberto Barzanti, Presidente della rassegna, “Le giornate hanno acquisito da tempo uno status e una credibilità che ci rende orgogliosi, ma questo non sarebbe stato possibile senza l'impegno congiunto di istituzioni pubbliche e finanziatori privati, i reali partner di un'idea complessiva”. A testimonianza di ciò arriva il Premio Lux, sostenuto dal Parlamento Europeo che decide di insignire, proprio in questa occasione, uno dei tre finalisti fra Csak a szél (Just the Wind) dell'ungherese Bence Fliegauf, Io sono Li di Andrea Segre e Tabu del portoghese Miguel Gomes. Affiancato a tale premio si inserisce il progetto 27 volte cinema rivoto a 27 giovani cineasti di tutti i Paesi dell'Unione Europea. La selezione di questa edizione si mostra vasta, ricercata e ricca di nomi celebri che affiancano quelli degli esordienti, con uno sguardo particolare alle produzioni italiane. 30 le opere in anteprima mondiale, di cui 10 della selezione ufficiale: Heritage di Hiam Abbas, Queen of Montreuil della francese Solveig Anspach, Keep Smiling di Rusudan Chkonia, Blondie di Jesper Ganslandt, The Weight di Jeon Kyu-hwan, Hayuta Ve Berl (Epilogue) di Amir Manor, Il Gemello di Vincenzo Marra, Stories We Tell di Sarah Polley, Acciaio di Stefano Mordini e Kinshasa Kids di Marc-Henri Wajnberg. Gli Eventi Speciali arricchiranno il programma, con una serie di ritratti artistici sempre nella chiave della sperimentazione, accanto ai quali si posiziona 6 sull'autobus, progetto collettivo dell'Accademia Silvio D'Amico. Le Venice Nights, tutte al sapore italiano, saranno da corollario serale alle intense giornate di proiezione.

La commistione nella trasformazione dei linguaggi, che appaiono sempre più inclassificabili e sorprendenti, è il fil rouge che accompagna la manifestazione, dove troverà spazio anche la musica ad invadere le sale e la Casa degli Autori con artisti provenienti da tutto il mondo.

 


 

La 69esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia sembra ruotare attorno a due concetti chiave: novità e rinnovamento. È quello che si propongono Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, e Alberto Barbera, Direttore del Festival, assente in questa veste dal 2000.

 

Il rinnovamento sarà su due piani: il primo quello delle stutture fisiche che ospiteranno la Mostra (il rinnovo completo delle sale Pasinetti e Zorzi, lo spostamento della Sala Volpi dentro il Casinò, il recupero-ripristino del Foyer della Sala Grande, insieme al rienterro della voragine a cielo aperto che lo scorso anno ingombrava e restringeva spazio e movimento esterno) e il secondo andrà ad incidere proprio sulla formulazione di un nuovo assetto interno alle sezioni (abolimento di Controcampo Italiano, perchè vissuto come una "terra di indiani, una sorta di ghettizzazione del cinema" e introduzione di 80!, una retrospettiva su rarità filmiche dell’Archivio Storico della Biennale per festeggiare gli ottant’anni dalla nascita del Festival. Oltre alle classiche sezioni parallele e autonome della Settimana internazionale della Critica e delle Giornate degli Autori, e alle novità appena annunciate ritroviamo la classica competitiva Venezia 69Orizzonti Fuori Concorso.

Altra novità di questa edizione è data dall'introduzione del Film Market, appendice più strettamente operativa rispetto alla confermata Industry Office, che darà agli addetti al settore anche la possibilità di uno scambio vitale alla circolazione successiva delle pellicole.

Il forte spirito di rinnovamento del resto lo si percepisce dalla siglia introduttiva della manifestazione, interamente affidata al talento visionario di Simone Massi "animatore-illustratore resistente-indipendente", reduce da una personale ad Arcipelago, dall'attribuzione del David al miglior cortometraggio e da numerosi altri riconoscimenti.

Delle grandi prospettive si scorgono inevitabilmente nel programma competitivo, fatto di 18 titoli di cui uno a sopresa fino alla fine, tutti di grandissimi cineasti. Accanto ai grandi autori e ai registi consolidati (Assayas, Bellocchio, Kim Duk-kim, Kitano, Malick, De Palma, Ciprì tra quelli in concorso; Gitai, Spike Lee, De Oliveira, Bier, Demme, Cavani tra i fuori concorso, Wakamatsu e Tsai Ming Liang in Orizzonti), sono presenti anche autori ancora troppo sconosciuti come Haifaa Al Mansour, prima donna regista in Arabia Saudita, fino a pochissimi

 anni fa fondamentalista anche nel cinema oppure Min Bham, autore di Bansulli, primo corto mai realizzato in Nepal. I paesi che rientrano nella programmazione sono ben 51, tra europei ed extracontinentali confermando che, se da un lato il cinema è in crisi, dall’altro è in fermento in luoghi ancora ‘vergini’ creativamente e nel consumo come Guatemala, Indonesia o Malesia.

Un importante senso di uscire dai confini, soprattutto fisici, ci è dato dall'introduzione di Orizzonti Festivalscope, piattaforma online interamente dedicata alla sezione di Orizzonti, in cui sarà possibile assistere in streaming, in contemporanea con l'uscita ufficiale in sala, alla maggior parte dei film della sezione, acquistando un biglietto del costo di 4 euro.

Tema principale di quest'anno che rispecchia il must sociopolitico degli ultimi anni è la crisi, nelle sue svariate sfaccettature contemporanee: economica, di valori, di rapporti, politica, al quale fa da rimando il fondamentalismo, anch’esso stratificato nel senso e nel significato.

Tutti i film della selezione ufficiale sono prime mondiali con la sola eccezione di Penance di Kiyoshi Kurosawa della durata di 5 ore perché è nato da un progetto di un più lungo serial televisivo trasmesso in prima visione solo in Giappone: un horror che il regista ha montato esclusivamente per l'evento in una versione 

cinematografica. L'apertura è affidata ad una doppia proiezione: l’ultimo film di Mira Nair fuori concorso, The Reluctant Fundamentalist, che affronta la difficile tematica del fondamentalismo e un documentario musicale di Jonathan Demme sul musicista partenopeo Enzo Avitabile . Chiuderà invece il festival L’homme qui rit di Jean Pierre Ameris, trasposizione cinematografica del romanzo di Hugo.

Tra i molti film americani e le co-produzioni francesi da segnalare Passion di Brian De Palma, girato interamente a Berlino, Spike Lee con un documentario su Micheal JacksonTerrence Malick e la presenza di Robert Redford. Le star saranno moltissime: Ben Affleck, James Franco, Gerard Depardieu, Nick Nolte, Dennis Quaid, Stanley Tucci, Selena Gomez, Naomi Rapace, Winona Ryder, solo per fare alcuni nomi. Il leone d'oro alla carriera è stato attribuito a Francesco Rosi, che dall'alto dei suoi quasi 90 anni può essere a tutti gli effetti considerato autore simbolo e innovatore del cinema italiano di impegno civile, con film quali Le mani sulla città, Leone d’oro alla Mostra di Venezia nel 1963, Il caso Mattei, Palma d’oro a Cannes nel 1972, e Salvatore Giuliano, Orso d’argento a Berlino nel 1961.

 

 

 

 

a seguire tutti i titoli della Mostra:

Sezione Competitiva Venezia 69

Après Mai di Olivier Assayas (Francia) 
At Any Price di Ramin Bahrani (Usa, Gran Bretagna) 
Bella Addormentata di Marco Bellocchio (Italia) 
La Cinquième Saison di Peter Brosens e Jessica Woodworth (Belgio, Paesi Bassi, Francia) 
Lemale Et Ha'chalal(Fill The Void) di Rama Burshtein (Israele) 
E' Stato Il Figlio di Daniele Ciprì (Italia) 
Un Giorno Speciale di Francesca Comencini (Italia)

Passion di Brian De Palma (Francia, Germania)

Superstar di Xavier Giannoli (Francia, Belgio) 
Pieta di Kim Ki-Duk (Corea del Sud) 
Outrage Beyond di Takeshi Kitano (Giappone) 
Spring Breakers di Harmony Korine (Usa) 
To The Wonder di Terrence Malick (Usa) 
Sinapupunan (Thy Womb) di Brillante Mendoza (Filippine) 
Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Portogallo, Francia) 
Paradies: Glaube (Paradise: Faith) di Ulrich Seidl (Austria, Francia, Germania) 
Izmena (Betrayal) di Kirill Serebrennikov (Russia) 

Orizzonti: 

Wadjda di Haifaa Al Mansour (Arabia Saudita, Germania) 
Khanéh Pedari (The Paternal House) di Kianoosh Ayari (Iran) 
Ja Tozhe Hochu (I Also Want It) di Alexey Balabanov (Russia) 
Gli Equilibristi di Ivano De Matteo (Italia) 
L'Intervallo di Leonardo Di Costanzo (Italia, Svizzera, Germania) 
El Sheita Elli Fat (Winter Of Discontent) di Ibrahim El Batout (Egitto) 
Tango Libre di Frédéric Fonteyne (Belgio, Francia, Lussemburgo) 
Menatek Ha-Maim (The Cutoff Man) di Idan Hubel (Israele) 
Gaosu Tamen, Wo Cheng Baihe Qu Le (Fly With The Crane) di Ruijun Li (Cina) 
Kapringen (A Hijacking) di Tobias Lindholm (Danimarca) 
Leones di Jazmin Lopez (Argentina, Francia, Paesi Bassi) 
Bellas Mariposas di Salvatore Mereu (Italia) 
Low Tide di Roberto Minervini (Usa, Italia, Belgio) 
Boxing Day di Bernard Rose (Gran Bretagna, Usa) 
Yema di Djamila Sahraoui (Algeria, Francia) 
Araf (Araf - Somewhere In Between) di Yesim Ustaoglu (Turchia, Francia, Germania) 
Sennen No Yuraku (The Millennial Rapture) di Koji Wakamatsu (Giappone) 
San Zi Mei (Three Sisters) di Bing Wang (Francia, Hong Kong-Cina) 


Fuori Concorso: 

The Reclutant Fundamentalist di Mira Nair – film d’apertura del Festival (India, Pakistan, Usa) 
L’homme qui rit di Jean-Pierre Ameris (Francia, Repubblica Ceca) 
Anton Tut Ryadom (Anton’s Right Here) di Lyubov Arkus (Russia) 
Den Skaldede Frisor (Love Is All You Need) di Susanne Bier (Danimarca, Svezia) 
Cherchez Hortense di Pascal Bonitzer (Francia) 
Ya Man Aach (It Was Better Tomorrow) di Hinde Boujemaa (Tunisia) 
Sur un fil… di Simon Brook (Francia, Italia) 
Enzo Avitabile Music Life di Jonathan Demme (Italia, Usa) 
Lullaby To My Father di Amos Gitai (Israele, Francia, Svizzera) 
Shokuzai (Penance) di Kiyoshi Kurosawa (Giappone) 
Bad 25 di Spike Lee (Usa) 
Witness: Libya di Michael Mann (Usa) 
Medici con L’Africa di Carlo Mazzacurati (Italia) 
O Gebo e A Sombra di Manoel De Oliveira (Portogallo, Francia) 
The Company You Keep di Robert Redford (Usa) 
Shark (Bait 3D) di Kimble Rendall (Australia, Singapore, Cina) 
Disconnect di Henry-Alex Rubin (Usa) 
La Nave Dolce di Daniele Vicari (Italia, Albania) 
The Iceman di Ariel Vromen (Usa) 

maggiori approfondimenti all'indirizzo http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra-69/film/

 

Chiara Nucera


 


 

Venezia 73. Il programma ufficiale

Venerdì 29 Luglio 2016 17:04
 
 
Annunciato finalmente l'attesissimo elenco completo dei film in programma alla 73esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che si terrà come ogni anno nella splendica cornice del Lido dal 31 agosto al 10 settembre. Come presidente di giuria già da giorni è stato confermato il nome di  Sam Mendes che assieme a Giancarlo De Cataldo, Chiara Mastroianni, Laurie Anderson, l'attrice Gemma Arterton, la collega tedesca Nina Hoss, il regista statunitense Joshua Oppenheimer, Lorenzo Vigas (Leone d'oro per il miglior film alla scorsa Mostra di Venezia nel 2015 con la sua opera prima Desde allà) e l'attrice, regista e cantante cinese Zhao Wei avrà il difficile compito di decretare i vincitori. Madrina d'eccezione sarà invece Sonia Bergamasco e sempre da poco sono stati svelate le identità dei due Leoni d'Oro alla carriera di questa edizione: Jean Paul Belmondo e Jerzy Skolimowski.
Il film d'apertura sarà una piacevole sorpresa, La La Land di Damien Chazelle, opera musicale in concorso con Ryan Gosling ed Emma Stone che prenderanno parte alla kermesse. Per quanto riguarda la chiusura sarà invece affidata a The Magnificent Seven nella rivisitazione di Antoine Fuqua, fuori concorso ma con un cast d'eccezione: Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D'Onofrio, Byung-Hun Lee e Peter Sarsgaard. 
Duplice omaggio a due grandissimi cineasti che da poco ci hanno lasciato: Michael Cimino, con la proiezione de L'anno del dragone (1985) con Michey Rourke e Abbas Kiarostami con un corto inedito della serie 24Frames (alla quale il regista stava ancora lavorando) e con la proiezione di un film di montaggio del fedele e storico collaboratore del regista Seifollah Samadian, THI IS MY FILM: 76 Minutes and 15 Seconds with Kiarostami.
Per la sezione restauri di Venezia Classici segnaliamo la proiezione di Dawn of the Dead – European Cut [Zombi] di George A. Romero, nella versione curata all'epoca da Dario Argento per il mercato europeo, l'opera verrà presentata dallo stesso Argento e da Nicolas Winding Refn, grande fan e seguace di entrambi i maestri dell'horror.
Tra le sorprese, sicuramente, Jackie di Pablo Larrain con Natalie Portman e The Lights Between Oceans di Derek Cianfrance con Michael Fassbender e Alicia Vikander che sembra colorerranno con la loro presenza la manifestazione.
Confermate anche le presenze di Tom Ford, Denis Villeneuve, Emir Kusturica, Wim Wenders e Stephane Brizè. In arrivo in concorso anche i nuovi film The Bad Back di Ana Lily Anipour, con i “cannibalici” Keanu Reeves, Jason Momoa e Jim Carrey e Lav Diaz (già vincitore di Orizzonti con Melancholia). Da non dimenticare la presenza del pisano Roan Johnson con la commedia Piuma.
Fuori concorso ma da segnalare anche le prime due puntate di The Young Pope di Paolo Sorrentino, gia annunciato alla scorsa Festa del Cinema di Roma, il ritorno di Mel Gibson da regista con lo storico Hacksaw Ridge,  Assalto al Cielo di Francesco Munzi (Anime Nere) e One More Time With Feeling, il documentario su Nick Cave di Andrew Dominik. Molto originali le selezioni della Settimana Internazionale della Critica aperta dal cortometraggio Pagliacci di Marco Bellocchio e il ricco programma delle Giornate degli Autori, con Indivisibili di Edoardo De Angelis.
 
 
La La Land
 
 
Nel dettaglio il programma dei film in concorso:
 
ANA LILY AMIRPOUR - THE BAD BATCH 
Usa, 115’
Suki Waterhouse, Jason Momoa, Keanu Reeves, Jim Carrey, Giovanni Ribisi 
 
STÉPHANE BRIZÉ - UNE VIE
 Francia, Belgio, 119’
Judith Chemla, Jean-Pierre Darroussin, Swann Arlaud, Yolande Moreau 
 
DAMIEN CHAZELLE - LA LA LAND 
Usa, 127’
Ryan Gosling, Emma Stone, John Legend, J.K. Simmons, Finn Wittrock 
 
DEREK CIANFRANCE - THE LIGHT BETWEEN OCEANS
 Usa, Australia, Nuova Zelanda, 133’
Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz,  Emily Barclay 
 
MARIANO COHN, GASTÓN DUPRAT - EL CIUDADANO ILUSTRE
 Argentina, Spagna, 118’
Oscar Martínez, Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas, Gustavo Garzón 
 
MASSIMO D’ANOLFI, MARTINA PARENTI - SPIRA MIRABILIS 
Italia, Svizzera, 121’
(documentario) 
 
LAV DIAZ - ANG BABAENG HUMAYO (THE WOMAN WHO LEFT) 
Filippine, 226’
Charo Santos-Concio, John Lloyd Cruz 
 
AMAT ESCALANTE - LA REGIÓN SALVAJE 
Messico, 100’
Ruth Ramos, Simone Bucio, Jesús Meza, Edén Villavicencio 
 
TOM FORD - NOCTURNAL ANIMALS
 Usa, 115’
Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Laura Linney 
 
ROAN JOHNSON - PIUMA 
Italia, 98’
Luigi Fedele, Blu Yoshimi Di Martino, Sergio Pierattini, Michela Cescon, Francesco Colella 
 
ANDREI KONCHALOVSKY - RAI (PARADISE)
 Russia, Germania, 130’
Julia Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Victor Sukhorukov, Peter Kurt 
 
MARTIN KOOLHOVEN - BRIMSTONE 
Paesi Bassi, Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Svezia, 148’
Dakota Fanning, Guy Pearce, Emilia Jones, Kit Harington, Carice Van Houten 
 
PABLO LARRAÍN - JACKIE
 Usa, Cile, 95’
Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, John Hurt
 
EMIR KUSTURICA - NA MLIJECNOM PUTU (ON THE MILKY ROAD) 
Serbia, Gran Bretagna, Usa, 125’
Monica Bellucci, Emir Kusturica, Sloboda Micalovic, Predrag Manojlovic 
 
TERRENCE MALICK - VOYAGE OF TIME 
Usa, Germania, 90’
(documentario)
Cate Blanchett 
 
CHRISTOPHER MURRAY - EL CRISTO CIEGO
 Cile, Francia, 85’
Michael Silva, Bastian Inostroza, Ana Maria Henriquez, Mauricio Pinto 
 
FRANÇOIS OZON - FRANTZ 
Francia, Germania, 113’
Pierre Niney, Paula Beer, Marie Gruber, Ernst Stötzner, Cyrielle Claire 
 
GIUSEPPE PICCIONI - QUESTI GIORNI
 Italia, 120’
Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle, Filippo Timi 
 
DENIS VILLENEUVE - ARRIVAL 
Usa, 116’
Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg 
 
WIM WENDERS - LES BEAUX JOURS D’ARANJUEZ (3D)
 Francia, Germania, 97’
Reda Kateb, Sophie Semin, Jens Harzer, Nick Cave 
 
 
ONE MORE TIME WITH FEELING di Andrew Dominik
 
Fuori concorso troviamo:
 
BRUNO CHIARAVALLOTI, CLAUDIO JAMPAGLIA, BENEDETTA ARGENTIERI - OUR WAR
 Italia, Usa, 68'
(documentario) 
 
KASPER COLLIN - I CALLED HIM MORGAN
 Svezia, Usa, 91'
(documentario) 
 
PHILIPPE FALARDEAU - THE BLEEDER
 Usa, Canada, 93'
Liev Schreiber, Naomi Watts, Elisabeth Moss, Ron Perlman, Jim Gaffigan, Pooch Hall
 
ANTOINE FUQUA - THE MAGNIFICENT SEVEN
 Usa, 130’
Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio, Byung-Hun Lee, Peter Sarsgaard
 
MEL GIBSON - HACKSAW RIDGE 
Usa, Australia, 131'
Andrew Garfield, Vince Vaughn, Teresa Palmer, Sam Worthington, Luke  Bracey
 
NICK HAMM - THE JOURNEY 
Gran Bretagna, 94'
Timothy Spall, Colm Meaney, Freddie Highmore, John Hurt, Toby Stephens
 
BENOÎT JACQUOT - À JAMAIS 
Francia, Portogallo, 86'
Mathieu Amalric, Julia Roy, Jeanne Balibar
 
KIM JEE WOON - MILJEONG (THE AGE OF SHADOWS)
 Corea del Sud, 139'
Song Kang ho, Gong Yoo, Han Ji min
 
YASUSHI KAWAMURA - GANTZ:O
 Giappone, 95'
(film d'animazione) 
 
SERGEI LOZNITSA - AUSTERLITZ 
Germania, 94'
(documentario)
 
FRANCESCO MUNZI - ASSALTO AL CIELO
 Italia, 78'
(documentario) 
 
AMIR NADERI - MONTE
 Italia, Usa, Francia, 110'
Andrea Sartoretti, Claudia Potenza, Anna Bonaiuto, Zaccaria Zanghellini
 
KIM ROSSI STUART - TOMMASO 
Italia, 97'
Kim Rossi Stuart, Camilla Diana, Jasmine Trinca, Cristiana Capotondi
 
ULRICH SEIDL - SAFARI
 Austria, Danimarca, 90'
(documentario) 
 
CHARLIE SISKEL - AMERICAN ANARCHIST 
Usa, 80'
(documentario) 
 
PAOLO SORRENTINO - THE YOUNG POPE (EPISODI I E II) 
Italia, Francia, Spagna, Usa, 112’
Jude Law, Diane Keaton, Silvio Orlando, Scott Shepherd, Cécile de France, Javier Cámara, Ludivine Sagnier, Tony Bertorelli, James Cromwell
 
REBECCA ZLOTOWSKI - PLANETARIUM
 Francia, Belgio, 108’
Natalie Portman, Lily-Rose Depp, Emmanuel Salinger 
 
 
Tutte le informazioni nel dettaglio consultando http://www.labiennale.org/it/cinema/73-mostra/film/index.html
 
Chiara Nucera 
Giunta a termine la 73 esima Mostra del Cinema di Venezia iniziamo a tirare le somme di questa prestigiosa manifestazione che come ogni anno sorprende e diverte senza mai smettere di emozionare. Molti infatti sono stati i film che hanno suscitato clamore, appassionando critica e pubblico, e altrettanti sono stati quelli che hanno deluso le aspettative divenendo terreno di discussioni e posizioni contrastanti. Questa è Venezia, e come ogni anno anche quest'anno per undici magici giorni ci si è lasciati alle spalle una realtà costellata di problemi per poter godere di un cinema che incanta e ci fa dimenticare per un momento gli affanni. La 73esima Mostra del Cinema si apre con brio e romanticismo sulle note dell’acclamato La La Land di Damien Chazelle con Ryan Gosling e Emma Stone, per poi chiudersi in tono più burrascoso con la pellicola fuori concorso The Magnificent Seven di Antoine Fuqua, remake dell'omonimo film diretto da John Sturges del 1960. Una ricca parata di star ha invaso la Laguna in questi dieci giorni, regalandoci  momenti di entusiasmo e spettacolo.
 
 
Sono i protagonisti di una mostra in cui si incontrano grandi maestri del cinema e giovani promesse, volti che calcheranno tanti altri tappeti rossi.  Intanto gettiamo luce sulle premiazioni collaterali che si sono svolte poco prima della fine della mostra. Il giovane colombiano Juan Sebastian Mesa vince alla Settimana della Critica con il suo Los Nadie, film girato in sette giorni con un budget di soli 2000 dollari; mentre il Venice Days Award se lo aggiudicano Andreas Dalsgaard e Obaidah Zyton con The War Show, documentario girato in Siria, testimonianza di un paese all’alba di una guerra civile. Il premio Pasinetti per il miglior film va a Edoardo De Angelis con Indivisibili , terzo lungometraggio del regista napoletano che segna l’esordio di Angela e Marianna Fontana protagoniste del film e della menzione speciale Pasinetti. Il discusso Piuma (che tanto ha diviso) diretto da Roan Johnson vince il premio Civitas Vitae e il premio special Pasinetti per il cast. Spira Mirabilis di  Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, e Voyage of Time di Terrence Malick ottengono in ex-aequo il trofeo Green Drop Award 2016, istituito da Green Cross Italia e che quest’anno premia due opere capaci di sensibilizzare eccezionalmente il delicato rapporto tra uomo e ambiente. Dopo aver gettato un breve sguardo sui premi collaterali ora ocupiamoci di quelli più prestigiosi. All’interno del Concorso Orizzonti ad aggiudicarsi il premio per il miglior corto è Marcelo Martinessi con il suo La voz Perdida; il premio per la migliore sceneggiatura va a Bitter Money di Wang Bing, mentre ad ottenere il premio per la miglior interpretazione maschile e femminile sono stati Nuno Lopes e Ruth Diaz. La miglior regia del Concorso Orizzonti va a Fien Troch con il suo Home, e il premio per il miglior film se lo aggiudica Federica Di Giacomo ( unica vincitrice italiana) con il lungometraggio Liberami. 
 
 
Passiamo agli otto premi più importanti di Venezia 73. Il premio Marcello Mastroianni è stato consegnato a Paula Beer per la sua interpretazione in Frantz di F. Ozon. La trasgressiva Ana Lily Amirpour conquista con gran sorpresa il premio della giuria per The Bad Batch. Il premio alla miglior sceneggiatura va a Noah Oppenheim per Jackie. Le due coppe Volpi se le aggiudicano Emma Stone come migliore attrice in La La Land di Damien Chazelle, e Oscar Martinez come miglior attore in The Distingueshed Citizen di G. Duprat. Un ex–aequo conquista il leone d’argento alla miglior regia, si tratta di Andrei Konchalovsky con Paradise e Amat Escalante con il suo La regione Selvaggia. Il leone d’argento Gran premio della giuria va a Nocturnal Animals di Tom Ford, confermando le alte aspettative nei confronti di questa pellicola. A coronare questa lunga lista di premiazioni vi è infine il premio più importante e ambito, il Leone d’oro che quest’anno è stato vinto da Lav Diaz con The woman who left. Il regista filippino conquista Venezia 73 con un lungometraggio di 226 min in bianco e nero, che incanta e mostra una realtà cruda: un’intensa lezione su quanto sia importante lottare per l’umanità. Così si chiude anche questa 73 esima Mostra del Cinema a Venezia, popolata da grandi film di respiro internazionale, ma ancora piuttosto debole sul fronte italiano, che osa forse ancora troppo poco e  che si dimostra quasi del tutto assente in quest’ovazione finale. 
 
Chiara Nucera

Kore-eda apre la Mostra del Cinema

Giovedì 18 Luglio 2019 22:38
La Vérité di Kore-eda Hirokazu sarà il film di apertura della 76esima Mostra del Cinema di Venezia
che inaugura il Concorso ufficiale.
 
 
La vérité (The Truth), diretto da Kore-eda Hirokazu (Un affare di famiglia; The Third Murder; Like Father, Like Son), si fregia di un cast importante con star internazionali del calibro di Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke.
Il regista, dimostratosi onorato di aprire la kermesse con il suo lavoro, spiega come le riprese si siano svolte lo scorso autunno a Parigi in dieci settimane. La storia, sviluppata quasi interamente all’interno di una piccola casa, narra le vicissitudini di una famiglia che si agita in un microcosmo  di menzogne, orgogli, rimpianti, tristezze, gioie e riconciliazioni.
Stando alle parole di Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema,  “Kore-eda per il primo film realizzato al di fuori del suo Paese ha avuto il privilegio di poter lavorare con due grandi star del cinema francese. L’incontro fra l’universo personale dell’autore giapponese più significativo del momento, e due attrici tanto amate come Catherine Deneuve e Juliette Binoche, ha dato vita a una  poetica riflessione sul rapporto madre-figlia e il complesso mestiere d’attrice, che sarà un piacere presentare in apertura alla prossima edizione della Mostra del Cinema di Venezia”.
La vérité sarà proiettato in prima mondiale mercoledì 28 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
 
 
Chiara Nucera

 

Venezia 77 : tutto il programma

Mercoledì 29 Luglio 2020 15:41
Presentato il programma di Venezia 77, che si terrà al Lido dal 2 al 12 settembre. Un’edizione della Mostra del Cinema particolare poiché sarà il primo festival in forma “tradizionale”, nel rispetto delle misure sanitarie, dall’inizio della pandemia.
 
Diciotto film in gara: 4 italiani, 2 americani e con una sola star: Frances McDormand, protagonista di Nomadland della cino-americana Chloe Zhao. Il direttore della Mostra, Alberto Barbera, l’ha già indicato come serio contender agli Oscar 2021.
 
 
Il film di apertura è Lacci di Daniele Luchetti, con Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio. Film di chiusura è Lasciami andare di Stefano Mordini, con Stefano Accorsi e Valeria Golino.
 
Entrambi sono Fuori concorso. In questa sezione anche il documentario su Salvatore Ferragamo di Luca Guadagnino (Salvatore. Shoemaker of Dreams). Quello su Paolo Conte, atteso a Venezia l’11 settembre. E quello su Greta Thunberg. Tra i film sempre Fuori concorso, The Duke di Roger Mitchell, il regista di Notting Hill, con Helen Mirren.
 
In Orizzonti, c’è l’esordio come regista di Jasmine Trinca (il corto Being My Mom, con Alba Rohrwacher) e quello di Pietro Castellitto (I predatori). Aggiungete Mainstream di Gia Coppola, con Maya Hawke e Andrew Garfield. E Nowhere Special di Uberto Pasolini.
 
Il Leone d’Oro verrà assegnato il 12 settembre 2020 dalla giuria guidata da Cate Blanchett, durante la serata condotta da Anna Foglietta, scelta quest'anno come madrina.
 
 
Di seguito tutti i titoli del Concorso Ufficiale:
 
In Between Dying di H. Baydorov (Azerbajan)
Le sorelle Macaluso di Emma Dante, con Donatella Finocchiaro (Italia)
The World to Come di Mona Fastvold, con Katherine Waterston, Vanessa Kirby e Casey Affleck (USA)
Nuevo Orden di Michel Franco (Messico)
Amants di Nicole Garcia, con Pierre Niney e Stacey Martin (Francia)
Laila in Haifa di Amos Gitai (Israele)
And Tomorrow the Entire World di Julia von Heinz (Germania)
Cari compagni di A. Konchalovsky (Russia)
La moglie della spia di K. Kurosawa (Giappone)
I figli del sole di M. Majidi (Iran)
Pieces of a Woman di K. Mundruczo, con Shia LaBeouf e Vanessa Kirby (Canada)
Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, con Romola Garai (Italia)
Padrenostro di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino (Italia)
Notturno di Gianfranco Rosi (Italia)
Non cadrà più la neve di M. Szumowska e M. Englert (Polonia)
The Disciple di C. Tamhane (India)
Quo Vadis, Aida? di J Zbanic (Bosnia)
Nomadland di Chloe Zhao, con Frances McDormand (USA)