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Visualizza articoli per tag: Pellizza pittore da volpedo

Pellizza - Pittore da Volpedo

Martedì 04 Febbraio 2025 21:51

Giuseppe Pellizza da Volpedo, comune agricolo nei pressi di Alessandria, fu un'artista sensibile, ispirato, autentico, umile.

Pur nell' immensità della sua bravura innata, perfezionata da studi intrapresi già da giovanissimo, presso le migliori e più quotate accademie nazionali. Milano, Roma, Firenze e infine Bergamo lo videro studente modello e appassionato.

Gli studi e l'esperienza accumulata lo fecero tornare nella sua cittadina a lavorare alacremente nel suo studio per tutta la sua breve vita. Decise, a soli 39 anni, e dopo aver subito la perdita dell'amata moglie, di un figlio e del padre di togliersi la vita.

Giuseppe Pellizza è ricordato dai posteri per il suo meraviglioso dipinto "Il Quarto Stato" che inaugurò il Museo del Novecento di Milano grazie ad un prestito da un altro museo meneghino: La Galleria d'arte moderna.

Dobbiamo l' acquisto di questa opera alla felice intuizione del primo sindaco socialista della storia amministrativa del Comune di Milano. Emilio Caldara  ne appoggiò l'acquisto con il supporto del Corriere della Sera.

Sebbene, dopo l'avvento del Fascismo fu relegato negli scantinati museali, quando rivenne esposto la sua fama e importanza crebbero enormemente. Fu opera che seppe fornire spunti e ispirazioni contaminando l'arte cinematografica.

L'autore di questa tela manifesto sposta gli ultimi, i dimenticati per metterli in primo piano a farne bandiera orgogliosa di chi non si piega ma, con forza e determinazione, si batte per affermare i diritti di tutti.

Opera destinata, nelle intenzioni deluse dell' autore, all' Esposizione Universale di Torino del 1902 non venne acquistata dalla famiglia reale, per la tematica sociale ivi rappresentata.

Pellizza fu soprattutto un pittore fine paessagista, immerso nella natura e capace di riprodurla efficacemente, passando con disinvoltura dalla tecnica verista a quella divisionista. Abile nello scegliere i colori primari, amalgamarmi a quelli complementari per imprimere il massimo della luce sulla tela.

Il documentario di Francesco Fei è un racconto suggestivo che intreccia vita privata e vita artistica di un uomo che seppe fare del suo sogno un mestiere. Appoggiato dai suoi genitori che non ostacolarono mai la sua indole, sebbene fosse l' unico erede maschio della famiglia.

Con la partecipazione di Fabrizio Bentivoglio, ispirata voce narrante, lo spettatore è portato alla conoscenza di un'artista sensibile e profondo che ha impresso sulle tele tutto il suo grande amore per la natura, la vita agreste, la sofferenza umana, il lavoro e ha saputo imprimere ritratti di commovente bellezza e trasporto a partire dai suoi amati genitori rappresentati a grandezza naturale anche per omaggiarli della loro statura morale.

Virna Castiglioni