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Visualizza articoli per tag: festival del cinema di roma
Sabato 17 ottobre prossimo a partire dalle 16.30, presso lo Spazio Roma Lazio  Film Commission (Villaggio Ospitalità Festival di Roma, Auditorium Parco della Musica, fronte Red Carpet), l’Associazione Culturale RomArtEventi presenta tre importanti iniziative, a cura di Francesca Piggianelli, dedicate all’incontro fra il Cinema e le arti: . Un incontro ravvicinato con i protagonisti del cinema, della musica, della letteratura e del teatro in nome della fascinazione della settima arte. In questa circostanza verranno anche annunciate alcune anticipazioni della tredicesima edizione di Roma Videoclip – il cinema in incontra la musica che avrà luogo presso la Casa del Cinema il 17 novembre prossimo e Festa del videoclip.
 
 
 
Ore 16.30 Presentazione della XIII Edizione Roma Videoclip - il cinema incontra la musica. La rassegna ideata da Francesca Piggianelli, prevede anticipazioni, proiezioni di videoclip, trailer, colonne sonore, artisti, registi e produzioni che si sono cimentati tra Cinema e Musica. La premiazione si terrà a Roma alla CASA DEL CINEMA il 17 novembre 2015 e la Festa del Roma videoclip e rassegna Indie con una no stop di videoclip provenienti da ogni parte d'Italia il 26 novembre al FUTURARTE a Roma. Saranno presenti alla conferenza alcuni fra artisti, registi, band, produttori ed il comitato d’Onore. Saranno inoltre annunciate alcune anticipazioni e sorprese di questa Edizione. La conduzione è a cura di Alessandro Parrello ed Andrea il Drago.
 
Ore 17.15 Incontri ravvicinati tra cinema e libri, presenti alcuni illustri scrittori tra cui Sergio Badino - scrittore, sceneggiatore, insegnante di narrazione - autore del romanzo “ErreQuattro”; Andrea Guglielmino - giornalista e saggista - autore di “Antropocinema - La saga dell’uomo attraverso i film di genere”; Chiara Nucera - giornalista e saggista - autrice di “Il metacinema nelle opere di Lynch, Cronenberg e De Palma”. Carlo Callegari, sceneggiatore scrittore e autore (La banda dei tre, Il ritorno dei tre) autore con Francesco Maria Dominedò che antiperanno i loro progetti; Carla Vistarini scrittrice, sceneggiattrice ed autrice di “Se ho paura prendimi per mano”. Matteo Persica: giovane esordiente, autore del libro prossimamente in uscita su Anna Magnani. Saranno presenti altri autorevoli ospiti del cinema e letteratura.
 
Ore 18.00 Incontri ravvicinati tra cinema e teatro. Claudio Insegno, regista, autore, sceneggiatore teatrale e cinematografico presenterà in anteprima il trailer del film “Effetti indesiderati”, in uscita nazionale il 22 ottobre. Sarà presente anche parte del cast.
 
L'ingresso è aperto a tutti.
Dal 15 al 22 novembre si terrà la XVIII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma fitto di eventi, incontri e ovviamente proiezioni.
Tra i documentari in concorso segnaliamo: Dave Grusin Not Enough Time di Barbara Bentree sulla straordinaria carriera del compositore Dave Grusin, autore di più di cento colonne sonore. Ha vinto l'Oscar per Milagro. La regista sarà presente al festival. Tra gli altri documentari, attesissimo Peter Lindbergh, Women Stories di Jean Michel Vecchiet sul celebre fotografo di moda scomparso lo scorso 3 settembre
all’età di 74 anni. Il pioniere indiscusso di un nuovo modo di fotografare la moda senza ritocchi ed eccessivi artefici.
 
 
The World according to Amazon sulla carriera di Jeff Bezos il fondatore, presidente e amministratore delegato dell’omonimo colosso dell’e-commerce.
Tra i cortometraggi in concorso: Daughter di Daria Kashcheeva, dal Toronto International Film Festival e vincitore dell'U.S. Academy of Motion Picture Arts and Sciences - Student Oscar, il corto della regista dal titolo To Accept che ha vinto il Nespresso Talents al Festival di Cannes, Toomas Beneath the Valley of the Wild Wolves di Chintis Lundgren dal Toronto International Film Festival, Butterflies in Berlin di Monica Manganelli: il primo lavoro della regista, La ballata dei senzatetto, dopo aver vinto il Best Animation al Los Angeles Short Film Festival si è qualificato per gli Oscar 2016, ha vinto il Nastro d'argento per l'animazione nel 2016 e lo stesso anno era nella cinquina dei film d’animazione candidati ai David di Donatello.
10 i cortometraggi arrivati da dieci diversi Paesi e scuole di cinema. C’è il nostrano Racconto Notturno, storia di una bizzarra relazione con Riccardo De Filippis e Martina Querini, diretti da Gianluca Granocchia. C’è la Russia di Autumn 35, cortometraggio visionario dalle sfumature thriller della studentessa Daria Elkonina; la Svezia di Melanie, piccolo gioiello e dirompente coming of age della giovane regista Lisa Meyer. Si vola poi in Polonia con l’intenso rapporto fra una madre e una figlia messo in scena da Michal Hudzikowski in I’ve got something for you too e in Belgio dalla regista Setareh Samavi che racconta (e si racconta) di due donne
che ritrovano loro stesse affrontando il passato in For Tides. E ancora, c’è l’Israele di Noa del giovane Dekel Nitzan alunno della Berlinale Talents, fino ad arrivare alla Germania e allo sci-fiction Jupiter di Benjamin Pfhol, che ritorna al RIFF con il suo nuovo corto dopo aver partecipato con Ghost nel 2018.
Tra i giurati di questa edizione: Nadia Zavarova, Bernd Brehmer, Stefano Ratchev, Tatiana Covor, Salvatore Basile, Vincenzo Alfieri e Diego Petre.
Due le Masterclass previste quest’anno al RIFF. Attesa quella sulle colonne sonore tenuta da Stefano Ratchev: riempiono i momenti morti, sottolineano attimi carichi di pathos e introducono musiche che entrano nella memoria collettiva. “Mostrare l’invisibile” con Andrea Maguolo sul montaggio, “la combinazione dei momenti delle emozioni umane messe in immagine e formanti una sorta di alchimia.”
Tra gli eventi speciali segnaliamo Il nuovo cinema ucraino: la realtà che ispira con 6 film di giovani registi ucraini che rappresentano diversità nei temi, nei mezzi espressivi, nella sperimentazione, nei generi e nelle storie raccontate sul grande schermo. Tra i titoli Pryputni di Arkadiy Nepytaliuk (2017) una commedia drammatica dove il soggetto criminale balla con la quotidianità di un piccolo paese ucraino. Ironia, assurdità, caratteri espressivi e bellissimi paesaggi, vincitore del Premio per la regia a Odessa Internazionale Film Festival e il premio nazionale ucraino “Zolota Dzyga” alla miglior attrice (Nina Naboka). My father is my
mother’s brother di Vadim Ilkov (2018) il doc che è una toccante storia di famiglia e di ispirazione creativa nella vita e nell’arte. Tra i cortometraggi: Desaturated di Marina Stepanska (2019) una dei prominenti giovani registi ucraini. Mia donna di Pavel Ostrikov (2018) la nuova commedia di uno dei più conosciuti giovani talenti (il suo precedente Vypusk 97 ha vinto un premio a Locarno). Sensiz di Nariman Aliev (2016)
in cui si inizia a formare lo stile individuale del giovane regista ucraino, che concorre agli Oscar 2020 con Homeward. Weightlifter di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk (2018) il doc. che racconta quale può essere il prezzo della vittoria nel sport professionale, premiato al Kiev IFF Molodist e Grand-prix di Varsavia IFF.
Non mancherà il Focus LGBT – Love & Pride Day - Il valore della diversità per sensibilizzare il pubblico a queste tematiche. Saranno presentati il 19 novembre in una maratona dedicata in anteprima italiana: Tremors di Jayro Bustamante (Guatemala/Francia/Lussemburgo), Madame di Stéphane Riethauser (Svizzera), Miserere di Francisco Rios Flores (Argentina), Mr. Dimitris and Mrs. Dimitroula di Tzeli Hadjidmitriou (Grecia), Un uomo deve essere forte di Elsi Perino & Ilaria Ciavattini (Italia).
Torna anche il Focus Spagna - L’animazione Valenciana in cui il Cortoons Gandia Festival e l'IVAC, Istituto Valenciano di Cultura, presentano una proiezione speciale dedicata ai cortometraggi di animazione realizzati
nella Comunitá Valenciana. Ad accompagnare la proiezione: Alessandro d'Urso Direttore Artistico di Cortoons Gandia, José Luis Moreno Maicas Director adjunto dell'IVAC e Sara Álvarez Sarrat coordinatrice del Master di Animaziome della UPV, Universitá Politecnica di Valencia.
Altri panel attesi sono L’eccezione Culturale e i nuovi profili di produttore indipendente in collaborazione con CNA Cinema e Audiovisivo Roma dedicato agli operatori del settore: si discuterà dell’Industria Culturale come principale rigeneratore dell’economia italiana ed europea e dell’eccezione culturale e del nuovo profilo di produttore indipendente in Italia e in Europa con l’avvento delle OTT. L’occhio del cinema – il pitching un pitching fra produttori, distributori e i giovani talenti finalisti per la sezione sceneggiature del RIFF. Il focus
sul pitching vuole essere un momento di confronto concreto su come presentare in maniera efficace un progetto all’industria internazionale cinematografica.
Atteso l’incontro con il critico cinematografico Nadia Zavarova “Una Movie Star è il mio migliore amico dedicato alla comunicazione ed influenza reciproca tra attori e attrici e i loro spettatori: come è cambiato il rapporto fra celebrità e fan con l’avvento dei social media?
Inoltre da venerdì 15 nel foyer del Nuovo Cinema Aquila sarà esposta l’installazione di Adele Ceraudo dal titolo “Io non sono pazza” un ’frammento’ di una esperienza, sotto forma di installazione artistica, con la proiezione del corto Io non sono pazza di Duccio Forzano.
MINI è partner della kermesse con le sue iconiche vetture, auto ufficiali del festival, e con il corto Una tradizione di Famiglia di Giuseppe Cardaci prodotto da MINI FILMLAB, un progetto dedicato ai giovani filmmaker realizzato da MINI ITALIA insieme a OffiCine.
 
Tutte le informazioni in dettaglio consultando www.riff.it

Snowden

Martedì 18 Ottobre 2016 18:26
Già raccontato nel documentario premio Oscar Citizenfour, Edward Snowden è un informatico in fuga dagli Stati Uniti per aver rivelato dettagli sui programmi di sorveglianza di massa del governo, fino ad allora rimasti segreti. 
Oliver Stone confeziona la parabola epica di Snowden (Joseph Gordon-Levitt), dall’incontro con il reclutatore della CIA Corbin O'Brian (Rhys Ifans) alla prodigiosa ascesa come tecnico informatico nei servizi segreti. 
 
Stone usa come cornice la realizzazione di Citizenfour per raccontare la nascita di una coscienza civile in un ragazzo ciecamente conservatore che voleva diventare soldato. Per creare più empatia con il pubblico, fa di Snowden un supereroe diviso fra il lavoro top secret nelle operazioni di sorveglianza e il rapporto sentimentale con Lindsay Mills (Shailene Woodley), figura femminile inevitabilmente subalterna al protagonista messianico.
Ma la storia d’amore travagliata distrae dal messaggio di contropotere e l’esigenza di spettacolarizzare la vita privata del protagonista finisce spesso per prevalere sulle contraddizioni politiche che Stone intende mettere in luce: un lavoro criminale è ugualmente tale se lo fai per conto del governo?
 
Come Buddy Fox/Charlie Sheen in Wall Street, Ed Snowden si rende conto che il mondo straordinario di cui ha varcato la soglia è qualcosa di moralmente deprecabile e decide di rivoltarcisi contro, sfidando coraggiosamente il suo mentore e il sistema stesso. Tuttavia, senza le implicazioni edipiche fra l’eroe e il mentore presenti in Wall Street, Snowden è un santino da agiografia, che agisce sempre nel nome di ideali nobili e sacrifica la sua libertà pur di dare al mondo intero la libertà di scegliere. Dopo aver sottratto le prove da rivelare ai media, nell’unica sequenza di pura suspense del film, il messia sorridente viene avvolto da un’abbagliante luce bianca, mentre varca per l’ultima volta la soglia fra la sede della NSA e il mondo esterno.
Quello operato da Stone è un vero processo di santificazione, privo della tensione da spy story e stilisticamente tanto posticcio da risultare indigesto. Come nella scena di addio fra Ed e Lindsay, su una spiaggia delle Hawaii, con il sole al tramonto e le sagome dei due in controluce, tanto plastica da sembrare lo spot di un’agenzia di viaggi. 
 
In questo modo Stone finisce per fare il gioco dell’americanismo dominante, che impone prepotentemente i suoi modelli di libertà con la ferma convinzione di essere sempre dalla parte dei buoni. Il governo – prima l’amministrazione di Bush poi quella di Obama - è venerato ciecamente dai personaggi negativi del film con gli stessi stilemi retorici usati da Stone per dipingere Snowden, che a quel governo si è coraggiosamente opposto. 
 
Angelo Santini