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FilmMaker sbarca a Roma

Mercoledì 08 Febbraio 2012 20:28

Due realtà cinematografiche romane, Apollo 11 e Il Kino, si uniscono per la prima volta per proporre e condividere uno sguardo su Filmmaker, una delle realtà più interessanti del mondo cinematografico indipendente milanese.

Filmmaker è prima di tutto un Festival che dal 1980 sostiene la ricerca, la sperimentazione e l'innovazione nella produzione audiovisiva italiana.
Un Festival che scopre nuovi autori, che ha creato collaborazioni con alcuni tra i registi più interessanti del cinema del reale (tra i quali Frederick Wiseman, Harun Farocki o i fratelli Dardenne), e che si è proposto come un importante riferimento produttivo per lavori indipendenti sia nei formati sia nei contenuti, contribuendo alla produzione o al sostegno di quasi un centinaio di lavori, tra i quali ricordiamo le prime opere di Studio Azzurro, Silvio Soldini, Giovanni Maderna, Alina Marazzi,Michelangelo Frammartino, Antonio Bocola, Paolo Vari, Francesco Gatti e Martina Parenti. E ha anche, sostenuto le opere di registi non riconducibili all'area milanese, come Gianfranco Rosi, Pietro Marcello o Leonardo Di Costanzo.
Ma soprattutto Filmmaker è un collettivo, ed è proprio su questa sua caratteristica che si concentrerà la rassegna: cercare di capire come riuscire a creare un collettivo, che pur rispettando le individualità dei singoli autori, sia in grado di creare un discorso omogeneo politicamente e culturalmente.
 
La rassegna Filmmaker Lab si svolgerà dal giovedi 9 febbraio al venerdi 2 marzo, ogni giovedi ore 20.30 all'Apollo 11 e ogni venerdi ore 21.00 e 23.00 al Kino, alla presenza degli autori.
La rassegna si chiuderà con una masterclass diretta da Luca Mosso, che forte della sua esperienza produttiva e critica, racconterà a partire dall'esperienza di Milano 55,1. Cronaca di una settimana di passioni le forme attraverso le quali il Gruppo di Filmmaker è riuscito ad organizzare una delle realtà più vitali del cinema indipendente in Italia. 
 
Il calendario degli appuntamenti è così distribuito:
 
Giovedì 9 (Apollo 11) e Venerdì 10 febbraio (Kino)
CADENZA D'INGANNO di Leonardo Di Costanzo
 
Giovedì 16 (Apollo 11) e Venerdì 17 febbraio (Kino)
IN NESSUNA LINGUA DEL MONDO di Paola Piacenza
 
Giovedì 23 (Apollo 11) e Sabato 25 febbraio (Kino)
MM MAFIA A MILANO di Bruno Oliviero e Gianni Barbacetto
 
Giovedì 1 (Apollo 11) e Venerdì 2 Marzo (Kino)
MILANO 55.1 Cronaca di una settimana di passioni
documentario collettivo realizzato con la supervisione di Luca Mosso e Bruno Oliviero
 
 
 maggiori informazioni all'indirizzo www.ilkino.it e consultando la pagina facebook "Apollo Undici"
 
 
Redazione

Sguardi Diritti

Venerdì 02 Marzo 2012 16:39

Apollo 11, insieme ad "Un Ponte per" e "Casa dei Diritti Sociali",  in collaborazione con Officine e Archivio Memorie Migranti, presenta dal 5 all'8 marzo 2012 dalle ore 20, presso il Centro Aggregativo Apollo 11 di Roma, Sguardi Diritti, rassegna di documentari dedicata ai diritti umani.

 
Con l'occhio dei filmmakers italiani i diritti tornano a farsi volti, persone, sentimenti, emozioni. 
 
Sguardi Diritti è un viaggio ad altezza di videocamera tra Afghanistan, Somalia, Tunisia e Italia, una rassegna di sguardi diretti e inediti sul mondo che cambia. Dalla lotta di emancipazione delle donne, alla primavera araba, al rebus dell'accoglienza in Italia, quattro serate, quattro associazioni, tanti registi e ospiti che interverranno dopo ogni proiezione.
 
La rassegna si aprirà sull'Afghanistan il 5 marzo con il pluripremiato GIRLS ON THE AIR - RADIO SAHAR di Valentina Monti e con la videotestimonianza AFGANA - KABUL 2011 di Riccardo Biadene. Ne discuteranno insieme agli autori Emanuele Giordana, portavoce di Afgana.org, e il giornalista e ricercatore Giuliano Battiston.
 
Il 6 marzo si parlerà di accoglienza e integrazione delle comunità rom con la proiezione del cortometraggio RIVER - di Tommaso Cammarano e Antonio De Matteo - e ai tunisini sbarcati in Italia nel 2011 con il documentario INSHALLAH di Antonio Laforgia. Alla discussione parteciperanno, oltre agli autori e ai giovani protagonisti, attivisti dei diritti umani e rappresentanti di due associazioni Rom e rumene di Roma.
 
Il 7 marzo la serata sarà interamente dedicata ai diritti delle donne in Italia e nel Mediterraneo, con la proiezione di ZAYNAB'S SISTERS di Carolina Popolani, documentario che racconta la storia delle Sorelle Musulmane in Egitto. Seguirà la presentazione del saggio di Renata Pepicelli IL VELO NELL'ISLAM. STORIA, POLITICA, ESTETICA, edito da Carocci, e un dibattito a cui parteciperà la deputata tunisina Imen Ben Mohamed, unica donna eletta all'Assemblea Costituente in Italia.
 
La rassegna si concluderà l'8 marzo con FERRHOTEL di Mariangela Barbanente, vincitore, con le sue storie di donne e uomini somali a Bari, del premio Ucca Venti Città al Festival del Cinema di Torino. Sarà presente l'autrice e la scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah.
 
Ingresso riservato ai soci (tessera mensile 5 € - sottoscrizione libera per ogni evento)
l'ITIS Galilei
via Conte Verde, 51 - Roma
 
per maggiori informazioni:   Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  

Donne nell'arte. L'8 marzo all'Apollo 11

Giovedì 02 Marzo 2017 14:37
Mercoledì 8 marzo presso il centro culturale Apollo 11, via Bixio 80 a Roma, si terrà dalle 17,15 l'incontro “DONNE  NELL’ ARTE” , un
omaggio alle donne che lavorano nel campo artistico con proiezioni, anteprime, trailer, cortometraggi, spot, videoclip, presentazioni libri e dibattito. L'ingresso è libero. 
 
 
“Le donne nell’arte” è un’iniziativa promossa dall’associazione culturale Romarteventi e Cinema D'Autrice di Elena Tenga, in collaborazione con APOLLO  11  e la direzione artistica di Francesca Piggianelli. 
 
- ANTEPRIME cortometraggi: “BAGNI” di Laura Luchetti, ”EGO” di Lorenza Indovina, “La slitta” di Emanuela Ponzano, presenti le registe
 
- LIBRI : presentazione di alcuni libri di successo alla presenza delle autrici tra cui citiamo Emanuela Mascherini con “Alice senza meraviglie” Valentina Tonelli con “Ascoltami in silenzio per raccontare di me”modera la giornalista e scrittrice Chiara Nucera
 
- CINEMA : incontri ed anticipazioni alla presenza della distributrice Lucy De Crescenzo della Europictures , la produttrice Pilar Saavedra della Moliwood films, la sceneggiatrice e regista Manuela Tempesta, la sceneggiatrice e produttrice Carlotta Bolognini, la regista Giovanna Gagliardo ed altre ospiti
 
- OMAGGIO  ad  Anna Magnani con annuncio  della quarta edizione “Premio Anna Magnani” alla presenza del direttore artistico Matteo Persica, autore di successo del libro dedicato ad Anna Magnani
 
- DIBATTITO: incontro sul tema “Le donne nell’arte....ieri…oggi…domani” con la partecipazione delle maestranze del panorama artistico, cinematografico e di stampa, registe, scrittrici, sceneggiatrici, giornaliste, produttrici e distributrici, modera la giornalista Anna Maria Piacentini.    
 
ORE 21:00 Film “APRI GLI  OCCHI”di Leyla Bouzid   biglietto 3.00 euro  
        
Un ringraziamento ad Antica Distilleria Petrone ed al Cioccolato Venchi
 

Selfie

Martedì 04 Giugno 2019 17:08
È possibile uscire da una realtà in cui siamo nati e cresciuti? E se riuscissimo ad uscirne, una parte di essa continuerebbe comunque a risiedere in noi? È possibile ammettere all’interno di un sistema codificato di regole sociali una deviazione dalla norma e con quali conseguenze?
Selfie è un’opera pura, scarna, disincantata, priva di fronzoli o artificiosità sceniche. Agostino Ferrente, dopo il prezioso Le cose belle, fa esattamente ciò che un documentarista dovrebbe fare: si mette da parte affidando ai protagonisti la narrazione di se stessi. Ne deriva un lavoro lontano dalle ipocrisie, al tempo stesso doloroso ma che, come ogni cosa sofferta, non esclude il suo lato romantico e dolce, perché sofferenza e amore sono spesso complementari. Lontano dai cliché a cui il racconto cinematografico ci ha ormai tristemente e noiosamente abituato, dalla vita di due sedicenni Alessandro, garzone di un bar, e Pietro, barbiere disoccupato che si tiene in allenamento con amici e parenti, e dalla loro forte e tenera fratellanza, nasce tutto. Loro i protagonisti, loro i registi, che con cellulare in mano riprendono le loro giornate. Nel corso  di una torrida estate napoletana ci rendono partecipi dei loro pensieri, decidono e ragionano su cosa sia giusto mostrare, se solo le cose belle del Rione Traiano, quartiere alle cronache per le tristi vicende di spaccio e criminalità, perché di quella realtà già se ne parla abbastanza, come dice Pietro, oppure tutta la verità, il bello e il brutto, come vorrebbe Alessandro. E si finisce col mostrare ogni cosa, compresi i sogni e le difficoltà dei suoi giovani abitanti che immaginano un futuro sperando di andare via da quel luogo, anche se gli affetti li legano o talvolta li spronano a lasciare, rendendosi amaramente conto che per alcuni, i predestinati, il balzo sarebbe paragonabile ad un sogno e basta. Pietro e Alessandro avevano un altro fratello acquisito, Davide Bifolco, ucciso dalle forze dell'ordine una notte, casualmente, perché nonostante il giovane fosse disarmato e di spalle, viene scambiato per un pericoloso ricercato e si fa fuoco su di lui, poi raccontando di essere maldestramente inciampati facendo inavvertitamente partire un colpo fatale. In realtà Davide era un ragazzo come tanti, la cui famiglia ora non trova pace e di cui un suo fratello di sangue si è lasciato morire per il dispiacere, dopo il secondo grado di giudizio che nega almeno un risarcimento morale per quella vita recisa. Un martire di un sistema malato, l’ennesimo ultimo che non trova giustizia, resta ad emblema di questa terra contratta alla barbarie la sua immagine dipinta su un muro del quartiere, a monito sempiterno che tutto ciò non dovrebbe mai accadere. 
Tanta verità ci arriva da una delle testimonianze raccolte da Pietro e Alessandro, quella di uno spacciatore che, incappucciato e dalla voce contraffatta, ci spiega il triste senso delle cose, quello che i veri criminali vivono  in quartieri bene circondati da lusso e opulenza, e spesso fanno parte delle classi sociali che contano, sono loro a muovere i fili della manovalanza dello spaccio, che diventa foriero di semplici operai del mercato della droga, per la maggior parte dei quali unica via (facile) per la sopravvivenza. È la logica del sistema in cui non c’è niente da stupirsi. Fin da quando vengono al mondo, maschi e femmine hanno ruoli prestabiliti, gli uomini delinquono, le donne tengono la famiglia in piedi e aspettano mostrando così il rispetto al maschio a cui si sono legate. È tutto ben chiaro e tristemente cristallizzato. Ma in ogni sistema c’è sempre chi tende ad uscire dalla regola, c’è chi sogna e chi forse con gli strumenti adatti a furia di sognare ne uscirà.
Qui non c’è giudizio, c’è solo mostrare per comprendere e far luce, facendo della conoscenza una base per combattere ignoranza e pregiudizio, delle classi sociali più elevate verso le ultime, di quel “noi” confezionato e stigmatizzante nei confronti sempre di un “loro”, perché anche all’interno di quel “loro” esisteranno sempre differenze sostanziali e alternative valide.
 
Chiara Nucera