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Indivisibili

Mercoledì 28 Settembre 2016 17:59
Castelvolturno, Viola e Dasy (Angela e Marianna Fontana) hanno 18 anni e sono due gemelle siamesi. Bellissime e con una voce incantevole, assieme compongono un duo canoro che si esibisce in occasione di feste private, matrimoni e altri eventi esclusivi: il loro nome d'arte è Indivisibili. Il padre che fa da loro impresario, organizza capillarmente le esibizioni a cui le ragazze partecipano teoricamente in qualità di cantanti, ma più concretamente quali fenomeni da baraccone in grado di suscitare sempre stupore e curiosità nelle persone che le guardano. Considerate quasi delle sante capaci di portare fortuna a chi le tocca nella zona che le unisce, Viola e Dasy vivono la loro condizione con assoluta normalità, condividendo tutto e ignorando cosa significhi vivere l'una indipendentemente dall'altra. Quando conosceranno un dottore che prospetterà loro la possibilità di dividersi ricorrendo ad un intervento privo di alcun rischio, la loro vita subirà una brusca sterzata. Dopo Mozzarella Stories(2011) e Perez (2014), Edoardo De Angelis torna a dirigere una pellicola sempre ambientata in Campania (sua terra natia), realizzando una favola amara, resa ancor più penetrante da un contorno crudo e squallido come quello del territorio di Castelvolturno. Una trascuratezza e un senso di soffocamento che si percepisce molto anche dall’ambiente familiare in cui vivono le ragazze, composto da due genitori che non sanno, o più precisamente non vogliono riconoscere l’importanza del concetto di dignità per le loro figlie. Le interpreti, che nella vita sono realmente due cantanti che si esibiscono assieme, restituiscono con estremo realismo il ritratto di due sorelle coraggiose e caparbie, mosse da un’insaziabile sete di libertà, e dalla voglia di iniziare a vivere veramente. Il loro sarà un cammino segnato da impedimenti e ostacoli, in cui si confronteranno, fino a confondersi tra loro, due concetti molto cari a De Angelis, quello di bellezza e di bruttezza. Come lo stesso Castelvolturno, un tempo luogo incantevole e ora ambiente malconcio, scenario di squallore, così anche i personaggi che popolano questa storia sembrano oscillare continuamente dalla parte del bene e da quella del male. Non vi è un reale antagonista in questo film, forse perchè lo è in larga misura il senso di profonda estraneità nei confronti di quelli che si definiscono valori fondamentali per l’essere umano, negati, per troppo tempo, alle due sorelle. Indivisibili è un film duro come un pugno sullo stomaco, che sa andare nel profondo, impressionare, e dove non si smette mai di lottare verso qualcosa di migliore, verso la vita. In questa spasmodica ricerca di libertà si staglia un’analisi attenta di un ambiente umano vizioso, perverso, che si nasconde dietro alla maschera della religione, del bene e del provincialismo. Edoardo De Angelis dirige un'opera sincera, cruda, realizzata con grande passione e capacità, facendo luce sull'inestimabile prezzo della libertà, sul diritto di scegliere cosa essere e come vivere. Presentato alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia, Indivisibili ha appassionato pubblico e critica conquistando il Premio Pasinetti, con una menzione speciale riservata alla due sorelle Fontana. Una pellicola da non perdere che sarà al cinema dal 29 settembre.
 
Giada Farrace
 
A meno di una settimana dall’inizio della tredecisma Edizione della Festa del Cinema di Roma si iniziano a delineare i primi contorni di quella che probabilmente sarà una delle edizioni più variopinte e consistenti. Protagonista del manifesto ufficiale della tredicesima edizione della rassegna cinematografica è il magnetico Peter Sellers, immortalato nei panni dell’esilarante Ispettore Clouseau ne “La pantera rosa” (1963). Una scelta iconica dichiaratamente maschile dopo molte edizioni dedicate a protagoniste femminili. Tuttavia, se le donne non appaiono nella locandina ufficiale, esse rimangono protagoniste indiscusse della festa, la quale conta al suo interno 12 titoli di registe provenienti da svariati paesi.
 
 
I titoli in concorso spaziano a livello di tematiche affrontando ora il contesto storico mediante il genere documentario ora gli aspetti più vicini alla società e alle sue dinamiche interne. Con riferimento al documentario, nella selezione ufficiale il lavoro di Giovanni Zoppeddu “Diario di Tonnara”, un inno al cinema del reale sulla scia dell’opera di Vittorio De Seta, che osserva in modo ravvicinato una dinamica comunità di pescatori. Sempre in concorso nella selezione ufficiale l’ultimo film di Michael Moore “Fahrenheit 11\9”, opera nella quale il regista guarda alla realtà odierna con il tipico occhio clinico e sagace che lo contraddistingue, occupandosi stavolta di una data molto significativa per l’attuale società americana: il 9 novembre 2016, giorno dell’elezione del presidente Trump. Di tutt’altro genere il film in concorso diretto da Eli Roth “The house with a clock in its walls”, una commedia fantastica che narra le avventure del giovane Lewis Barnavelt, alle prese con un segreto mondo di magie e misteri. Inaspettata è la presenza nella selezione ufficiale dell’ultimo capitolo dedicato alla saga “Halloween” diretto da David Gordon Green, con protagonisti Jamie Lee Curtis e Judy Greer. Tra i ititoli della selezione ufficiale, direttamente da Toronto la regista messicana Alejandra Màrquez Abella presenta il film “Las Ninas Bien- The good girls”, la drammatica storia di una coppia che vedrà cambiare drasticamente la propria vita a seguito di una grave crisi economica che coinvolgerà tutto il paese. E come non menzionare il film testamento con Robert Redford “The old man & the gun” presentato in concorso dall’attore americano prima del suo ritiro definitivo dalle scene. Diretto da David Lowery, il film distribuito da Bim, è ispirato alla storia vera di Forrest Tucker, uno scaltro rapinatore che innumerevoli volte fu in grado di depistare le autorità, conquistando in breve tempo l’opinione pubblica americana. Un altro italiano in concorso è Edoardo De Angelis che dopo il successo di “Indivisibili”, presentato a Venezia nel 2016 e vincitore del premio Pasinetti, è ora alla Festa del Cinema di Roma con il suo ultimo lavoro, “Il vizio della speranza”. Una storia di rinascita quella narrata da De Angelis, le cui premesse mantengono alte le aspettative nei confronti di un regista che naviga su un fiume di purezza e poesia narrativa. Ad aprire questa tredicesima edizione della rassegna cinematografica romana, il film d’animazione francese “Mia e il leone bianco”, diretto da Gilles de Maistre e presentato in prima mondiale dalla Studio Canal. Come ogni anno, le proiezioni e le conferenze che si svolgeranno all’Auditorium conciliazione di Roma saranno accompagnate da molte altre attività ed iniziative parallele sparse in numerose zone della città. Da segnalare la rassegna alla Casa del Cinema dedicata ai classici del cinema noir, un genere che rivestirà un ruolo da protagonista assoluto in questa tredicesima edizione. Il noir sarà infatti il principale leit motiv quest’anno delle clip che precederanno di norma tutte le proiezioni in sala: un piacevole omaggio a grandi film del passato e del periodo più contemporaneo. Piuttosto corposa è inoltre la lista dei nomi degli Incontri Ravvicinati, si attendono infatti Martin Scorsese, Isabelle Huppert, Cate Blanchett e molti altri ancora. La Festa del Cinema di Roma aprirà pertanto i battenti il prossimo 18 ottobre e abbraccerà un arco temporale di ben dieci giorni, chiudendo il sipario il 28 con la proiezione dell’ultimo film di Paolo Virzì, “Notti magiche”. Non ci resta altro che attendere il 18 ottobre, quando finalmente anche Roma si tingerà di rosso. 
 
 
Giada Farrace
Dopo dieci intensi giorni di cinema, retrospettive e incontri, anche la tredicesima edizione della festa del cinema di Roma giunge al termine. Ad aggiudicarsi il premio del pubblico Bnl è il film di Edoardo De Angelis “Il vizio della speranza”, un’opera dal forte impatto drammatico e dalle atmosfere dense di lirismo.
 
 
Tra i 38 film in selezione ufficiale è stato il racconto parabolico di De Angelis a conquistare il consenso del pubblico, scavalcando ottimi film come “Green Book” e “7 sconosciuti al El Royale”, opere che hanno comunque impressionato la kermesse, regalando interessanti avvincenti momenti di cinema. Il premio Rakuten Tv, una new entry di questa tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, va al film diretto da Bart Layton “American Animals” come miglior film per piattaforme digitali. A calpestare il red carpet dell’Auditorium quest’anno tantissime star internazionali e italiane, tra cui la meravigliosa Isabelle Huppert, che ha ritirato il premio alla carriera raccontando durante un intenso incontro con il pubblico alcune pagine del suo cinema e della sua vasta carriera di attrice. Ed è stata poi la volta di Cate Blanchett, Viggo Mortensen, Martin Scorsese e Sigourney Weaver, protagonisti indiscussi di questa frizzante edizione che hanno incantato la kermesse parlando della loro visione di cinema, e offrendoci ogni volta interessanti spunti di riflessione sulla settima arte. “Le notti magiche” di Paolo Virzì ha chiuso proprio ieri la rassegna cinematografica romana, che come tutti gli anni giunta al termine toglie quel velo di magia ad una città altrettanto magica e incantevole, ma che si tinge di tappeti rossi troppo poco spesso. Tirando le somme, ciò che più ha colpito di questa tredicesima edizione è la varietà dei titoli in concorso, molti dei quali probabilmente troveranno con difficoltà una distribuzione nel nostro paese, e che manifestazioni come questa rendono accessibili al grande pubblico. 
 
Giada Farrace