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La solitudine dei non amati

Martedì 29 Aprile 2025 11:42

Per amare gli altri bisogna prima di tutto imparare ad amare se stessi. Maria è una giovane donna che ha già fallito una relazione importante, dalla quale ha avuto due bambini. Incontra un uomo giovane e attraente e si convince che lui è tutto quello che le serve per dimenticare il passato burrascoso. L' amore e la passione la travolgono, rimane subito incinta. Al primo bimbo ne segue a breve distanza un altro. Eppure un ombra vela sempre lo sguardo di questa donna che sente tutto sfuggirgli di mano. È madre di quattro figli, vorrebbe riprendere a lavorare come un tempo ma Sigmund è sempre in viaggio ed è sola ad affrontare tutto il peso di una quotidianità che la schiaccia e la divora. Si sente intrappolata ma non riesce a capire che il cambiamento deve iniziare da sé stessa. Non può essere sempre un recriminare e un pretendere dagli altri qualcosa che ci salvi. Dobbiamo fare in modo di riuscire a bastarci, ad esserci sufficienti. È tutto un equilibrio precario, fragile come un bicchiere di cristallo sul bordo di un tavolo. 

Quando le continue assenze del compagno diventano insostenibili per la sua fragile condizione di madre, moglie, donna, compagna, amica la fine del rapporto sarà una conseguenza inevitabile. Anziché comprendere le ragioni e i bisogni dell' altro Maria si chiuderà ancora una volta in sé stessa sperando che arrivi qualcuno, ancora una volta, a salvarla.  Attraverso l' aiuto di una psicoterapeuta e la vicinanza di un' amica Maria prenderà consapevolezza che è tutto solo nelle sue mani. Dovrà accettare la fine di un'altra relazione importante ma dovrà ricominciare questa volta partendo da se stessa senza proiettare all'esterno un disagio che è principalmente interiore. Un film che racconta in modo chirurgico quello che avviene nella mente dei protagonisti, ne seziona quasi l 'anima per restituire un' analisi accurata di cosa significhi affrontare una crisi di coppia e quali misure si debbano prendere per non gettare via tutti i momenti preziosi che sono stati il cemento che ha contribuito a fare nascere ed evolvere una relazione che ha fatto del bene ma possano essere invece un bagaglio che può consentire di percepirsi meno soli e abbandonati perché invece hanno lasciato tutto il necessario per continuare a volersi bene, anche e soprattutto in assenza dell'altro. Senza associare il fallimento per una storia di coppia al fallimento personale. Un film che avrebbe bisogno di una seconda visione per essere digerito e interiorizzato in quanto senza eccessi ma anzi limando la materia di cui è fatto arriva piano piano al cuore dello spettatore senza sensazionalismi ma sussurrando una verità che troppo spesso si mette a tacere. In un rapporto di coppia rimaniamo persone distinte e non possiamo commettere l' errore di annullarci e diventare la proiezione dell'altro per compiacerlo o peggio manipolarlo a nostro piacimento.

Virna Castiglioni