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Visualizza articoli per tag: vive le rock

Vive le Rock

Domenica 18 Maggio 2014 11:15

Alex (al secolo Donato Del Giudice) è un “Pinocchio punk” di 35 anni. La sua generazione non c’entra niente con l’immaginario del Punk ’77, quello di Johnny Rotten e Malcom McLaren, quello che lo stesso Alex considera la più grande rivoluzione della storia e dalla quale sembra inguaribilmente ossessionato. 

La sua figura, estraniata dal contesto sociale odierno, incarna perfettamente quella dell’alieno punk in un'epoca in cui il rock ha più che mai un fastidioso retrogusto di conformismo.  
La nostalgia nei confronti di un periodo che non ha mai veramente vissuto e il suo senso di inadeguatezza lo spingono verso la scelta lucida e consapevole del suicidio. 
Nel frattempo, i Vivendo Do òcio, giovani musicisti indie-rock brasiliani, sono stati scelti come gruppo di apertura per l’ultimo tour di Lou Reed. 
La proposta di seguire la band farà tornare Alex sui suoi passi. 
Dopo due documentari sull’universo femminile (Eccomi, A sud delle donne) Alessandro Valenti classe 1973, gira questo mockumentary musicale, in cui esplora l’immaginario rock e ne promuove il corpo umano (in questo caso quello di Alex) a mezzo fondamentale di espressione, autonomo rispetto alla musica. 
Al centro di questo interessante lavoro del duo Valenti-Del Giudice (il quale ha collaborato anche alla sceneggiatura) è posta infatti la riscoperta del “corpo rock” attraverso la fisicità esuberante ed extra-quotidiana del protagonista stesso. 
- Nel mockumentary questo ragazzo che ama il punk segue note non punk – spiega Valenti - e lo si osserva in una dimensione estraniante, come se si trovasse sempre altrove. -
Il tutto si sviluppa lungo le tappe di in un viaggio che, cominciando dall’Italia Wave Festival, esplora gli aspetti più periferici e sudati di una musica che, a volte, può anche salvarti la vita. 
Una rappresentazione intimista dell'immaginario collettivo che ha segnato la storia della musica contemporanea, intrigante (a suo modo), hypster quanto basta e veloce come dei battiti frenetici di rullante.
Prodotto dalla Saietta Film di Edoardo Winspeare, con il contributo della Apulia Film Commission, Vive le Rock è stato presentato prima a Lecce durante il Festival del Cinema Europeo poi al Roads to Ruins Film Festival di Roma. 
 
Angelo Santini

Situazione

Martedì 20 Maggio 2014 11:08

Il grigiore della vita quotidiana spinge un gruppo di ragazzi della provincia pugliese a organizzare rave legali della durata di un intero weekend, nelle località rurali salentine. Siamo agli inizi del 2000 e queste feste, le FarFly (note anche come Feste delle Farfalle), diventano, di anno in anno, un vero e proprio evento di massa. Il regista Alessandro Piva, autore di spicco dell'underground pugliese con i cult LaCapaGira e Mio Cognato, dopo il noir romano Henry, torna nella sua regione natia, alla quale si rivela indissolubilmente legato, e racconta il percorso evolutivo di questo gruppo di amici nell'arco di dieci anni. Nella prima parte del film, ambientata nel 2002, Piva mostra come i protagonisti vogliano superare il concetto tradizionale e conformista di discoteca e la conseguente commercializzazione del divertimento, in favore di un'esperienza più genuina. Dieci anni dopo, nonostante i figli e qualche capello bianco, l'amore per la musica elettronica e quel desiderio di aggregazione sono rimasti invariati, tanto da trasformare le FarFly in un appuntamento fisso dell’estate pugliese, per giovani provenienti da tutta Italia.

Dopo Vive le Rock, il filo conduttore del terzo film presentato al Road to Ruins Festival torna ad essere il “corpo”, inteso come mezzo di espressione fondamentale. Quei corpi estraniati in balli frenetici e spesso sgraziati, di cui sono pregne le inquadrature di Situazione, sembrano essere l'unico mezzo dei protagonisti per evadere da una quotidianità logorante. 
Piva tenta l’indagine antropologica avvalendosi di un’estetica consapevolmente bruta, amatoriale, a tratti fastidiosa, degna forse del tipico reportage televisivo sulla movida estiva, ma coerente con la materia rappresentata. 
I frammenti più interessanti del film sono senza dubbio quelli in cui viene a galla il legame fra la cultura popolare tradizionale e i cosiddetti “danzatori della notte”, in un singolare confronto fra sacro e profano; i pregiudizi dei benpensanti, il rapporto con i contadini di Torre Regina, dove hanno luogo le feste, e il parallelismo con la via crucis, in termini di fenomeni di aggregazione collettiva. Il carattere rituale delle FarFly le rende, in effetti, un corrispettivo pagano delle vecchie feste patronali, quelle dei nostri nonni, caratterizzate da pizziche e mazzurke varie. 
Situazione non raggiunge purtroppo le vette del commovente documentario Pasta Nera, né quelle del sopracitato LaCapaGira, ritratto della piccola malavita barese, ma forse non è tanto questo il suo scopo. Un Piva, quindi, meno brillante del solito, ma sempre consapevole delle sue scelte stilistiche e coerente con se stesso. 
Nel frattempo si è conclusa la post-produzione del suo ultimo film, I milionari, storia dell’ex luogotenente di uno dei boss più importanti della camorra napoletana tra gli anni '80 e '90. Adattamento dell’omonimo libro scritto dal giudice Cannavale e Giacomo Gensini, il film sarà distribuito da Teodora nei prossimi mesi, mentre, per quanto riguarda Situazione, dovremmo accontentarci di singole apparizioni in giro per festival italiani. 
 
Angelo Santini