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Visualizza articoli per tag: nexo digital

Andrea Camilleri, Tiresia e l'eternità

Venerdì 16 Novembre 2018 19:26

Andrea Camilleri ci parla del suo incontro con Tiresia, l'indovino cieco, che ha incarnato al teatro greco di Siracusa. L'intero spettacolo, per la regia di Roberto Andò nella splendida cornice del Teatro Greco di Siracusa, uscirà in sala con Nexo Digital il 5,6,7 e di nuovo il 22 novembre

“Ziggy played guitar. Jamming good with Weird and Gilly, the Spiders from Mars” così incarnandone l’alter ego da lui stesso ideato, David Bowie raccontava al mondo (con il brano “Ziggy Stardust”) chi fosse questo affascinante alieno, venuto da Marte sulla terra per esibirsi in pubblico nell’omonimo Tour in 103 concerti, 60 città dal 29 Gennaio del 1972 (Aylesbury) al 3 luglio del 1973. L’ultima tappa (filmata dal regista D.A. Pennebaker) avvenne a Londra sul palco dell’Hammesmith Odeon.

Il figlio del regista, Frazer Pennebaker, oggi ha riproposto (in qualità 4K con audio 5.1) quella giornata straordinaria con il progetto “Ziggy Stardust & The Spiders from Mars: il film” (in Italia a cura di Nexo Digital) per riportarlo cinquant’anni dopo nei cinema di tutto il mondo. Il documento di straordinaria importanza, non è un vero e proprio “film” come suggerisce il titolo, ma una versione inedita del concerto, con la scaletta completa e l’aggiunta (rispetto alla versione precedente) della performance di “The Jene Genie” e la chiusa di Jeff Beck .
Facciamo un salto nel passato: nei (pochi minuti) di dietro le quinte, Bowie, instancabile professionista, è nel suo camerino, con lo staff di truccatrici e costumiste che gli sistema un look già perfetto. Angie, sua prima moglie, ironizza sul suo rossetto e lui risponde sardonico: “Sei una ragazza, che ne vuoi sapere di trucchi”. Il ragazzo di appena 26 anni, sta per incantare un pubblico di 5000 fan scalmanati, con alle spalle l’esperienza degli Stati Uniti e del Giappone, di cui ha assorbito l’essenza, durante il concerto indossa (tra gli altri) un abito striminzito da donna, con un coniglio ricamato , che si dice trovò dimenticato in una vetrina e che, neanche le signore lo volevano, ma lui riconobbe il talento dello stilista Kansai Yamamoto e lo comprò, stringendo poi un’amicizia con l’ideatore con cui nacque una collaborazione straordinaria negli anni a seguire.

Bowie si approccia al palcoscenico non solo come cantante ma piuttosto come attore, racconta delle storie e come tutte, ne scrive l’inizio e la fine. Quel concerto raccontava l’epilogo della brevissima vita di Ziggy, un personaggio vissuto per poco più di un anno che, romanticamente con la canzone “Rock’n’Roll Suicide”, si congedava dal suo pubblico di adoranti con le note che accompagnano i versi: “Gimme your hands cause you’are wonderful”. Il 13 aprile del 1973 Bowie, pubblicherà un nuovo album che avrà il nome di quello che lui stesso definiva lo “Ziggy Americano”  Aladdin Sane, con la celebre saetta sul volto, a testimoniarne il suo lascito, che gli permise una lunga e straordinaria vita consacrata alla sua arte.

Francesca Tulli

Van Gogh - Poeti e Amanti

Martedì 04 Marzo 2025 16:59

Il sotto titolo del documentario, poeti e amanti, riprende anche il titolo che la National Gallery di Londra ha voluto dare alla mostra che ha da poco ospitato nei suoi spazi. La prima sala che ha accolto lo spettatore è un trio di tele che racchiudono e mettono in luce questo concetto. Alla sinistra il sottoufficiale Rouen, dall'altra parte il poeta Eugene Boch e, al centro, il parco cittadino di Arles che vede passeggiare proprio una coppia di innamorati. La mostra si concentra su un periodo circoscritto della vita artistica e della vicenda umana di questo Genio della pittura dell'Ottocento. Dal 1888 al 1889 in soli 14 mesi Van Gogh si trasferisce da Parigi per stabilirsi nel sud della Francia. Ad Arles, la Roma dei Galli, affitta una casa gialla che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto diventare uno studio condiviso per pittori, sotto la guida dell'amico fraterno Guaguin. Il progetto non si realizzò mai ma quella casa studio divenne il suo rifugio fino al periodo di degenza presso l'ospedale psichiatrico di Saint-Remy de Provence. Attraverso i suoi dipinti scaviamo anche un po' nel suo animo. Fu un periodo intenso e prolifico. Un biennio di fervida attività ma di grande solitudine. In realtà Van Gogh non ha mai avuto battute d'arresto nella sua arte. Anche quando lasciò il Sud per trasferirsi di nuovo al nord la sua attività continuò incessante. Dipingere era vitale per lui. Ossigeno, cura, bisogno estremo, luce per l' anima.  Quali altre svolte e slanci avrebbe potuto imprimere alla sua arte se non avesse compiuto un gesto estremo lasciando dietro di sé un mondo di colore e una profondità di pensiero impressa anche in quel carteggio serrato che ebbe con il fratello Theo e che non cessò mai di esserci nemmeno nei momenti più bui.

Il documentario ci mostra anche i quadri meno noti di questo periodo e lo fa, rapportando sempre tutto alla sensibilità e alla vita personale di un uomo che, oltre ad essere stato un valente artista, era prima di tutto un uomo in lotta con sé stesso per accettarsi, farsi accettare dagli altri ma soprattutto per trovare pace e amore che potessero salvarlo dall' infelicità terrena.

 

Virna Castiglioni

Pellizza - Pittore da Volpedo

Martedì 04 Febbraio 2025 21:51

Giuseppe Pellizza da Volpedo, comune agricolo nei pressi di Alessandria, fu un'artista sensibile, ispirato, autentico, umile.

Pur nell' immensità della sua bravura innata, perfezionata da studi intrapresi già da giovanissimo, presso le migliori e più quotate accademie nazionali. Milano, Roma, Firenze e infine Bergamo lo videro studente modello e appassionato.

Gli studi e l'esperienza accumulata lo fecero tornare nella sua cittadina a lavorare alacremente nel suo studio per tutta la sua breve vita. Decise, a soli 39 anni, e dopo aver subito la perdita dell'amata moglie, di un figlio e del padre di togliersi la vita.

Giuseppe Pellizza è ricordato dai posteri per il suo meraviglioso dipinto "Il Quarto Stato" che inaugurò il Museo del Novecento di Milano grazie ad un prestito da un altro museo meneghino: La Galleria d'arte moderna.

Dobbiamo l' acquisto di questa opera alla felice intuizione del primo sindaco socialista della storia amministrativa del Comune di Milano. Emilio Caldara  ne appoggiò l'acquisto con il supporto del Corriere della Sera.

Sebbene, dopo l'avvento del Fascismo fu relegato negli scantinati museali, quando rivenne esposto la sua fama e importanza crebbero enormemente. Fu opera che seppe fornire spunti e ispirazioni contaminando l'arte cinematografica.

L'autore di questa tela manifesto sposta gli ultimi, i dimenticati per metterli in primo piano a farne bandiera orgogliosa di chi non si piega ma, con forza e determinazione, si batte per affermare i diritti di tutti.

Opera destinata, nelle intenzioni deluse dell' autore, all' Esposizione Universale di Torino del 1902 non venne acquistata dalla famiglia reale, per la tematica sociale ivi rappresentata.

Pellizza fu soprattutto un pittore fine paessagista, immerso nella natura e capace di riprodurla efficacemente, passando con disinvoltura dalla tecnica verista a quella divisionista. Abile nello scegliere i colori primari, amalgamarmi a quelli complementari per imprimere il massimo della luce sulla tela.

Il documentario di Francesco Fei è un racconto suggestivo che intreccia vita privata e vita artistica di un uomo che seppe fare del suo sogno un mestiere. Appoggiato dai suoi genitori che non ostacolarono mai la sua indole, sebbene fosse l' unico erede maschio della famiglia.

Con la partecipazione di Fabrizio Bentivoglio, ispirata voce narrante, lo spettatore è portato alla conoscenza di un'artista sensibile e profondo che ha impresso sulle tele tutto il suo grande amore per la natura, la vita agreste, la sofferenza umana, il lavoro e ha saputo imprimere ritratti di commovente bellezza e trasporto a partire dai suoi amati genitori rappresentati a grandezza naturale anche per omaggiarli della loro statura morale.

Virna Castiglioni