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Visualizza articoli per tag: Tom Hanks

The Post

Giovedì 01 Febbraio 2018 12:38
Una fuga di segreti governativi, settemila pagine rubate al pentagono che dimostrano come la Casa Bianca abbia mentito ai cittadini americani e all’intero mondo per trent’anni, nelle mani di pochi coraggiosi pronti a tutto per amore della verità. Non è fantascienza ma storia, storia recente. Il regista Steven Spielberg (vincitore di 4 premi Oscar candidato ad un quinto per questo film) nel suo ruolo di “professore” ideale si siede nuovamente alla cattedra. 1971, la signora Kay Grahm (Meryl Streep) prende le redini del Washington Post (del titolo) quando era un modesto quotidiano all’ombra degli altri. Al suo fianco, una testa calda il capo redattore Ben Bradlee (Tom Hanks) un giornalista affamato di scoop a cui affida il compito di scansare il pericolo “banca rotta”. Tra facoltosi matrimoni e altre pagine frivole di poco conto, il New York Times pubblica la “bomba” la notizia del secolo. Alcuni documenti trafugati da una fonte segreta, provano il vergognoso coinvolgimento degli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam e incastrano inequivocabilmente una lunga catena di Presidenti compreso l’allora vigente incarica Richard Nixon. Un osso duro. La stampa diventa nemica dello stato. Una scissione mai saldata. Questo non intimorisce Bradlee, pronto a tutto per mettere mano a quei files. Anni fa, fu Spielberg stesso a sostenere durante un intervista riguardo “Salvate il Soldato Ryan” (1998)  che: “I giovani impareranno i fatti storici dai film e non dai libri di scuola”. E’ forse il peso di questa responsabilità unita alla sua innegabile passione per il genere a far si che nei suoi film ci sia sempre una accurata e maniacale ricostruzione perfetta nella resa di scenografie e costumi e nella veridicità dei fatti (tralasciando questa volta, qualche voluta licenza poetica per i protagonisti ad opera della sceneggiatrice Liz Hannah). La meravigliosa Meryl Streep (la più a fuoco nel ruolo candidata alla statuetta come “migliore protagonista femminile”)  durante la conferenza stampa (tenutasi a Milano) ha sottolineato l’importanza e il coraggio che le donne come la sua Lady Grahm hanno avuto in queste vicende: svantaggiate dalla morale maschilista, hanno messo in gioco la propria vita, la loro posizione e la loro famiglia per amore della giustizia. Nella corsa per gli Oscar 2018 a cui è candidato a due statuette squadra vincente non si cambia e il compositore John Williams, come da tradizione, firma anche questa colonna sonora non ottenendo però la nomination nella sua categoria. Caratterizzato da una prima parte d’assetto, in cui i fatti si sviluppano lentamente, prende ritmo nella seconda e diventa una corsa contro il tempo, dall’epilogo noto ma non scontato. In The Post la libertà di stampa “diritto dei giornalisti che serve a preservare la democrazia” a detta del regista, si fa metafora della libertà  in ogni campo uscendo dai confini degli USA rendendolo, contrariamente alla recente biografia di Lincon (2012) firmata dallo stesso regista, un film accessibile a tutti.
di Francesca Tulli
 

Notizie dal Mondo

Mercoledì 24 Febbraio 2021 11:05

Desertico e segnato da feroci lotte interne, è il Texas che ci viene mostrato nel Notizie dal Mondo diretto da Paul Greengrass. Un luogo tanto maestoso quanto ostile che fa da scenario alla vicenda del capitano Kidd, il quale dopo la fine della guerra di secessione decide di dedicarsi ad un’attività itinerante mite ed utile alla comunità, ossia quella di leggere le notizie dal mondo, articoli di giornale per tutti coloro che non sanno leggere o che vogliono semplicemente essere intrattenuti. Durante uno dei suoi abituali spostamenti, il capitano Kidd si imbatte in una bambina bianca, miracolosamente scampata alla morte in un brutale attacco di fuorilegge alla carovana con cui viaggiava. Cresciuta in una tribù di pellerossa, la bimba non ricorda più le sue vere origini e così viene presa sotto l’ala del capitano, che toccato dalla vicenda, decide di condurla da alcuni lontani zii, le uniche persone che le restano al mondo. Un viaggio insidioso attraverso un Texas arido ed impervio, ma che nonostante gli spari e le impegnative traversate finirà per unire in modo inaspettato i due personaggi. Il film, tratto dall’omonimo romanzo firmato da Paulette Jiles e pubblicato nel recente 2016, ha il preciso intento di ispirarsi al filone del più classico western americano. Un omaggio delicato e sincero a quelle storie di grandi viaggi ed emozionanti sparatorie tra i monti stepposi del West, che tanto amava raccontare John Ford nei suoi film. Tracciando alcune di quelle situazioni piuttosto familiari al genere, Notizie dal Mondo ha l’ammirevole pregio di ritrarre in maniera limpida  i lineamenti di un paese diviso e segnato da profondissime piaghe, in cui l’ascolto delle notizie del giorno rappresenta il principale se non necessario antidoto ai problemi legati alla quotidianità. Nulla di più attuale. Difatti il Capitano Kidd non rappresenta altro che un telegiornale itinerante, che di città in città informa quella fetta di popolazione più umile sugli ultimi eventi accaduti nel paese. Il cuore pulsante della storia risiede perciò nella potenza delle notizie e nella loro autenticità, facendo leva su come spesso esse vengano manipolate da grandi soggetti per deformare eventi o nella peggiore delle ipotesi importanti pagine della storia. Un messaggio molto chiaro quello contenuto nel film di Greengrass, che però non gode di una sceneggiatura di ferro, capace di tenere alta l’attenzione durante tutto il racconto. Trattandosi già di un film con un’ambientazione e una storyline piuttosto statiche (il western si presta naturalmente a continue sospensioni temporali), la concatenazione degli eventi procede spesso a fatica rendendo poco fluida la visione. Soprattutto nella parte finale, si percepisce una certa pesantezza nel seguire con concentrazione quel che accade e probabilmente è la conseguenza diretta di un’eccessiva durata delle scene conclusive, un po' troppo vaghe. E così il film, se da un lato non gode di quella finezza che contraddistingue le migliori trame sul vecchio West, dall’altro porta a casa il compito di immergere lo spettatore in uno scenario selvaggio e allo stesso modo solenne che il cinema contemporaneo sceglie sempre troppo poco di ritrarre su grande schermo.  

Giada Farrace