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Improvvisamente Natale

Giovedì 01 Dicembre 2022 23:16 Pubblicato in Recensioni
Un racconto delicato sulla magia del Natale che può essere risvegliata in qualsiasi momento dell'anno perchè si può sempre creare la stessa atmosfera di serenità e armonia quando si ha la volontà e la determinazione per far accadere le cose che si sognano. Il film ricorda tanto un classico film Disney di alcuni decenni fa "Genitori in trappola" però in questo caso c'è solo Chiara (Sara Ciocca) e il suo gruppetto di amici ad avviare l'azione che ha come obiettivo quello di salvare l'hotel del nonno che sta meditando la sofferta decisione di cederlo a compratori cinesi. D'altro canto anche il nonno Lorenzo (Diego Abatantuono) cercherà di regalare all'adorata unica nipote un altro periodo sereno prima di assecondare la volontà della figlia Alberta (Violante Placido) e del genero Giacomo (Lodo Guenzi) che stanno prendendo la decisione di lasciarsi delegando a lui la responsabilità dell'annuncio.  Nel film i tempi comici funzionano grazie alla bravura degli attori tutti collaudati e di grande esperienza. Fatica un pò ad inserirsi nel cast l'outsider Lodo Guenzi anche se riesce a non sembrare del tutto un pesce fuor d'acqua. Nel complesso il film ha un buon ritmo, non annoia, strappa più di una risata e anche il finale, sebbene sia scontato e prevedibile, non è deludente ma anzi è la chiusura perfetta per un film adatto a tutta la famiglia. Senza particolari guizzi ma neanche senza particolari difetti la storia è originale per la scelta di parlare di Natale senza farlo coincidere con l'esatto periodo stagionale. Un film corale ben scritto e girato con una buona alternanza di scene divertenti che si incastrano alla perfezione in una racconto che altrimenti sarebbe risultato troppo buonista e stucchevole. 
 
 
Virna Castiglioni

Questa notte parlami dell'Africa

Giovedì 27 Ottobre 2022 23:09 Pubblicato in Recensioni
Il film tratto dall’omonimo romanzo di Alessandra Soresina è la storia di due donne molte diverse per
provenienza, religione ed estrazione sociale ma con in comune la voglia di cambiare il proprio destino per
cercare di avvicinarsi a quell’idea di felicità che conferisce un senso ai giorni terreni.
Emma (Roberta Mastromichele) è un avvocato in crisi personale a causa di un matrimonio arrivato al
capolinea e alla perdita dell’anziana madre ma anche per una carriera forense abbracciata senza la giusta
vocazione.
La decisione per cercare di ritrovarsi e ritrovare la strada giusta è un viaggio che è anche occasione per
incontrare nuovamente la vecchia amica Fè (Diane Fleri), una donna libera e indipendente che ha deciso di
intraprendere un’attività di volontariato nell’Africa sub-sahariana per la salvaguardia degli elefanti e il
contrasto del bracconaggio e del commercio illegale di avorio.
Una volta giunta sul posto verrà coinvolta in attività pericolose che costeranno anche la vita a Dylan
(Corrado Fortuna), il fondatore dell’associazione con cui avrà anche un legame sentimentale ma soprattutto
farà la conoscenza di una giovane donna musulmana Nuri (Grace Neema Enock) promessa sposa ad un zio
ma con sogni di libertà ed emancipazione.
Il loro legame di amicizia porterà entrambe ad una scelta di distacco dalle convenzioni imposte dalla società
e ad una salda presa di coscienza che cambierà per sempre il loro futuro.
In questo film ricco di spunti tutto è poco approfondito, la trama è esile e in alcuni punti mancano passaggi
logici e coerenti allo sviluppo, che lasciano lo spettatore un po' attonito per ricostruire le vicende e per dare
una spiegazione della rappresentazione di certe situazioni. La recitazione ha più di qualche pecca
soprattutto nella protagonista che non ha lo spessore necessario a conferire credibilità e pathos ad una
donna dai forti contrasti ma che risulta invece sempre in balia degli eventi. Decisamente più convincenti gli
attori secondari Marlon Joubert nella parte di Finn (collega e amico di Dylan dal passato travagliato) e Grace
Neema Enock che dà corpo, voce e un sorriso disarmante a Nuri. Il loro incontro e successivo
innamoramento emozionano e coinvolgono.
Nel complesso un film che non rimane nel cuore e nell’anima di chi lo guarda anche se sulla carta avrebbe
gli elementi per poter smuovere corde emotive profonde. Si assiste ad un racconto monotono, con un
susseguirsi di avvenimenti anche poco realistici per come sono presentati e il tutto rimane un po' forzato
come se si cercasse il colpo di scena che non si realizza e si tentasse di emozionare a tutti i costi ma senza
l’esito sperato.
Anche la fotografia ci rimanda ad un’Africa stereotipata e quasi edulcorata sebbene il tema trattato sia
molto crudo e violento. Anche la colonna sonora utilizzata che rimane come tema di fondo dell’esperienza
in questa terra magica rende il tutto un po' scontato.
 
Virna Castiglioni

Utama

Giovedì 20 Ottobre 2022 23:04 Pubblicato in Recensioni

Questo film drammatico che ha molto in comune con il documentario e,  dove la splendida fotografia è essa stessa protagonista,  ci racconta una storia d'amore forte e fragile. Forte come può essere un filo d'erba che resiste nell'arido deserto ma fragile come è per definizione la vita umana quando si è giunti alla fine del percorso. "Utama" che in lingua quechua significa la nostra casa ci introduce in uno sconfinato paesaggio andino e in un microcosmo familiare composto da una coppia di anziani allevatori di lama.  Virginio e Sisa resistono strenuamente in un territorio segnato da una terribile siccità cercando un modo per andare avanti dignitosamente e in autonomia.  Virginio è malato ma non vuole lasciare sola la moglie e nemmeno la sua preziosa terra. Il difficile rapporto con il figlio lontano è mediato dalla dolcezza con cui il nipote Clever, che a breve lo renderà bisnonno,  torna per rimanere accanto il più possibile a questa coppia così unita anche nelle peggiori asperità. Il tutto condito da una colonna sonora struggente che sottolinea con pathos i momenti salienti. La regia indugia spesso sui primi piani dei protagonisti dai volti così veri e interessanti e riduce a dialoghi stringati la narrazione. Proprio perché anche il silenzio è in grado di dire tante cose, in questa pellicola ci ricorda che la natura ha estremo bisogno di aiuto perché non costringa l'essere umano a scelte dolorose stranianti per mettersi temporaneamente in salvo. Un film schietto che parla a tutte le generazioni ma soprattutto si rivolge ai giovani uomini e alle giovani donne di oggi che hanno il potenziale per rendere concreta la cura necessaria per salvare il nostro pianeta agonizzante.

Virna Castiglioni

Partita presso Borgo Ripa (Lungotevere Ripa 3) i5 Dicembre 2022, la quarta edizione del Bloody Festival Roma – dedicato al cinema dell’orrore – si appresta ad ospitare una vera e propria degustazione da brivido Mercoledì 7 Dicembre.

 

 

Del resto, non vi è film che non presenti almeno una scena in cui si mangia o si beve, questo perché la tavola è un gesto quotidiano, ricco di valenze relazionali. Sono sempre più numerosi, tuttavia, quei film che trattano l'enogastronomia come un vero e proprio motore narrativo, talora trasformandola in un "personaggio" capace di fotografare un periodo storico, un pensiero politico, un cambiamento umano.

 

Moderato dalla golosa narratrice di racconti di cibo Valentina Vitale, si propone di approfondire proprio questo aspetto il talk riguardante il valore del cibo all’interno del cinema che si terrà presso il Bloody Festival Roma dalle ore 12.00 alle ore 13.00 del 7 Dicembre 2022.

Tra Big night di Stanley Tucci, Mangiare bere uomo donna di Ang Lee, La grande abbuffata di Marco Ferreri e Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante di Peter Greenaway, un talk in compagnia degli chef Angelo Troiani (una stella Michelin, del ristorante Il Convivio), Massimo Riccioli (ristorante La Rosetta), i cui esordi sono proprio in ambito cinematografico, Massimo Capretta (ristorante Arca), dalla macrobiotica al finedining, Koji (ristorante giapponese Nakai, dove la tradizione si evolve in una cucina dalle influenze europee).

Interverranno anche l’imprenditore Giorgio Reggiani del Fishing Club, l’avvocato Mario Pecoraro e il critico cinematografico Federico Pontiggia.

A seguire degustazione con assaggi degli chef stessi.

Nella stessa giornata proiezione del cortometraggio Fuori servizio di Maurizio Cohen, che, interpretato da Mita Medici Giorgio Locuratolo, unisce vino, donne e horror.

Sponsor di Bloody Festival Roma 2022 sono Acqua Fiuggi, Ristorante Arca, Cupiditas Società Cooperativa, La Rosetta Trattoria, Studio Legale Pandiscia e Pecoraro, Ristorante Il Convivio, FabFactory, Ristorante Nakai, Fazio Wine, ZTV Production, Montali Vini, Fishing Club, Greed – Avidi di gelato, Sabotino, Nifo Sarrapocchiello e Kitchen Strategy.

L’evento è patrocinato dal Comune di Roma.    

Costo biglietto: 15 euro al giorno comprensivo di aperitivo accompagnato da musica a cura del gruppo PESSIMA iDEA, con roster di artisti emergenti.

Sito ufficiale:

https://www.bloodyfestivalroma.it

 

Social:

 

https://www.facebook.com/bloodyfestivalroma/

 

https://www.instagram.com/bloodyfestivalroma/

 

FilmFreeway:

https://filmfreeway.com/BloodyFestivalRoma