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Si è svolta il 27 maggio, al Multisala LUX di Roma l'anteprima di "Colpevole", il nuovo thriller psicologico diretto da Gianni Leacche e prodotto da Mauro Norcia per Welcome Film. Il film, tratto dal libro di Gabriella Grieco, vincitore della seconda edizione del Premio Letterario "Una Storia per il Cinema", ha riscosso grande successo, catturando l'attenzione del pubblico e della critica. La proiezione, che ha visto la partecipazione del cast al completo – Monica Carpanese, Federico Tocci, Benedicta Boccoli, Pietro Rebora, Gianni Rosato e Claudio Botosso – ha lasciato gli spettatori con il fiato sospeso dall'inizio alla fine.
 

Monica Carpanese, che oltre a interpretare il ruolo principale ha curato il soggetto e la sceneggiatura, ha dimostrato ancora una volta la sua poliedricità artistica unita ad un'innata e affascinante classe recitativa. La trama avvincente vede Isabella, risvegliatasi da un coma profondo in una clinica a lunga degenza, sequestrare due anni dopo tre persone in un commissariato, minacciandole con cinture esplosive comandate da un dispositivo a cessazione di pressione. Il Commissario Elisa Frangipane, interpretata con intensità, cerca di gestire la situazione a stretto contatto telefonico. Il motivo di questo gesto estremo rimane un mistero fino alla fine, con la tensione che cresce scena dopo scena. La serata è stata impreziosita dalla presenza di numerosi ospiti del mondo del cinema e della cultura, rendendo l'evento un appuntamento di grande rilievo nel panorama cinematografico italiano. "Colpevole" non è solo un film, ma una riflessione intensa sulle sfumature della giustizia e della vendetta, un viaggio nei meandri della mente umana e nelle motivazioni che spingono a gesti estremi. Grazie alla sapiente regia di Gianni Leacche e all’interpretazione magistrale di Monica Carpanese, il film si preannuncia come uno dei titoli di punta della stagione cinematografica. L'anteprima ha confermato le aspettative, offrendo una serata ricca di emozioni e colpi di scena, e promettendo di lasciare un segno indelebile nel cuore degli spettatori.
 

 

Ripley

Martedì 04 Giugno 2024 09:05 Pubblicato in Recensioni

Adattare di nuovo una storia che il grande pubblico conosce a menadito oltre che essere un azzardo sconsiderato è anche una sfida nei confronti dei critici più severi. Ripley è la prova, pertanto, di come a volte sia necessario oltrepassare i pregiudizi nei riguardi della serialità e di quel sistematico spirito rimodellante che è il tratto distintivo di Netflix. Diretta da Stevan Zaillian, regista di Tutti gli uomini del re e The night of, la miniserie che ha come protagonista il discusso e controverso Tom Ripley si sviluppa in otto episodi giocando inizialmente alla sottrazione per poi decollare senza indugi verso un intreccio pieno di ritmo. Dietro la camaleontica e oscura maschera di Ripley si cela il volto garbato e confortante di Andrew Scott, in questo caso perfetto se si parla di phisique du role e di un personaggio come quello di Tom Ripley, sleale e irrazionalmente beffardo. La vicenda ha inizio nella New York degli anni Sessanta, dove Tom Ripley vive alla giornata gestendo piccoli affari loschi fatti di truffe e lavoretti sporchi ai danni del prossimo. Un giorno all’interno di un bar, Tom viene avvicinato da un investigatore privato il quale gli fa un’offerta allettante scambiandolo per un’altra persona. Ripley dovrà recarsi in Italia per rintracciare il figlio di un facoltoso uomo d’affari, fuggito dalla noiosa routine alto borghese in cerca di ozio e maggiore libertà nel belpaese. Giunto nella beata Costiera Amalfitana, il protagonista entrerà in contatto con un ambiente scandito da agi e benessere finendo per diventare amico del giovane rampollo americano, ma soprattutto ritrovandosi poi a gestire quella che diventerà una situazione di inganni e omicidi. Sebbene i primi episodi denuncino un certo indugio nella descrizione più che nell’esecuzione, cedendo il passo sovente a sequenze troppo estese e perse nel contorno (di indubbio incanto), la serie, procedendo per gradi, riesce a disporre tassello dopo tassello un perfetto enigma dosando con dovizia di particolari digressioni e grandi momenti di impatto emotivo. Impossibile rimanere indifferenti alla fotografia curata da Robert Elswitt, il quale ha da subito accordato la scelta del bianco e nero fortemente voluta da Zaillian con l’intenzione di stabilire come punto focale dell’inquadratura il volto di Scott, in questo caso interiorizzato dall’immagine.  Una scelta stilistica brillante e addizionata che ci culla in un’atmosfera onirica in netta collisione con le sequenze più crude e spietate. Menzione a parte merita la prova di Andrew Scott, mai scelta più adeguata, qui al suo splendore massimo, abile come pochi nel saper transitare con disinvoltura da vittima a carnefice, donando al personaggio quel chiaroscuro morale che fa da contraccolpo all’estrema difficoltà di farcelo odiare completamente.

 

Giada Farrace

In un piccolo paese a Sud della Francia, due amici d'infanzia vedono le loro abitudini e il loro rapporto perturbati dall’arrivo di una ragazza. Vincitore di due César, come Migliore opera prima e Miglior attore esordiente, “Chien de la casse” arriva nelle sale italiane dal 23 maggio distribuito da No.Mad Entertainment.

Scritta e diretta da Jean-Baptiste Durand con protagonisti Anthony Bajon, Raphaël Quenard (rivelazione ai César 2024) e Galatea Bellugi (“Gloria!”) è una commedia drammatica di formazione, un’opera prima intrisa di poesia di strada che mostra in maniera pungente e feroce, e allo stesso tempo delicata e calorosa, una sonnolente realtà di provincia, dove giovani uomini lottano contro i vincoli della mascolinità che gli impedisce di rivelarsi a pieno in tutte le loro vulnerabilità.

Acclamato da pubblico e critica, con premi (tra cui il Grand prix of MyFrenchFilmFestival e il Lumières of the foreign media) e selezioni in numerosi festival internazionali, “Chien de la casse” sancisce la nascita di un cineasta di talento. Il film ha ottenuto il riconoscimento “Film della Critica” del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) con questa motivazione: “Un’opera d'esordio aspra e sapiente, piccolo gioiello di scrittura e direzione di giovani attori. Un coming of age ambientato nel sud della Francia, dove adolescenti abbandonati ai loro necessari tormenti cercano, attraverso l'amicizia e l'amore, un posto nella vita”.

No.Mad Entertainment ha deciso di distribuire questa pregevole opera in versione originale sottotitolata in italiano per mantenere la qualità della recitazione degli attori nella lingua di origine che costituisce un elemento fondamentale del film e per garantire così al pubblico italiano una visione ideale.

Grazie davvero per avermi onorato di aver dato questo piccolo contributo ad un’iniziativa così importante per la città di Roma. Oggi siamo qui nella Sala Laudato Si, una delle più prestigiose, in cui si presentano iniziative di rilevanza nazionale e internazionale come è, appunto, questo festival, giunto alla sua settima edizione. La città di Roma deve essere orgogliosa di ospitare un festival di questo genere e di aver avuto la possibilità di presentarlo in un luogo istituzionale. Una gloriosa tradizione con eccellenze straordinarie, che hanno donato lustro al nostro cinema italiano, non solo registi, ma anche tutti coloro che lavorano nel cinema”.

Con questa benedizione dell’Onorevole Fabrizio Santori, Consigliere Segretario dell’Assemblea Capitolina, è stato presentato in Campidoglio il programma dell’edizione 2024 dell’Italian Horror Fantasy Fest, che si svolgerà dal 13 al 16 Giugno presso lo Stardust Village, sito al centro dei quattro quartieri romani di Eur, Torrino, Mostacciano e Spinaceto, circondato da un’ampia area verde di circa 33000 metri quadri.

Presentatore ufficiale della kermesse – ideata nel 2010 dal direttore artistico, produttore e regista Luigi Pastore come evento estivo del litorale romano con la prerogativa di celebrare i maestri della Settima arte di genere italiano e di scoprire nuovi talenti emergenti e artisti che continuano questa gloriosa tradizione – sarà quest’anno l’attore e cineasta Paolo Ruffini, il quale, non presente in conferenza stampa, ha inviato un videomessaggio di saluto in cui ha fatto notare che oggi vi sono molti più fanatici che appassionati e che, quindi, è importante esistano festival come questo, dove non ci sono giudizi, ma favori, commenti e tanta gratitudine per un cinema meraviglioso che ha reso grande il nostro paese all’estero.

Un festival il cui obiettivo, come si evince anche dal promo proiettato, è far sì che l’horror abbracci il fantasy, tra corti, lungometraggi, cosplayer e mostre; come l'esposizione che unisce gli scatti di Franco Bellomo dai set di Dario Argento alle opere del concept artist Luca Musk, presente in Campidoglio insieme a Daniele Luxardo, cugino dell’autore di Profondo rosso, e quella del mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti, che ha inoltre realizzato il nuovo logo della kermesse e il premio ufficiale, entrambi raffiguranti un particolare drago.

Anche Stivaletti – di cui oltretutto verranno riproposti per l’occasione sugli schermi dello Stardust Village i film da regista MDC – Maschera di cera Rabbia furiosa – Er canaro – presente all’incontro, affiancato dai musicisti Claudio Simonetti – che ha composto la colonna sonora del promo – e Fabio Frizzi, i quali terranno masterclass nel corso del festival, dallo sceneggiatore Antonio Tentori, dai giovani cineasti Brando De Sica Luna Gualano, che vedranno riproiettati i loro Mimì – Il principe delle tenebre La guerra del Tiburtino III, prodotto dai Manetti Bros (che apriranno il festival), dal mito della comicità tricolore Alvaro Vitali, che sarà protagonista dello show Pierino contro i mostri, dal maestro dell’italian thrilling Antonio Bido, che proporrà in anteprima nazionale Funérailles – Non ti voglio, suo ritorno al genere oltre quarant’anni dopo Solamente nero, e da Luigi Cozzi, consulente artistico della manifestazione che lo coinvolgerà per il suo Cozzilla, ricolorazione e rimontaggio del super classico dei kaiju eiga Godzilla di Ishiro Honda.

Film in concorso Cabin di Nancy O’Brien, 13 notes en rouge di François Gaillard, I want to be a plastic chair di Ao Ieong Weng Fo, Lesbian psycho? di Nicola Vitale Matei, The activated man di Nicholas Gyeney e Unlucky to love you di Mauro J. Capece, tutti giudicati da una giuria di qualità che ha per presidente il regista Eros Puglielli; mentre le anteprime includeranno il documentario Il tempo del sogno, diretto da Claudio Lattanzi e preceduto dal videoclip Suspiria 45, e La lunga notte dei morti viventi di Dario Germani.

A Germani, tra l’altro, sarà dedicata una retrospettiva con i suoi Antropophagus IIThe Slaughter – La mattanzaNo way out e il cortometraggio Non mangiare Hamill; e vi sarà spazio anche per una collaborazione con il Fantafestival, per il mitico Zio Tibia e per le versioni restaurate di ContaminationLo squartatore di New York Due occhi diabolici.

La direzione artistica del Festival conferirà poi il Premio Bruno Mattei – dedicato al compianto regista di Virus – L’inferno dei morti viventi Rats – Notte di terrore – come riconoscimento ad un autore o artista distintosi in maniera particolare.

Lo sponsor tecnico Flat Parioli (www.flatparioli.com) attribuirà il premio Flat Parioli Award all'autore che si è maggiormente distinto nell'innovare la grammatica del suo genere di riferimento e la targa Flat Parioli, che prevede la copertura dei costi necessari alla post-produzione video, realizzata all'interno del proprio laboratorio, di un'opera che lo stesso autore andrà a dirigere negli anni successivi.

 

Dal 13 Maggio è già in onda su GoldTv, LazioTv e Teleregione Canale 74 il promo ufficiale dell’Italian Horror Fantasy Fest 2024, tra i cui sponsor tecnici figurano Cooperativa Radio Taxi 3570, che renderà oltretutto possibile la presenza alla manifestazione di un taxi storico giallo analogo a quello fantasma che fu negli anni Ottanta al centro della serie televisiva Turno di notte, Neonflow, che illuminerà lo Stardust Village, Chin8 Neri, Rustblade, Profondo Rosso Store e il Museo degli orrori di Dario Argento e 4L Collection Hotels, cui sono legate le convenzioni per il pubblico che necessiterà di alloggiare presso l’Hotel Cristoforo Colombo o l’American Palace Hotel.

 

Previsti contest social che coinvolgeranno il pubblico, premi speciali che saranno assegnati dai partner e sponsor del Festival e tante altre sorprese... tra cui una masterclass con Federico Zampaglione, prossimo all’arrivo in sala del suo feroce The well!

Globo Vintage è la radio ufficiale dell’Italian Horror Fantasy Fest.

 

Sito: www.ihff.it

 

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