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Visioni Fuori Raccordo

Martedì 30 Settembre 2014 22:02 Pubblicato in News
Prende il via giovedì 2 ottobre il Visioni Fuori Raccordo Film Festival, l’evento cinematografico – giunto quest’anno alla sua 7ª edizione – che da anni si propone di ricercare, valorizzare e promuovere opere documentaristiche capaci di favorire una riflessione sulle periferie, sulle sue aree marginali e sulle sue realtà “invisibili”, portando sullo schermo il meglio del cinema documentario italiano dell’anno appena trascorso.
 
 
Il programma di quest’edizione prevede, oltre alla sezione competitiva dedicata ai documentari In Concorso – tutti di elevate qualità stilistiche, tecniche ed espressive – anche la partecipazione di ospiti importanti e diversi eventi collaterali.
 
Giovedì 2 ottobre (ore 22 – Sala 3) l’autore e regista Mimmo Calopresti presenterà insieme a Marco Mathieu la versione originale del documentario Socrates, uno di noi, che racconta la vita e la brillante carriera calcistica del noto campione brasiliano, che si contraddistinse negli anni ’60 per il costante e convinto impegno civile e politico nel suo Paese.
Sabato 4 ottobre (ore 22.30 – Sala 3) saranno ospiti del Festival Giovanni Piperno e Agostino Ferrente – autori del pluripremiato Le cose belle, vincitore della Menzione Speciale della Giura della scorsa edizione del Festival – a cui sarà dedicato un Focus On dal titolo Prospettiva: non solo ‘Le cose belle’ durante il quale saranno proiettati Il mio nome è Nico Cirasola (52’ - 1998) e Il film di Mario (45’-1999).
 
Ad aprire l’ultima giornata del Festival (domenica 5 ottobre ore 16 – Sala 3) uno speciale incontro dal titolo #OccupyRoma!, dedicato al sempre più attuale e urgente tema della questione abitativa nella Capitale, durante il quale saranno presentati, in compagnia degli autori e dei protagonisti delle storie raccontate, i documentari Degage! Si Barrica di Luca Dammico e Maria Vicari (42’ – 2014), e Casa nostra di Livia Parisi (60’ – 2014). Saranno inoltre presenti all’incontro, moderato dalla giornalista Michela Pasquino, lo scrittore e politico Sandro Medici (già Presidente del Municipio X di Roma Capitale) e Massimo Pasquini dell’Unione Inquilini Roma.
 
Ogni sera in Sala 3 aperitivo con L’Aperossa, striscia quotidiana durante la quale saranno proiettati i film brevi: Trastevere di Emanuele Redondi e Paolo Palermo (18’ – 2014); Vita di borgata di Giuseppe Ferrara (11’ - 1962); I sassi di Roma di Luigi Perelli (17’ – 1980) e Tribuna padronale di Ugo Gregoretti (23’ – 1971). L’Aperossa è un nuovo progetto dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e nasce con l’intento di “portare il cinema in strada” e creare una serie di iniziative intorno a proiezioni pubbliche e itineranti. Per tutti i curiosi e gli interessati L’Aperossa sosterà durante le giornate del Festival davanti al Nuovo Cinema Aquila.
 
Dodici in tutto i documentari selezionati In Concorso, che insieme danno molteplici sguardi, inediti spunti e numerose riflessioni sull’universo sfaccettato delle periferie, offrendo al pubblico «una mappatura internazionale di personaggi, situazioni e territori ai margini, ma anche in perenne e necessaria evoluzione» come afferma il Coordinatore Artistico del Festival Giacomo Ravesi, e confermando ancora una volta che sono sempre di più i registi e gli autori che scelgono il cinema del reale per raccontare il mondo che ci circonda.
 
La Giuria, composta da Fabio Mancini (commissioning editor del programma DOC3), Wilma Labate (autrice e regista) e Ilaria Fraioli (montatrice), assegnerà un Premio allaMigliore Opera e eventuali menzioni speciali. Come di consueto, anche quest’anno sarà rinnovata l’iniziativa riguardante i lavori pubblici della giuria che, oltre a costituire uno dei caratteri distintivi del Festival, permette di conoscere i giudizi su tutti i film in Concorso e seguire online la riunione dei giurati e l’assegnazione dei premi, dando così non soltanto trasparenza al loro lavoro, ma anche e soprattutto proponendosi come strumento volto a favorire la riflessione, lo scambio e il confronto culturale.
 
Il Festival, diretto da Luca Ricciardi con il coordinamento artistico di Giacomo Ravesi, e organizzato e prodotto dall’Associazione LABnovecento, è realizzato grazie al contributo della Regione Lazio e al sostegno dell’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie delle Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale e dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, e si terrà a Roma dal 2 al 5 ottobre 2014 presso il Nuovo Cinema Aquila, luogo ormai diventato simbolo per la promozione e la diffusione del cinema indipendente e del documentario nella Capitale.
 
Maggiori informazioni sul programma e le modalità di accesso consultando www.fuoriraccordo.it

Take Five

Martedì 30 Settembre 2014 21:26 Pubblicato in Recensioni
Napoli. Un ricettatore mette insieme una banda di rapinatori per il colpo milionario che potrebbe arricchirli per sempre.
Guido Lombardi entra in scena per la seconda volta: la platea è ancora calda dopo il grande successo, soprattutto di critica, ottenuto con Là-Bas, Educazione criminale nel 2011. Uno spaccato sociale inaspettatamente originale, un aspro racconto che non rinuncia alla poeticità e mai si rende patetico. Il Leone del Futuro conferitogli a Venezia sembrava aver già consacrato l'autore ad un cinema verità, onesto e drammatico, politicamente non troppo corretto.
Con Take Five però Lombardi cambia rotta e privilegia il gusto personale - scelta che si palesa non tanto nell'esito registico quanto in quello drammaturgico. Incoraggiato da un background da cinefilo autodidatta, Lombardi tenta un cocktail di generi: il noir ed il western sono gli ingredienti principali, con un tocco di sarcasmo a fare da collante.
Del noir eredita le atmosfere cupe, così come l'umore e l'umorismo, perché nera è la sorte dei protagonisti e indubbiamente lo è anche l'epilogo verso il quale tutto il film converge sin dal principio. 
Del western si ravvisa la composizione canonica perché i cinque protagonisti "irregolari", come li definisce il regista stesso, sono impegnati in un costante scontro frontale prima contro la legge in nome del dio denaro, poi contro il clan della camorra, infine l'uno contro l'altro.
Cinque sagome che si muovono al ritmo di un jazz d'impronta partenopea, cinque beat differenti, cinque solisti - da qui il titolo - che si scambiano di ruolo, alleandosi e poi annientandosi. Un ricettatore con il nipote appena affiliato, un idraulico indebitato a causa del vizio del gioco, un fotografo ex scassinatore in attesa di un trapianto di cuore, uno showman del panorama gangsta della vecchia generazione.
La cornice è la stessa dell'opera prima, la caotica e contraddittoria metropoli, ma con i toni, seppur amari, decisamente diversi della commedia pittoresca e divertita. Cambiano i protagonisti e gli occhi attraverso i quali Lombardi fa filtrare la sua narrazione: si assiste ad un'edulcorazione che passa da immigrati stranieri di una più cupa desolazione a degli outsider che vivono di espedienti.
L'avvenenza di Là-Bas sorgeva infatti dall'incontro della cultura africana con quella partenopea, dal suo colorarsi di termini dialettali ed usanze, compiendo un'educazione culturale ed insieme criminale, facendo sì che scaturisse da tutte le più forti contraddizioni il ritratto di un'esacerbata contaminazione.
Al contrario con Take Five, in linea col fil rouge della scuola napoletana, lo sguardo è fisso nella propria identità culturale e autocompiaciuto nel raccontarsi.
Emblematica è la scena del teschio, istantanea dal forte retrogusto popolare, nella quale i protagonisti si concedono un momento di pausa per carezzare un cranio abbandonato, con scetticismo ma sempre suggestionati dal potere della malasorte. 
O ancora la sequenza della cena dove attorno ad un tavolo, i cinque apostoli del crimine, si intrattengono con goliardici ricordi malavitosi. 
Come se nulla li legasse più della tragica ossessione della ricchezza, ogni membro della paranza - questo il nome dialettale della banda - non sogna altro che far soldi con "la fatica", cioè con "il lavoro", a prescindere però da quanto sia dignitoso o conforme alla legge. 
Un caveau illuminato come fosse la fonte della vita eterna e Sciomèn che sospira estasiato: "Finalmente sono a casa mia", quasi commuove.
Ma nonostante qualche momento di ilarità - due o tre, e neanche troppo riusciti - i nostri  Lupin senza arte né parte sono destinati al fallimento. Sono destinati all'anti-eroicità, anche nel crimine. Peggio ancora, sono destinati alla solitudine: si distruggeranno l'un l'altro con un disperato effetto domino. 
Fino ad arrivare alla sequenza finale, trionfo della componente western prevedibile, sovrabbondante di citazioni, decisamente troppo calcata.
 
Chiara Del Zanno

Salinadocfest 2014

Martedì 23 Settembre 2014 11:37 Pubblicato in News
Prende il via oggi l’ottava edizione del SalinaDocFest 2014, per continuare fino al 27 settembre nel fantastico scenario dell'isola di Salina, all'interno dell'arcipelago delle Isole Eolie. Artisti come Golshifteh Farahani, Nahal Tajadod, Moni Ovadia, Wilma Labate, Edoardo Winspeare, Maria Pia Calzone, Stefano Sollima e Irene Grandi presenzieranno l'evento ricco nei titoli in concorso tra il meglio del documentario narrativo italiano di questa stagione.
 
Roberto Saviano – che ha tenuto a battesimo la prima edizione del 2007 – ha dichiarato da New York “Il festival di Salina mi ha iniziato a una forma d’arte che non mi ha più abbandonato. Il documentario: un occhio sul mondo, migliaia di occhi sul mondo… In un’Italia a pezzi, in cui manca tutto, solo la conoscenza può davvero salvarci”. La proiezione after hours in maratona di Gomorra la serie- organizzata con la collaborazione di Sky Atlantic e prevista tra il 22 e il 27 settembre – è un nuovo regalo al pubblico dell’isola, ma anche un omaggio all’intellettuale e all’amico, perfettamente in linea con la missione originaria di un festival che ha scelto di testimoniare e raccontare l’esplosione ormai definitiva dei confini tra fiction e realtà nel linguaggio cinematografico moderno.
 
Il Concorso Nazionale è come sempre il cuore della manifestazione, con l’assegnazione del Premio Tasca d‘Almerita al Miglior documentario scelto dalla giuria ufficiale – composta da Pasquale Elia, Gabriella Gallozzi, Wilma Labate,Cristina Piccino, Edoardo Winspeare - e del Premio Signum al documentario più votato dal pubblico. Il comitato d’onore composto da Paolo e Vittorio Taviani,Bruno Torri, Romano Luperini e Antonio Vitti, assegnerà il Premio Ravesi Dal Testo allo Schermo alla scrittrice Nahal Tajadod per il romanzo “L’attrice iraniana”. Golshifteh Farahani, a cui il libro è dedicato, sarà ospite del festival il 23 settembre.
La selezione del 2014 è incentrata sulle tematiche generali del nostro mare: migrazione e integrazione, comunità e crisi, politica e etica, ma rivolge una particolare attenzione alle donne come autrici e/o protagoniste delle opere scelte, con una finestra speciale sul documentario al femminile intitolata Donne.doc. 
Questi sono i titoli scelti per il Concorso Nazionale: Dio delle Zecche. Storia di Danilo Dolci di Leandro Picarella e Giovanni Rosa (Italia 60′), Io voglio le ali bianche di Chiara Zilli (Italia, 51′), La beaute c’est ta tete di ZimmerFrei (Italia/Francia, 60′), La malattia del desiderio di Claudia Brignone (Italia, 57′),Quello che resta di Antonio Martino (Italia, 50′), Sul vulcano di Gianfranco Pannone (Italia, 80′), The Show MAS Go On di Rä Di Martino (Italia, 30′), Va’ Pensiero di Dagmawi Yimer (Italia, 56′),
Per i più giovani, è stato lanciato il video contest “Isolani sì, isolati no!”. Il concorso è aperto a tutti i giovani nati o residenti delle isole minori italiane, e prevede la realizzazione di un video – durata massima di 3 minuti – capace di sintetizzare in una breve storia il concept del titolo: un appello per la difesa di un territorio di immenso valore, e per la tutela dei diritti degli uomini e delle donne che lo abitano. Al vincitore il Premio Malvasia delle Lipari.
 
Il programma completo della manifestazione consultando www.salinadocfest.it
 

Videofestivalgiovani

Martedì 23 Settembre 2014 10:57 Pubblicato in Concorsi
Scadenza Bando: 15 ottobre 2014
 
Scade il 15 ottobre anche il termine per la quinta edizione del concorso internazionale Ciak... Un’emozione nell’ambito di Videofestivalgiovani, in programma a Sanremo nel mese di novembre. Il concorso è riservato a video 
sul tema dell’adolescenza e della gioventù.
Maggiori notizie nel sito internet www.matteobolla.com