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Calitri Sponz Film Festival

Lunedì 04 Agosto 2014 15:09 Pubblicato in News
Dal 20 al 30 agosto, a Calitri (AV), prenderà il via la prima edizione del Calitri Sponz Film Fest, ideato e diretto dal compositore, musicista e scrittore Vinicio Capossela. Il Concorso internazionale per cortometraggi dedicati ai matrimoni e sposalizi in senso ampio prevede un programma ampio ed articolato curato e diretto da Anna Di Martino della Cineteca di Bologna (direttrice del festival “Visioni Italiane”, organizzatrice di eventi e manifestazioni per la cineteca stessa). In collaborazione con la Cineteca bolognese, sarà possibile assistere infatti, oltre che ai 27 titoli in concorso, a serate evento con la proiezione della versione restaurata e presentata al recente Festival di Cannes de Matrimonio all'italiana di Vittorio De Sica, in cui il regista reinventa e riscrive la più celebre opera di Edoardo De Filippo, “Filumena Marturano”, e de Il tempo dei gitani di Emir Kusturica (versione integrale in originale con sottotitoli), alcuni dei documentari del regista Luigi Di Gianni (un punto di riferimento per il documentario antropologico, cui è dedicato l'omaggio), anche film recenti, film del passato e filmini amatoriali di matrimonio musicati dal vivo. La giuria del concorso, composta tra gli altri da Elisa Amoruso, Luigi Di Gianni, Sabrina Impacciatore,  Neri Marcoré, Alberto Nerazzini,  don Vinicio Albanesi assegnerà il premio al miglior film consistente in 1.500€. Al termine della consegna dei premi, sabato 30 agosto, è in programma il concerto di Vinicio Capossela con la Banda della Posta.
 
 
Il Calitri Sponz Film Fest si svolge nell'ambito dello Sponz Fest, kermesse in cui musica, cinema, arte e letteratura declineranno i temi legati al treno e all’immaginario che questo antico mezzo evoca, quali il confine, la frontiera, l'assenza, la separazione, la migrazione, l'avventura, il paesaggio, il cammino, l'attesa, il racconto, la posta. Titolo infatti della seconda edizione del festival che lo scorso anno ha attratto circa 20.000 persone da tutta Italia è Mi sono sognato il treno (tipica espressione locale utilizzata per dire di qualcuno che si è messo in testa qualcosa di impossibile).
Calitri (AV) è una cittadina irpina di antichissima origine dal ricco patrimonio storico ed artistico, ribattezzato il "paese dello sposalizio" e di cui Capossela è originario.
 
CONCORSO: 27 i titoli nel concorso internazionale, in cui sono trattati i temi al centro del festival, a volte in modo ironico, sempre con intelligenza e passione. Tanti i film arrivati per la selezione, film spagnoli, italiani, ma anche francesi, brasiliani, iraniani, argentini, finlandesi. Un  vero e proprio giro del mondo per indagare i vari aspetti dell’amore e del modo di stare insieme.
 
EVENTI E FUORI CONCORSO: Oltre ai film di De Sica (in apertura del festival) e Kusturica, saranno proiettati, tra gli altri, La settimana della sposa in cui Pierpaolo Pirone accosta due matrimoni di rito Greco Bizantino, uno attuale e uno degli anni '50, in un paese di origine albanese in Basilicata. In Scene di un matrimonio dell'800 a Calitri la regista Cinzia Capua racconta le tradizioni dei matrimoni calitrani, mettendo in scena una ricostruzione in costume.
L'esposizione del lenzuolo di Maria Angela Capossela e Liviana Davì racconta il confronto tra artista e cineasta sull'usanza tipica dei paesi del Sud di esporre il lenzuolo macchiato di sangue dopo la prima notte di nozze.
Tra le proiezioni serali anche Fuoristrada di Elisa Amoruso, recente documentario di un matrimonio tra Pino, un meccanico divenuto donna, e una donna romena che accetta il cambiamento di Pino. Un unione non convenzionale che supera ogni ostacolo.
Al festival anche Sponz Kids, un programma di cortometraggi d'animazione per bambini, fiabe con principesse desiderose di maritarsi, in attesa di valorosi e aitanti principi azzurri.
 
OMAGGIO A LUIGI DI GIANNI: Regista di culto tra gli appassionati di documentario e non solo, autore di oltre sessanta film, Luigi Di Gianni porterà al Calitri Sponz Film Fest, tra gli altri titoli, alcuni dei suoi documentari più interessanti a partire da Magia Lucana (1958) che ebbe la supervisione del grande studioso Ernesto De Martino e vinse il premio come miglior documentario al Festival di Venezia, incentrato sugli antichi riti e formulari magici di cui è intrisa la vita quotidiana. Il suo cinema esplora in particolare l'intreccio tra ritualità pagana e cattolicesimo nell'Italia del Sud, la fatica e la dignità del lavoro, la fragilità dell'uomo soggiogato dalla forza degli eventi
In Grazia e Numeri (1962) il regista indaga sulla mescolanza di sacro e profano, cattolico e pagano e magia tra i vicoli di Napoli.
Il più recente Carlo Gesualdo, appunti per un film (2009) con Peppe Barra, Roberto Herlitzka, Milena Vukotic, si incentra sulla storia del principe musicista Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo da Venosa, vissuto tra il 16° e il 17° secolo, raccontata dalle testimonianze di musicisti e musicologi come Francesco D'Avalos, discendente di Maria, la moglie infedele uccisa da Gesualdo. Il film è stato girato in Irpinia.
 
FILM AMATORIALI: Musica e film amatoriali animeranno la seconda serata dell'apertura del festival. Matrimoni in Irpinia, montaggio di filmini amatoriali girati a Calitri e dintorni a cura di Home Movies, sarà infatti musicata dal vivo dalla Banda della Posta, formazione con cui Vinicio Capossela ha registrato lo scorso anno il fortunato album Primo ballo disco strumentale  completamente dedicato alla musica da sposalizio in uso a Calitri.
 
Il Calitri Sponz Film Fest è un progetto promosso dal comune di Calitri. Il festival è realizzato nell'ambito dello Sponz Fest, ed è finanziato da GAL CILSI, attraverso il PSR Campania 2007-2013 Asse 4 - Approccio LEADER Piano di Sviluppo Locale "Terre d'lrpinia" (STS C1 Alta lrpinia) Misura 313 - "lncentivazioni attività turistiche", realizzato in collaborazione della Cineteca di Bologna ed altre associazioni locali. Il Festival ha ottenuto il patrocinio del Mibact e dell’Anci.
 
Maggiori informazioni consultando www.calitrifilmfest.it
 

PREMIO SOLINAS EXPERIMENTA

Lunedì 04 Agosto 2014 14:47 Pubblicato in Concorsi
Scadenza Bando: 6 ottobre 2014
 
E’ indetto il PREMIO SOLINAS EXPERIMENTA, seconda edizione del Concorso per progetti di film lungometraggio digitale low budget per il cinema e le piattaforme multimediali, da realizzarsi con un budget massimo di 300.000 euro a Progetto. Il Concorso è rivolto a sceneggiatori e registi UNDER 35. PREMIO SOLINAS EXPERIMENTA si realizza grazie al Sostegno del MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO.
EXPERIMENTA è il concorso del Premio Solinas che invita sceneggiatori, registi e filmmaker UNDER 35 a lavorare insieme e a sfruttare le opportunità creative e produttive della tecnologia digitale per sperimentare nuove forme di racconto cinematografico e sviluppare progetti di lungometraggio da realizzarsi con un budget massimo di 300.000 euro. Storie efficaci con universi espandibili anche su più piattaforme digitali.
PREMIO SOLINAS EXPERIMENTA mette in palio due Borse di Sviluppo di 12.000 euro a favore dei due progetti vincitori che avranno la possibilità di essere sviluppati nella Bottega Creativa del Premio Solinas sotto la guida di Tutor esperti.
 

Il fuoco della vendetta

Lunedì 04 Agosto 2014 14:29 Pubblicato in Recensioni
Braddock (Pennsylvania). L'operaio Russel Baze (Christian Bale) si alterna tra un lavoro senza prospettive di futuro in un'acciaieria e le cure del padre malato terminale. Suo fratello Rodney (Casey Affleck), dopo quattro anni di servizio militare in Iraq, rimane coinvolto in un giro di  incontri di lotta clandestini e scompare misteriosamente. Davanti all'incapacità della polizia di fornire risposte concrete, Russel si mette privatamente alla ricerca del fratello. Le traccie lo porteranno sulla strada di Harlan DeGroat (Woody Harrelson), spietato boss della malavita locale.
Il sogno americano, propinatoci a partire dal secondo dopoguerra, è definitivamente  fallito e Scott Cooper sembra essersene accorto solo oggi.  Insomma, meglio tardi che mai. Il regista di Crazy Heart mette in scena la storia di un anti-eroe sconfitto della classe operaia americana che si interroga sul senso di giustizia, vendetta e coraggio. Le dinamiche però sono quelle trite e ritrite del rabbioso provincialotto filo repubblicano che, di fronte alla totale inadeguatezza del poliziotto grasso di turno (Forest Withaker), imbraccia il fucile da caccia per farsi giustizia da solo, in nome del più tradizionale dei valori: la famiglia. 
I protagonisti,  simboli del fallimento dello sfavillante sogno americano, sono quelli a cui il proprio paese, “la terra delle opportunità”, ha sempre voltato le spalle; il padre muore di cancro dopo una vita passata in acciaieria, mentre Rodney lotta per non affogare nei ricordi strazianti dell'Iraq e nella condizione di immobilità che gli si pone davanti. 
Tuttavia la rabbia di questa classe subalterna è rabbia di plastica, falsa, artificiosa e secondaria rispetto al vero obiettivo del film, che tenta civilmente di abbellire, ossia,  intrattenimento trasversale made in U.S.A.
Niente a che fare con il disturbante Killer Joe (William Friedkin, 2011), ritratto di un'America dominata dal caos, in cui la violenza dello Stato stupratore si abbatte spietata su una famiglia di redneck texani.  
L'apice massimo del film di Cooper rimane comunque l'omicidio di Rodney per mano  del malvagio DeGroat, consumato con una ritualità da sacrificio umano, mentre le immagini di un cervo appena cacciato e scuoiato da Russel e zio Red si alternano nel montaggio. 
La storia d'amore troncata fra Russel e Lena (Zoe Saldana, invece, è un elemento inserito svogliatamente più per compromesso commerciale che per far fronte a una concreta esigenza narrativa.
Gli attori (da Bale a Dafoe, da Affleck a Harrelson) sono indubbiamente fra i più talentuosi del panorama hollywoodiano contemporaneo, ma le loro perfomance sono irrimediabilmente compromesse da personaggi pensati male in partenza.
È come infatti se a Cooper nulla interessasse veramente, come se tutto gli fosse indifferente. Il risultato è una sceneggiatura insapore dalle deboli ambizioni civili e una messa in scena noiosa e priva di personalità che è valsa a Cooper il premio per la miglior opera prima/seconda al Festival Internazionale del Film di Roma (come se questo fosse mai stato un sinonimo di qualità).
Dopo la crisi economica del 2008, parte dell'industria hollywoodiana sembra propensa a sfornare un numero sempre più rilevante di pellicole che mettono in dubbio lo spietato sistema economico capitalista, sul quale, per altro, sono fondati gli stessi studios.
Inoltre è ormai nota a tutti la propensione delle major cinematografiche americane di grattare il fondo del barile; ma ha veramente senso che Hollywood racconti le condizioni operaie utilizzando le medesime formule con i medesimi risultati di trent'anni fa? Il duello finale fra Bale e Harrelson nell'acciaieria, simbolo del sacrificio operaio, ne è forse il risultato più aberrante. 
 
Il fuoco della vendetta – Ouf of the furnace, prodotto da Leonardo Di Caprio e Ridley Scott, uscirà nelle sale italiane il 27 agosto. Fate voi. 
 
Angelo Santini

Apes Revolution: il Pianeta delle Scimmie

Martedì 29 Luglio 2014 21:05 Pubblicato in Recensioni

Secondo capitolo della trilogia reboot iniziata nel 2011 con L'alba del Pianeta delle Scimmie di Rupert Wyatt, Apes Revolution strizza l'occhio al classico del 1968, ma non raggiunge né tantomeno sfiora la sua grandezza. La razza umana è stata messa sotto scacco da un virus creato in laboratorio, ciò che ne resta è una colonia fondata da un gruppo di coraggiosi, guidati da Dreyfus (Gary Oldman), che si cibano con provviste, si dissetano dell'acqua di un pozzo e  vivono nella speranza di trovare altri esseri umani uniti dal loro stesso destino. Le scimmie invece, crescono prosperando sotto la guida di Cesare, un saggio capo branco, che conserva ancora il ricordo dell'amore ricevuto da "un uomo buono" (nel film precedente) e insegna ai suoi compagni a non coltivare odio e rancore verso i cugini bipedi. La prospettiva di una guerra però diventa inevitabile quando il solito "errore umano" fa germogliare la tensione tra le due fazioni. Il parallelismo tra i due "mondi" è continuo e costante, entrambi lottano per la sopravvivenza della propria specie. Nella colonia, c'è bisogno di energia elettrica ma la centrale idroelettrica abbandonata dalla quale può scaturire una speranza è nel territorio delle scimmie, sembra dunque che non ci sia alternativa a dover impugnare le armi. Malcom (Jason Clarke) padre di famiglia lungimirante, crede però in un altra strada, egli vede in Cesare un possibile collaboratore e parte per una disperata ambasciata di pace. La trama e gli espedienti narrativi non brillano di originalità, gli scenari apocalittici, sono gli stessi utilizzati per una qualsiasi apocalisse zombie o invasione aliena, ma bisogna apprezzare lo studio fatto sul linguaggio del corpo: le scimmie comunicano tra loro con gesti e versi, questi tratti conferiscono loro sentimenti e credibilità. Dietro la maschera digitale di Cesare ci sono gli occhi di Andy Serkis, maestro della Motion Capture (famoso anche per aver interpretato Gollum nella saga del Il signore degli anelli), che trasmettono tutto il carisma del personaggio. Impossibile non commuoversi davanti alla sua determinazione nel preservare "Casa, famiglia e futuro" anche se non detto nella nostra lingua (per noi comuni mortali i dialoghi dei primati sono stati tradotti con dei sottotitoli). Nel complesso comunque il film è godibile (anche in 3D) è una metafora su come l'odio possa annidarsi come un virus letale in ogni forma di vita pensante, ma che resiste davanti alla volontà di provare ad avere "fiducia" nel prossimo e nelle future generazioni. Un'ultima curiosità, il film è stato mostrato a due vere scimmie del Myrtle Beach Safari che sembrano aver gradito, riconoscendosi evidentemente nei loro alter ego. A dimostrazione di quanto studio ci sia dietro a questa emulazione grafica, ci si augura che le due spettatrici ora non stiano tramando per spodestarci dal pianeta terra.

Francesca Tulli