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Home » Recensioni » Luce
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"Luce" è interamente sorretto dall' intensa interpretazione della protagonista Marianna Fontana. Per l'intera durata i registi Bellino e Luzi utilizzano primi e primissimi piani per scrutare e restituire allo spettatore ogni suo stato d'animo e ogni cambiamento, anche millimetrico, che si determina con il passare dei giorni e degli avvenimenti che si susseguono. Il suo giovane viso è la cartina di tornasole di quello che ha intorno ma che appare sempre sfocato, indistinto, evanescente. Il contesto è un luogo fisico che sembra però essere immaginario e immaginifico. La regia blinda lo spettatore e non gli concede quasi mai di allargare lo sguardo, anche nelle poche scene che prevedono la presenza di altri personaggi è sempre tutto ricondotto a questa giovane ragazza e al suo modo di reagire a quello che subisce quotidianamente. È sola, svolge un lavoro usurante, non ha un amore, vive di desideri. Per resistere in quel deserto culturale che attraversa si costruisce un personaggio che diventa il suo alter ego, una donna ideale che potrebbe essere se non fosse compressa, costretta in un luogo squallido, a condurre una vita miserabile, privata degli affetti più cari. Si inventa un modo per evadere dalla sua prigionia mentale cercando di raggiungere l'unico legame di sangue che ancora le rimane. Il padre  detenuto che non vede da anni. Grazie ad una intuizione (un telefono recapitato con un drone) e, ricercando la complicità di un estraneo, potrà ripristinare, forse, un dialogo interrotto. Da questo momento in poi il colloquio telefonico con il padre (vero o presunto) diventerà lo sprone per alzarsi al mattino, l' unico motivo di vita, talmente importante da rischiare punizioni. Sarà il solo unico confidente, diventerà l'amico, il fulcro di tutto. Il film ripropone uno schema già visto in altre pellicole passate. Tra tutte "Locke" di Steven Knight e il film italiano di Manfredi Lucibello "Non riattaccare". Non sempre però funziona questo gioco teso fra un personaggio che vive alla luce del sole anche se è pieno di lati oscuri e un' altro che non conosceremo mai se non attraverso la voce (in questo caso quella profonda e intensa di Tommaso Ragno), nell' ombra ma in grado di portare uno spiraglio di luce in chi lo ascolta.

Un film che, con coraggio e un po' di spregiudicatezza, indaga l' animo umano. Fa di tutto per restituire i sentimenti e le emozioni che si possono provare quando si vive una vita di privazioni, in primis affettive, non si ha una direzione, un esempio da seguire, non si trovano appigli e proprio come un gattino che prova ad allontanarsi per cercare qualcosa di migliore non riesce più a trovare la strada di casa.

Un film intimista che non arriva immediatamente ma ha bisogno di sedimentarsi nell' animo e nel cuore dello spettatore che rimane a lungo in attesa di una svolta, di un colpo di scena ma si deve accontentare di un finale aperto sperando in un lieto fine.

Virna Castiglioni

 

  • Regia: Silvia Luzi, Luca Bellino
  • Paese: Italia, 2024
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 93'
  • Cast: Marianna Fontana, Tommaso Ragno
  • Valutazione: 3

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