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La nostra terra

Venerdì 29 Novembre 2024 16:02 Pubblicato in Recensioni
Ambientato in un villaggio rurale della Polonia nell’800 il film ruota intorno alla figura bella e ingenua di Jagna, una giovane contadina povera. Ormai in età da marito viene spinta tra le braccia del ricco possidente terriero del Paese, vedovo e anziano, ma in grado con le sue tenute di garantire prosperità e benessere. Succube del volere dell’anziana madre con cui vive e incapace di imporsi o ribellarsi per poter vivere il suo vero sogno d’amore acconsente ad andare in sposa al vecchio Bolyna, anche se contro voglia.  Da sempre innamorata del figlio di quest’ultimo cercherà di vivere i suoi veri sentimenti nonostante il vincolo contratto per dovere ma sopprattutto sfidando le leggi non scritte della comunità chiusa e ristretta dove vive. Quello che colpisce del film è la tecnica visiva utilizzata per la sua realizzazione. I coniugi Welchman avevano già sperimentato con successo questa tecnica di animazione anni fa con la pellicola "Loving Vincent" incentrata sulla figura del genio della pittura impressionista Vincent Van Gogh. Come fosse un dipinto, come se la storia venisse raccontata per quadri pittorici, lo spettatore è ammaliato dalla vividezza delle pennellate e assiste alla narrazione al pari di un visitatore in una pinacoteca dove sfilano quadri che si susseguono con continuità in un crescendo di emozioni.
 
La trama è molto elementare e anche poco avvincente e scompare totalmente dietro ai disegni. Siamo rapiti dai colori, dalle pennellate, dai movimenti fluidi che generano altre rappresentazioni pittoriche di grande effetto. Il racconto è scarno e molto elementare, quasi una novella verghiana dove si riflette sull’importanza dei sentimenti, sull’appartenere ad una determinata classe sociale ma soprattutto si concentra sulla terra e sul valore che ha in termini di prestigio, potere e attaccamento. L’intreccio dei vari personaggi è tutto in funzione della terra che si fa desiderio, si tramuta in obiettivo, diventa condanna, si trasforma in trappola e ossessione. 
 
Il film è l’adattamento del libro "I contadini" di Wladyslaw Reymont, vincitore del premio Nobel per la letteratura in Polonia ed è la base su cui lavora con grande perizia dopo il primo esperimento il rotoscopio utilizzato dalla coppia di registi. 
 
Virna Castiglioni
 

Grand Tour

Venerdì 29 Novembre 2024 15:58 Pubblicato in Recensioni
Un film ostico, respingente, ruvido, frammentato e frammentario che impone uno sforzo costante e prolungato da parte dello spettatore che cerca di trovare il bandolo della matassa e alla fine, sconfitto, desiste rassegnato a seguire il flusso delle immagini perché non c’è una storia predominante o forse ce ne sono troppe che si sovrappongono creando solo confusione. Nella prima parte seguiamo il viaggio avventuroso del funzionario britannico Edward Abbot che cerca di far perdere le sue tracce cercando di beffare il destino non contraendo il matrimonio con la sua fidanzata Molly dopo sette anni di conoscenza. Il suo viaggio di fuga parte dalla Birmania, si sposta a Saigon, tocca Manila, Osaka, Shangai e il Tibet. Lo stesso itinerario è ripercorso dal regista che racconta il suo personale reportage di viaggio. Infine c’è il viaggio di Molly alla ricerca del fidanzato fuggiasco. In tutto questo partire, inseguire, fermarsi e poi rimettersi in viaggio nuovamente compare una nutrita serie di personaggi assurdi, eccentrici, improbabili che fanno sorridere ma confondono ancora di più. Lo spettatore non è mai certo di cosa sta realmente osservando, non ha contezza di quale messaggio il regista voglia veicolare. E’ rapito da un delirio onirico, scruta, si interroga ma non sa collocare con esattezza ciò che vede.
Gli scenari sono reali o ricostruiti, in parte vissuti o solo immaginati? La storia è vera, verosimile o palesemente inventata?
 
Sono domande che interpellano lo spettatore per tutta la durata lunghissima ed eccessiva del film che si fa fatica anche a catalogare come genere di appartenenza.
 
Un tentativo di creare un’opera sui generis, particolare, originale ma che non può abbracciare chiunque mantenendosi appannaggio di pochi eletti che hanno del cinema una conoscenza approfondita e possono ritrovare in tanta materia appigli per ricostruire un racconto che ai più rimane sconclusionato e arrangiato, senza capo né coda, con un stile riconoscibile, autentico ma esageratamente e volutamente elitario che lascia sulla soglia, attoniti, la stragrande maggioranza delle persone.
 
Virna Castiglioni
 

Arriva al cinema E adesso Musical

Giovedì 28 Novembre 2024 00:20 Pubblicato in News

A partire dal 28 Novembre 2024 comincerà il suo percorso attraverso le sale cinematografiche del territorio nazionale il docufilm E adesso Musical, prodotto da Sergio De Angelis per la Parker Film srl e diretto da Fabio Massimo Colasanti, noto chitarrista, compositore e produttore discografico italiano.

In un periodo storico dove, tra cioccolatai canterini e prequel danzerecci delle vicende del mago di Oz, il musical è tornato di moda sul grande schermo, ricordiamo che anche l’Italia possiede la sua invidiabile tradizione, i cui massimi autori sono stati Garinei & Giovannini. Un genere di spettacolo teatrale che unisce caratteri musicali a caratteri recitati e più comunemente noto nel mondo anglosassone come musical comedy o, appunto, musical.

 

Il successo dei musical nostrani, che ha visto nel tempo protagonisti come Modugno, Rascel, Delia Scala, Walter Chiari, Proietti e Dorelli, si è propagato nei palcoscenici di tutto il mondo, riscuotendo ovunque uno strepitoso successo.

L’idea di E adesso Musical è quella di raccontare attraverso questa particolare forma di opera musicale moderna il percorso personale, umano e artistico che ogni figura partecipante alla realizzazione attraversa durante le varie fasi, fino al debutto, la cosiddetta “sera della prima”.

La macchina da presa va a scandagliare in questo lavoro, per l’appunto, le emozioni più forti e le sensazioni più intime di attori, tecnici e musicisti intenti nel magico processo creativo, fatto di paure, passioni e conflitti.

Si segnalano gli interessanti interventi di: Leandro AmatoCarolina AterranoPaola BillardelloDaiana BrancaccioAngela BrunoChiara CampochiaroDino CaranoRita CorradoLucia D’AngeloRoberto D’AquinoAlessandro D’AuriaAlessandra Della GuardiaAlex Di FrancescoDavide Di MiccioRaffaella FlagielloEnzo GarramoneAlfredo GolinoMaria Letizia GorgaUrbano LioneTania MorroneMichele RuggieroCiro SalatinoSimone SalzaElisabetta SerioNoemi SmorraEugenio Simone Tarturiello e Francesco Viglietti.

E adesso Musical, fotografato e montato da Adriano Natale, è distribuito al cinema dalla Parker Film, per poi approdare sulle più importanti piattaforme.

Dopo Iron fighter, sarà in streaming dal 2 Dicembre 2024 in esclusiva su Full Action –  canale disponibile su Prime Video e The Film Club – The martial avenger, secondo titolo di una trilogia di original diretti e interpretati dall’attore e campione di arti marziali Claudio Del Falco, anche conosciuto come il “Jean Claude Van Damme italiano”.

Un titolo tramite cui Del Falco prosegue la linea già lanciata dal precedente e che porta da sempre avanti attraverso i lavori che interpreta: concepire un cinema d’azione che rimandi alla stagione mitica di quello che negli anni Ottanta vide protagonisti i vari Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger.

In The martial avenger veste infatti i panni del campione di arti marziali e MMA Claudio O’Connor, il quale, ucciso un avversario in un combattimento clandestino, vede la sua vita sconvolta quando la banda rivale, in cerca di vendetta, gli elimina la moglie durante un attacco vendicativo.

 

Il film è prodotto da Saturnia pictures e One Seven Movies in collaborazione con Roswell Film Goldenhawk.

Fanno parte del cast Taiyo YamanouchiMichael SegálBenny GreenMarlon Rosero PasquelClara GuggiariMauro AversanoTania SinurkAlejandro ZumbiSamuele MecucciAngelika RychlakLeandro Iagher e il pluricampione mondiale di karate Stefano Maniscalco.

Tantissimi, inoltre, gli stunt che hanno dato il loro contributo a The martial avenger, rendendone ancor più entusiasmanti e spettacolari le molte sequenze di azione e di combattimento.

Matteo De Angelis ha curato la fotografia, Tonino Di Giovanni le scenografie, Fabio Loutfy il montaggio e Francesco Bureca i costumi.

Infine, a partire dal 2025, The martial avenger sarà disponibile anche a noleggio su Apple TV, Google Play, Timvision e Prime Video per cominciare l’anno nuovo all’insegna… dell’azione!