Fuoritraccia

Newsletter

Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Home » Full Screen » Info
A+ R A-
Info

Info

E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Mentre si appresta a difendere il titolo dei superleggeri il prossimo 26 Ottobre a Palermo, in modo da accedere ai campionati europei in caso di Vittoria, il super campione italiano di pugilato Armando Casamonica sposa il progetto Never attraverso la trilogia culturale cinematografica Mediterraneo.

Ma cosa è Never? Un viaggio alla scoperta di noi stessi, un nuovo concept di fashion, film e fitness fondato dal CEO e direttore creativo Maverick Lo Bianco, talentuoso attore, sceneggiatore e produttore che, dopo i cortometraggi Mediterraneo Mediterraneo Le origini, entro fine anno concluderà Mediterraneo La nascita, del quale è anche interprete insieme a Sophie Lo BiancoFederico Russo Davide Argenti, questi ultimi due rispettivamente nei panni di un pugile da bambino e da adulto. Il terzo e ultimo capitolo di un trittico in cui il Mediterraneo si erge appunto come il simbolo che ci unisce, esplorando l'essenza profonda del viaggio come una continua scoperta, un cammino fisico e spirituale che ci insegna a comprendere che lasceremo dietro di noi qualcosa di significativo.

 

Perché Never è arte, cultura, storia, benessere e sogno, e, come lo stesso Maverick osserva: “Never è iniziata proprio dallo sport, dalla mentalità e filosofia del ‘Non arrendersi mai’, mi ripetevo e ripeto sempre questa frase. Mi ha fatto riscoprire e ritrovare una mia collocazione ben chiara nel mondo, fino ad arrivare ad oggi. L’attuale campione italiano di boxe entra ufficialmente a far parte del team Never riscoprendosi nei suoi valori fondamentali e nel rispetto della disciplina stessa che vuole essere un insegnamento per tutti i bambini e ragazzi che amano combattere sul ring e nella vita”.

Never crede dunque fortemente nel grande talento e nella determinazione di Armando Casamonica, in quanto, fin dal loro primo incontro, Maverick Lo Bianco ha visto nei suoi occhi quella grinta, quella voglia di farcela, di vincere e di dimostrare al mondo chi è.

Armando Casamonica, che si allena in un ex garage abbandonato nel quartiere romano del Quadraro, ha scelto di far parte di questo progetto che in realtà è un viaggio, perché Never rappresenta la sua filosofia di vita, ovvero quella di non arrendersi mai, di lottare e di crederci sempre. E proprio in questi giorni ha dichiarato a La7: “Io non ho mai pensato di prendere strade sbagliate perché, fin da quando ero piccolo, ho sempre praticato sport, calcio, nuoto, pallacanestro. Ti ritrovi comunque in un garage abbandonato e, con la forza di volontà e i sacrifici della gente del quartiere, è stata creata la luce in un posto buio, dal nulla è nato qualcosa. Io dico che non bisogna abbattersi mai, perché anche nei momenti più bui si deve lottare. Never, non mollare mai e battersi sempre”.

Ancora pochi giorni per iscriversi al Vijion Shorts Awards

Venerdì 04 Ottobre 2024 17:44 Pubblicato in News

Sono aperte fino alle ore 00.00 del 14 Ottobre 2024 le iscrizioni al Vijion Shorts Awards, primo Festival a pubblicare i cortometraggi in gara sulla piattaforma gratuita Vijion.tv, la nuova tv dedicata alle passioni, all’interno del canale Shorts, in modo che tutti gli utenti possano votare il titolo preferito determinando il vincitore che sarà premiato con il Premio del Pubblico, la certificazione del Festival, più l’alloro digitale.

Ideato da Charlie Tango, regista e produttore di The Munchies – società di produzioni televisive che produce per Mediaset e con i più importanti editori nazionali – e organizzato in collaborazione con AppMovie di Mario Chiavalin, altra importante società di produzioni televisive e cinematografiche, il festival vedrà in concorso opere provenienti da tutto il mondo.

 

I corti saranno giudicati da una giuria tecnica e suddivisi in sette categorie, determinando il vincitore del festival che sarà premiato il 16 Novembre 2024 presso il CineMovie Abano in via Montirone 5 ad Abano Terme (Padova). Nella stessa serata verranno anche consegnati premi alla carriera ad attori che hanno avuto un ruolo significativo nella storia del cinema italiano. E, come il festival, anche la premiazione sarà speciale, perché l’evento, che vede la proiezione dei corti arrivati in finale, andrà in onda sia su Vijion.tv che sul canale Sky 809.

 

La giuria, chiamata a valutare il vincitore e le categorie professionali che più si distingueranno nella realizzazione, ovvero miglior regia, miglior performance attoriale, miglior montaggio e miglior fotografia, è composta dall’attrice Lavinia Longhi (Italiano medio) il direttore della fotografia Michele D’Attanasio, due volte vincitore del David di Donatello, la regista Anne Ritta Ciccone (Il prossimo tuo), l’attore Mirko Frezza (A mano disarmata), lo sceneggiatore Luca D’Alisera (2047: Sights of death), il regista e produttore Mario Chiavalin (La loggia occulta: Democrazia a rischio) e l’ideatore Charlie Tango.

L’obiettivo del Festival è quello di creare un network di registi, attori, sceneggiatori e figure interessanti con cui sviluppare nuovi progetti che, magari, possano vedere una luce televisiva o cinematografica” dice Charlie Tango, “per questo, oltre al classico premio di onorificenza, abbiamo aggiunto l’importante occasione di co-produrre un nuovo progetto con il vincitore”.

Infatti, oltre alla statuetta Vijion Shorts Awards, per il primo posto The Munchies mette in palio diecimila euro in produzione destinati al secondo progetto del vincitore. Anche App Movie riconoscerà a quest’ultimo un premio personalizzato.

Dal 14 al 10 Novembre i corti verranno pubblicati su Vijion.tv per la votazione del pubblico. Proiezioni aperte e visibili a tutti presso il CineMovie di Abano Terme.

Info: www.vijionshortsawards.com

 

 

Brividi d’autore: in dvd la thriller comedy dell’anno

Giovedì 26 Settembre 2024 16:14 Pubblicato in News

Dopo l’uscita nelle sale cinematografiche a metà 2023, è finalmente disponibile in home video grazie a DigitMovies Cinema Brividi d’autore di Pierfrancesco Campanella, recentemente riscoperto dai cinefili e assurto al ruolo di “autore di culto”.

 

Un titolo importante non solo perché segna il ritorno al grande schermo per il cineasta romano, ma anche per le diverse caratteristiche atipiche che presenta.

Da un lato, infatti, Campanella – che firma anche l’avvincente script insieme a Lorenzo De Luca – torna ad occuparsi del suo genere preferito, il thriller, che già aveva avuto modo di affrontare attraverso Bugie rosse Cattive inclinazioni, dall’altro lo stempera ricorrendo ad una narrazione spesso leggera che, non priva di ironia, colloca l’operazione dalle parti della black comedy.

 

Decisamente fuori dagli schemi, poi, è la scelta del cast, a cominciare dalla protagonista Maria Grazia Cucinotta, che, per la prima volta alle prese con il thriller, veste i panni di una “strana” regista che tenta con grandi difficoltà di realizzare un film, in un sottile gioco di specchi riflessi dove realtà e fantasia vivono perennemente in sconcertante simbiosi.

Come pure del tutto nuovo al filone è Franco Oppini, che conosciamo soprattutto per i suoi ruoli brillanti e che affianca Emy BergamoNicholas GalloAdolfo MargiottaChiara CampanellaGioia Scola – icona della celluloide di suspense anni Ottanta grazie a lavori quali Sotto il vestito niente II di Dario Piana e Per sempre di Lamberto Bava – e Sebastiano Somma presente in una partecipazione speciale.

Tutti destinati a rappresentare le pedine di una matrioska in fotogrammi atta a riproporre oltretutto in maniera originale il concetto di pellicola a episodi inanellando storie che, apparentemente diverse tra loro per stile e contenuti, sono accomunate dal filo conduttore dell’alienazione e dell’incomunicabilità che sfocia in violenza prevalentemente sulle donne.

Questo, con un inaspettato twist ending, è Brividi d’autore, prodotto da Sergio De Angelis per Cinemusa srl e Cinedea srl e che include anche un simpatico cameo da attore per il noto ingegnere informatico Paolo Reale, spesso opinionista televisivo nei più importanti talk show di cronaca nera.

Un appuntamento in dvd dunque imperdibile per cinefili e appassionati di una tipologia di cinema che in Italia si produce sempre meno; tanto più che questa edizione targata DigitMovies Cinema è impreziosita da esclusivi contenuti extra rappresentati da trailer ufficiale, presentazione a cura del critico cinematografico Francesco Lomuscio, le riprese dell'anteprima romana e una galleria fotografica.

Indovinerete l’assassino?   

 

Palazzina Laf

Giovedì 22 Agosto 2024 14:12 Pubblicato in Recensioni

E’ sempre appianato il percorso di chi decide di narrare una pagina spinosa della storia del nostro paese appellandosi agli stilemi del classico racconto drammatico, rifacendosi magari alla vecchia scuola del cinema d’indagine. Meno facile è invece portare sullo schermo quello stesso fatto di cronaca partendo dal basso, dal dramma individuale, scegliendo quasi i toni della commedia. Perché con Palazzina Laf Michele Riondino supera il varco del genere drammatico e anche quello della ricostruzione analitica, dispiegando una storia di difficile nomenclatura per la sua natura di ibrido tra commedia amara e dramma ironico. I presupposti fermandoci anche soltanto all’impianto narrativo ci sono tutti per convincere della riuscita di questo piccolo film(che piccolo poi non lo è affatto) e delle capacità registiche di Riondino. La vicenda è ambientata negli anni novanta, più precisamente in quel delicatissimo momento in cui l’Ilva di Taranto, dopo la privatizzazione passò in gestione ai Riva. Attraverso la storia di Caterino La Manna (Michele Riondino), uno dei tanti operai all’acciaieria, si ripercorre quella pagina tormentata e dolorosa all’interno della fabbrica, un momento storico che lasciò un segno indelebile per le vite di chi vi lavorò e per tutti quelli che finirono per ammalarsi fatalmente a causa delle inalazioni di amianto. E’ una Taranto che fa solo da  sfondo quella raccontata da Riondino, dove non c’è spazio per il colore, per il mare o la spensieratezza. Ingaggiato da un insidioso dirigente (Elio Germano) per tenere d’occhio e spiare tutte i movimenti sindacalisti nel ventre della fabbrica, La Manna finisce per fare carriera e conquistarsi (come molti) una promozione ai piani alti, arrivando alla Palazzina Laf. Ma, qui c’è poco spazio per l’entusiasmo, dal momento che La Manna approda in un non luogo, nella fattispecie un edificio realmente esistito in cui venivano confinati tutti gli operai aventi un profilo altamente specialistico. Un ricatto ad opera della direzione (prima forma ufficiale di mobbing sul luogo di lavoro in Italia) la quale stabiliva chi fosse sgradito. Da quel momento in poi le alternative per chi finiva nella lista nera erano due: accettare di fare gli operai senza alcuna formazione oppure finire in un’ala dello spazio siderurgico adibita a pseudo ufficio dove passare le ore di lavoro senza uno scopo preciso, in un perenne stato di inattività logorante. L’oblio, il fardello della noia, rendevano la vita di queste persone insostenibile tanto da farli precipitare in una spirale di alienazione e smarrimento. Ma come ogni cosa, anche questa situazione ai limiti dell’assurdo conoscerà la parola fine con l’arrivo di controlli e ispettorato del lavoro grazie ad una soffiata in procura. E’ un’Italia che conosciamo purtroppo molto bene, le cose in fondo non sono poi tanto cambiate nel corso degli anni, ma la maggiore consapevolezza verso temi così scottanti e pericoli irreparabili per la salute dei cittadini, hanno portato a dibattere e lottare per la chiusura di realtà di un sistema malato e carnivoro. Riondino punta la lente d’ingrandimento sul profitto del singolo e su quanto esso abbia pesato a discapito del benessere della collettività. Una tragedia quella dell’Ilva che si perpetrò negli anni senza concludersi definitivamente dopo il processo, ma lasciando stigma profonde in tutti coloro che si ammalarono fisicamente e psicologicamente. Palazzina laf è una riflessione toccante e originale, su vita e lavoro, non di meno sul valore sociale che riveste il mezzo cinematografico quale strumento di analisi e conoscenza per le generazioni attuali e future.

Giada Farrace