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Il Natale 2024 di Raffaella Di Caprio, tra cinema e teatro

Lunedì 16 Dicembre 2024 00:24 Pubblicato in News

La stampa l’ha definita “Una bellissima presenza in un cast esilarante”. Parliamo della bellissima Raffaella Di Caprio, che illumina un film comico Santa Claus ‘nzallanù 2.0, recitato e diretto da Luca Ciotola e Luca Landi, protagonisti di questa storia natalizia.

Il gruppo di attori che li affianca, da Davide Marotta a Salvatore Misticone, da Antonella Morea a Lello Pirone, dà vita ad una bella favola di Natale.

 

Si ride tanto e la Di Caprio dona tutta la sua bellezza a questa simpaticissima operazione cinematografica che arriverà nelle sale cinematografiche a Natale 2024.

 

Raffaella Di Caprio, inoltre, è intanto impegnatissima a teatro con Velluto, diretto e interpretato da Rosario D’Angelo.

Il teatro è diventata una mia passione. Anni fa sono stata diretta a Roma al Salone Margherita da Pierfrancesco Pingitore. Sei mesi bellissimi per Femmina. Ho scoperto davvero che il teatro mi fa stare bene. A giorni cominceranno anche le prove de La locandiera di Marechiaro di Nando Sessa, con protagonista la mia bellissima amica Raffaella Fico. Sarò la sua co-protagonista. Ne sono felice” dichiara la Di Caprio.

Granelli di sabbia è il nuovo cortometraggio di William Imola. L’attore, che ha curato anche il soggetto insieme a Elio Urbani, guida il cast, che vede tra i suoi componenti anche Goffredo Maria Bruno ed Emma Quartullo, figlia di Pino Quartullo ed Elena Sofia Ricci.

Un cortometraggio vissuto tra amore e distacco dove un tragico evento cambierà per sempre il destino dei due protagonisti Paolo e Marta. Cosa succederà mai ? Lo scoprirete molto presto.Un incontro misterioso è in agguato.
 


Prodotto da William Imola in collaborazione con FlavioFransesini.com e Ancestral Movie LabGranelli di sabbia ha potuto contare nelle settimane di lavorazione su diversi professionisti del settore: dalla make-up artist Alessia Murzilli al direttore della fotografia Flavio Fransesini, passando per il fonico Fabrizio Fransesini e l’operatore Davide Risa.
 
Il fotografo di scena è Pietro Mingarelli, mentre tra gli assistenti vi è David Ciotti.
 
Tra gli sponsor Il Fogliano Hotel New Life Latina (LT) di Gianluca Boldreghini con il direttore Giammarco Laghi, Autoricambi LUESTI Frosinone (FR) di Luesti Lorenzo, Belvisi Mobili Latina (LT) di Giampaolo Belvisi, Caffè Service di Rea Virgilio Sora (FR) e King Garage S.R.L Ceccano (FR).
 
Firmano la sceneggiatura Goffredo Maria Bruno ed Elio Urbani.
 
La distribuzione di Granelli di sabbia è a cura di Comunicare la cinematografia.

Girato tra Velletri, Lariano, Grottaferrata, Frascati, Colonna e Castel GandolfoIo non sono nessuno, diretto da Geraldine Ottier, continua a riscuotere successo sia in Italia che all’estero, confermandosi come un’opera fondamentale nella narrazione dei diritti LGBT+ attraverso il racconto della straordinaria vita di Mariasilvia Spolato, attivista e pioniera del movimento omosessuale italiano.

Dopo una calorosa accoglienza internazionale, il film ha collezionato prestigiose selezioni e premi, tra cui:

 

- Diciottesima edizione del For Rainbow Film Festival (Fortaleza, Brasile) - Vincitore Miglior Sonoro

- Quattordicesima edizione del Bangalore Queer Film Festival (Bangalore, India) – Selezione ufficiale

- Vinokino Film Festival (Finlandia) – Selezione ufficiale

- Ventinovesima edizione di LesGaiCineMad Madrid International LGBTI+ Film Festival (Madrid, Spagna) – Selezione ufficiale

- Ventiduesima edizione del Florence Queer Festival (Italia) – Selezione ufficiale

- Quattordicesima edizione dell’Asti International Film Festival (Italia) - Vincitore Miglior Colonna Sonora

Prodotto da Manuela Montella per Tyche Productions srlIo non sono nessuno sarà distribuito da Green Film in occasione della Festa della Donna 2025, un’uscita simbolica che celebra il coraggio e la determinazione delle donne che hanno lottato per la libertà e i diritti civili. Con un crescendo di consensi da parte di pubblico e critica, si conferma come un’opera capace di toccare corde universali, esplorando con sensibilità e autenticità le battaglie e i trionfi personali di Mariasilvia Spolato, portavoce di una generazione che ha lottato per la libertà di essere se stessi.

Geraldine Ottier ha dichiarato: "Io non sono nessuno è stato proiettato al Florence Queer Festival, è stata la prima proiezione, ha suscitato entusiasmo e commozione nel pubblico che si è tradotto in un lungo e caloroso applauso. Mariasilvia Spolato è stata una donna straordinaria, e raccontare la sua storia è stato un onore immenso. La risonanza che il film sta avendo a livello internazionale dimostra quanto sia universale il bisogno di parlare di diritti, coraggio e libertà. Spero che questa pellicola possa ispirare ancora molte persone a vivere senza paura e a non dimenticare le battaglie di chi ci ha preceduto".

Il film continua intanto il suo percorso in festival di tutto il mondo, rafforzando il messaggio di inclusività e consapevolezza sui diritti delle persone LGBT+.

 

Anora

Giovedì 07 Novembre 2024 17:45 Pubblicato in Recensioni
Anora” mostra la disintegrazione di un sogno, il fallimento di un desiderio di riscatto sociale quando lo si fa dipendere esclusivamente da un incontro con l’uomo propizio delegando solo all’esterno qualcosa che può essere solo autonomo per funzionare e rimanere duraturo. La felicità e la realizzazione personali completamente delegate ad un uomo poteva accadere nelle pellicole americane degli anni ottanta che riflettevano un retaggio culturale ancora oggi duro a morire in alcuni frangenti ma non può più essere il modello di rappresentazione ancora in auge alle soglie del terzo millennio.   La prima parte del film è una sporca, livida rivisitazione di un film cult del passato perché Anora detta Ani come la Pretty Woman Vivian di un tempo fa lo stesso duro lavoro che è poi anche il più vecchio del mondo.  Vende il suo bellissimo corpo a facoltosi uomini. Non lo fa più per strada ma all’interno di un night club per stimati professionisti in cerca di facili avventure senza inutili complicazioni sentimentali. Il vero motore dei cambiamenti però può essere solo l’amore, quello vero, un sentimento sincero e disinteressato ma in questo caso non si ravvede nessun innamoramento ma un banale e triviale scambio di favori. Anora è in cerca di un miglioramento (come tutti del resto) e se all’inizio è scettica della fortuna che inaspettatamente le corre incontro poi un po' ci crede di avere trovato l’occasione giusta per svoltare. Purtroppo sul suo cammino trova Vanja. E’ solo un ricco rampollo viziato che gioca a fare l’uomo vissuto ma rimane un moccioso che ama starsene inchiodato davanti ai videogiochi e cerca di stupire con i mezzi importanti che derivano solo dall’essere discendente di un oligarca russo potente e sfacciatamente ricco. Ad un certo punto questo impianto viene letteralmente sconvolto dalla volontà dei genitori di riportare tutto all’origine per non destare scandali e vedere la casata cui appartengono infangata e messa alla berlina sulla stampa nazionale dalle intemperanze di un figlio viziato e ingrato.
 
Un film che si prende gioco del sogno romantico e lo fa a pezzi divorandolo in un sol boccone per vomitarlo in faccia allo spettatore. Niente di puro e importante può nascere da pessime intenzioni e l’unico modo per non farsi male è quello di stare con i piedi per terra senza credere che ad un certo punto possa arrivare qualcosa o qualcuno dall’esterno a salvarci senza che noi facciamo nulla per costruire la nostra personale felicità. Anora è una giovane ragazza misteriosa dal passato indefinito che non vorrebbe nulla dagli altri fino a quando una prospettiva diversa le si palesa davanti e sembra facile da raggiungere, senza particolari sforzi. Quando Vanya le fa credere di essere interessato a lei non solo dal punto di vista fisico ma le propone addirittura il matrimonio anche le fantasie più sfrenate sembrano trovare terreno fertile sul quale correre. Il film ha un buon ritmo narrativo e si avvale di un montaggio efficace. La scrittura dei personaggi è ben delineata e l’interpretazione degli stessi, anche dei ruoli minoritari, appaiono impeccabili. Tutto sembra girare alla perfezione fino all’entrata in scena della famiglia del giovane rampollo che viene preceduta dall’irruenza degli scagnozzi e guardaspalle che cercano di riportare con le buone ma anche con le cattive la pecorella smarrita all’ovile e porre fine al matrimonio contratto un po' per gioco e un po' per sfida a Las Vegas ma che avrebbe comunque conseguenze legali oltre a imbarazzanti strascichi di immagine.
 
A questo punto della messa in scena qualcosa si inceppa, il film annaspa, si allunga stiracchiato e diventa ripetitivo, stancante nella dinamica di inseguimenti al giovane fuggitivo che impaurito dall’incombere dei genitori furiosi, come un coniglio braccato, cerca di allontanarsi e far perdere le sue tracce, almeno per qualche tempo sufficiente a far calmare le acque agitate dopo l’ennesimo colpo di testa.
 
Interessanti i punti di vista dei personaggi che mettono in scena uno psicodramma collettivo con le proprie ragioni e le proprie scelte comportamentali, i propri ideali e i propri valori e si ritrovano a gestire situazioni che li fanno riflettere sulla propria misera condizione umana che non può ambire ad un riscatto senza porre in essere anche un ravvedimento operoso interiore.
 
Anora” è in sintesi una favola al contrario o il dissacrante smontaggio della favola per eccellenza quella gran fortunata di “Cenerentola” che al ballo incontra il suo principe azzurro per vivere tutti felici e contenti che ha fatto da sfondo a notti serene prima di addormentarsi per miliardi di bambine in tutto il mondo convincendole, a torto, che bastava essere dotate di una innata elegante bellezza ed essere gentili ed accondiscendenti nei confronti di chi ci porgeva il braccio, se costui fosse stato facoltoso e si sarebbe avverato ogni desiderio.
 
Il denaro però non può comprare tutto e non serve a nulla quando l’obiettivo è la felicità. Per essere felici serve solo l’amore prima di tutto verso se stessi, senza compromessi. Tutto il resto è una scorciatoia che ci fa precipitare nel vuoto.
 
Virna Castiglioni