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"Thelma" è una dolce nonna di 93 primavere rimasta vedova ma ancora in grado di badare a sé stessa, nonostante le riserve dei familiari che la vorrebbero controllare anche a distanza attraverso l' utilizzo di un dispositivo elettronico. Un giorno, sola in casa, riceve la telefonata di due truffatori che si fingono prima il nipote vero artefice di un incidente stradale che ha causato il ferimento di una donna incinta e poi del complice che gli intima di depositare in una casella postale ben 10.000 dollari per poter pagare la cauzione e permettere il rilascio del giovane accusato di aver provocato il sinistro. Questo evento vile scatena in un attimo la confusione di Thlema che si precipita in preda ad una forte agitazione all'ufficio postale per inviare il denaro quanto prima e cercare di dare una mano, per quanto è in suo potere. Nel frattempo allerta i familiari che, in breve tempo, si accorgono del raggiro e, pur cercando di rassicurarla, si convincono che la loro parente non può più rimanere in balia di sé stessa senza rischi. Un film che prende spunto da fatti di cronaca sempre più frequenti che interessano persone fragili e vulnerabili e su questi avvenimenti costruisce una brillante commedia sul senso della vita. "Thelma" parla del tempo che scorre inesorabile erodendo affetti che se ne vanno, di malattie che subentrano minando autonomia e indipendenza ma soprattutto rammenta che il vero dramma del secolo nel quale viviamo è rappresentato dalla solitudine che può diventare prigione per chi non può contare su una rete familiare di supporto che possa accompagnare nel difficile passaggio dalla vita attiva a un' esistenza che necessita di sempre maggiore e costante assistenza.
Al Mastio delle Cittadella di Torino, fino al 16 febbraio 2025, si potranno ammirare le opere di H.R. Giger, artista svizzero reso celebre per aver dato i natali allo “xenomorfo” la sua creatura più famosa e iconica che lo ha reso per tutti il papà di “Alien” e che gli ha consentito anche di conquistare il premio Oscar per gli effetti speciali.
Giger non è solo questo ma tanto altro e la mostra ha proprio il duplice intento sia di regalare ai seguaci e agli estimatori della sua complessa arte una raccolta esaustiva della sua produzione ma anche quello di far avvicinare un pubblico più ampio e meno informato affinché possa conoscere nel dettaglio e approfondire il mondo di questo affascinante artista, che ha spaziato in tanti ambiti diversi a partire da quello cinematografico nel quale ha lasciato un segno tangibile e indelebile.
Una mostra che arriva in Italia a dieci anni esatti dalla sua scomparsa e in una suggestiva location ripropone, suddivise per tematiche, l’apporto multidisciplinare di un Maestro che ha dedicato la sua vita alle sue ossessioni facendole divenire meravigliose opere d’arte.
Artista poliedrico che ha utilizzato con perizia varie tecniche: aerografo, olio su tela, china su carta e la scultura.
In un percorso che si snoda su più piani siamo condotti all’interno del suo mondo fatto di mostri, incubi, visioni surreali resi in dipinti, sculture e disegni che ripropongono in svariati modi le sue tematiche ricorrenti.
Il sesso come primaria fonte di ispirazione, la complessità e la mostruosità della civiltà post-moderna globalizzata, la religione, la musica, l’occulto, la biomeccanica proprio per il legame indissolubile fra mondo organico e mondo artificiale, la vita e la morte, l’inconscio umano in un caleidoscopico specchio che tutto riflette e tutto distorce.
Le opere raccolte a Torino, in un percorso museale curato nei dettagli da Marco Witzig, provengono per la maggior parte dal Museum Hr Giger che si trova a Gruyères da lui stesso aperto e ora diretto da Carmen Giger, vedova del Maestro.
L’artista del mistero e dell’occulto in questa raccolta museale allestita con estrema attenzione riesce nell’intento di raggiungere anche persone non particolarmente appassionate a questa tipologia di arte contemporanea e distanti da questa visione artistica contribuendo a rendere ancora più affascinante questa produzione così particolare e così originale da determinare ancora oggi molteplici influenze su artisti che a lui si ispirano per la loro arte.
Virna Castiglioni