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Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente

Martedì 14 Novembre 2023 21:42 Pubblicato in Recensioni
Dopo 10 anni dalla pubblicazione in Italia de “Il canto della rivolta”ultimo capitolo della trilogia di Hunger Games, l’autrice Susanne Collins ci riporta nel mondo fantastico e apocalittico di Panem con un nuovo racconto prequel: Ballata dell’usignolo e del serpente. 
 
Esce in sala dopo otto anni dall’ultima trasposizione cinematografica (Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2) e ci riporta agli antefatti, agli albori della saga che ha conquistato milioni di seguaci.
 
Anche se si sa già cosa sono i tributi, i 12 distretti che ruotano intorno a Capitol City, in cosa consiste il giorno della mietitura, qual è la particolarità degli hunger games tutto è ancora in parte sconosciuto e quello che viene presentato costituisce una piacevole sorpresa e novità.
 
In  questo nuovo capitolo c’è un po' la chiusura del cerchio e si spiega per filo e per segno l’evoluzione che hanno subito i personaggi che abbiamo conosciuto fino a questo momento.
 
Questo prequel sceglie come protagonista assoluto l’unico e vero villain della saga. Il Presidente Coriolanus Snow che abbiamo conosciuto già da anziano è svelato qui nella sua infanzia, adolescenza e giovinezza e ci viene svelato cosa ha portato il personaggio a diventare un sanguinario tiranno senza scrupoli e rimorsi di coscienza.
 
A fare da contraltare la nuova protagonista femminile Lucy Gray Baird direttamente dallo stesso distretto 12 dal quale proveniva l’eroina precedente dalla quale però se ne discosta in modo totale.
 
Il punto di forza di questo nuovo capitolo è sicuramente la caratterizzazione ambigua dei personaggi principali che sono entrambi in parte innocui, candidi e delicati come gli usignoli ma anche perfidi, malvagi e subdoli come i serpenti.
 
In Corolianus che abbiamo sempre e solo visto come il cattivo della saga in questo antefatto conserva ancora un po' di tutte e due le anime  anche se già si potrà intuire che prevarrà il lato oscuro e cupo nel proseguo della storia.
 
La complessità psicologica dei personaggi è resa dall’utilizzo di attori che sono in apparenza belli ed esteticamente perfetti ma agiscono come se avessero un animo oscuro e multisfaccettato. Tom Blyth è di una bellezza algida e sofisticata e richiama nelle fattezze fisiche Donald Sutherland che interpreterà il personaggio in età più adulta. Rachel Zegler è la ragazza bella, affascinante, forte e tenace dalla voce suadente e incantatrice ma allo stesso tempo manipolatrice e capace di piegare gli eventi a suo unico scopo e vantaggio.
 
Sebbene sembri esserci complicità fra i due e quasi possa sbocciare un sentimento puro esso si rivela fatuo, calcolatore, approfittatore ed egoistico e della peggior specie da entrambi le parti.
 
Ambientato 64 anni prima rispetto ai capitoli precedenti la regia di questo prequel e spin off è affidata a Francis Lawrence che aveva già firmato due dei quattro Hunger games precedenti.
 
Molto ben costruita la parte di azione, le scene violente e cruenti hanno sempre un gusto raffinato ed elegante, tanti i simbolismi ben disseminati e le parti recitative cantate si incastrano bene senza appesantire la narrazione che rimane per tutto il lungo minutaggio fluida e scorrevole.
 
Questo prequel ben girato avrà sicuramente la forza di risollevare la popolarità del franchise, un po' depauperata dagli ultimi episodi che avevano perso smalto dopo l’esordio folgorante che aveva riscosso un successo planetario.
 
Virna Castiglioni

Dream scenario

Giovedì 16 Novembre 2023 21:35 Pubblicato in Recensioni
Diventare famosi comporta sempre degli effetti indesiderati. Kristoffer Borgli in questa pellicola che rappresenta il suo debutto in un film in lingua inglese, dopo il fortunato e convincente “Sich of my self”, torna ad esplorare il tema del successo conquistato svelandone i retroscena, il rovescio della medaglia, lo scotto da pagare che è sempre in agguato e si palesa inevitabilmente.
 
In “Dream Scenario” è tutto spostato sul piano psicologico e mentale a differenza del suo precedente lavoro dove invece la fama era il risultato di una mostruosità fisica esibita con orgoglio e rivendicata come autentica. In questo caso la parabola discendente è quella di un anonimo professore universitario di biologia.
 
Paul Matthews ha ambizioni stroncate e sogni di rivalsa messi nel cassetto. La spinta per cambiare lo scenario di una vita piatta, banale e di noia ordinaria fra lavoro e vita familiare comune è l’inaspettata fama derivata dall’essere inspiegabilmente la presenza costante nei sogni e successivamente anche negli incubi di conoscenti, familiari e amici ma ben presto anche di milioni di sconosciuti in tutto il mondo.
 
Se inizialmente questa popolarità estemporanea e per nulla cercata può sembrare il trampolino di lancio per riprendere in considerazione certi obiettivi e cercare di renderli concreti ben presto il gioco si rivelerà tutt’altro che semplice. Anzi, la gogna mediatica che assale chi è esposto viene scandagliata ed esibita nella sua massima potenzialità di espressione.
 
Punto di forza assoluta è la prova attoriale di un Nicolas Cage tornato a raggiungere altezze interpretative da capogiro. Perfetto nella fisicità, con una mimica facciale sempre appropriata e un uso sapiente di gestualità, presenza scenica e padronanza tecnica regala una delle sue migliori interpretazioni riabilitandosi ad attore meritevole di premi.
 
Borgli, dal canto suo affronta, con la sua personale cifra stilistica ammantata di surrealismo, molti temi spinosi e di grande attualità.
 
Attraverso una trama semplice e nemmeno originale in quanto permeata da una leggenda metropolitana diffusa su internet (in realtà una guerriglia marketing creata dal pubblicitario Andrea Natella) elabora con acume una moltitudine di spunti di riflessione molto interessanti.
 
Un film che mantiene un buon ritmo narrativo e interroga lo spettatore su tematiche che lo toccano da vicino offrendo chiavi di lettura intelligenti e condivisibili. Soltanto la parte di cancel culture risulta essere troppo ampia e trascinata per troppo tempo correndo il rischio concreto di annoiare anziché tenere sulla corda.
 
Virna Castiglioni

Scritto, prodotto, diretto e interpretato da Marcello CaroselliJericho’s tail (La coda di Jericho) è già da qualche settimana tra i nuovi titoli entrati a far parte della library di Amazon Prime Video.

Un’atipica opera che fa sicuramente discutere grazie al grottesco e provocatorio mix inedito di tematiche quali la pornografia, La fattoria degli animali di George Orwell e sottotesti socio-politici per quella che si rivela una storia a sfondo esistenzialista dal finale nerissimo.

Jericho Carter, in arte Jericho Piggy, è un italo inglese che ha superato la trentina, imprenditore nel mercato della pornografia online degli anni 2000. Esaltato e ossessionato al tempo stesso dal suo lavoro, indossa quasi costantemente la stessa maschera da maiale con cui recita nei video destinati al mercato online. La sera, dopo una giornata di lavoro sul set, è solo nella sua stanza, non ha una dimensione affettiva e si appassiona al libro La fattoria degli animali di George Orwell. La lettura si materializza in brevi immagini che attraversano in modo allucinatorio la sua mente, conducendolo in una lenta discesa verso gli inferi. Nel mentre, cerca di ricontattare alcune delle sue ex fidanzate, ma emerge tutto il risvolto drammatico del suo privato: la solitudine, un profondo senso di abbandono e il disprezzo degli altri per lui.

 

Distribuito da Direct to digitalJericho’s tail (La coda di Jericho) è una produzione Cagliostro's Fluid Production, con fotografia di Gabriel Cash, montaggio di Benedetto Bellabarba e musiche di Sgabs Maldus e dell'archivio Artlist Creators.

 

Accanto ad Ania Rizzi BogdanDamiana ArditoAlessia Pratolongo, fanno parte del cast i volti dell’hard Fausto Moreno e Silvia Lamberti, più Pino Quartullo nel ruolo dello zio del protagonista.

 

Clip film: https://youtu.be/pDCABf2LpiQ

                https://www.youtube.com/watch?v=NpNaEnZm5gY

                https://www.youtube.com/watch?
v=IST2Hd1OXJA

 

Extramondi: nuovi territori del cinema fantastico italiano

Martedì 09 Aprile 2024 20:29 Pubblicato in News

Scoprire una strada indipendente al cinema italiano, nello specifico quella di genere fantastico. Questo l’obiettivo della rassegna cinematografica Extramondi: nuovi territori del cinema fantastico italiano, curata da Matteo Scarfò, Giuliano Giacomelli e Catia Demonte in collaborazione con Revok Film e con il patrocinio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Regione Lazio, la cui terza edizione si svolgerà dal 2 al 5 Maggio 2024 nella sala cinematografica del Teatro Flavio, zona Colosseo (ingresso libero). Proiezioni dalle ore 18.00 (tranne domenica 5 con inizio alle 17.00) con una selezione di cortometraggi, poi spazio a libri e, dalle 20.00, ai lungometraggi. Saranno presenti gli autori che dialogheranno col pubblico e con i moderatori e critici.

 

“Nella definizione "cinema fantastico", nella sua accezione più ampia, vi rientrano l'horror, la fantascienza, il fantasy, il grottesco, l'horror fantascientifico, il giallo, il thriller, e in parte anche il western, il poliziesco, lo spionaggio, quando contaminati con elementi dei generi prima citati, e altri sottogeneri. Bisogna dire che nel panorama odierno della produzione italiana questo tipo di cinema è spesso autofinanziato o incontra il favore di produttori isolati e non trova sempre una via distributiva ufficiale. Si tratta di un cinema che, se da un lato rimane a basso-bassissimo costo, dall'altro garantisce, almeno agli autori più creativi e anticonformisti, il più ampio margine di libertà espressiva”, spiegano i curatori.

 

“Il cinema indipendente – proseguono Scarfò, Giacomelli e Demonte - è in questi anni la parte più radicalmente artistica e di ampio respiro del nostro paese. Salvo alcuni lodevoli e riusciti tentativi di produzione "alta", il nostro underground rimane ancora l'unica porta aperta a un tipo di visioni non mainstream e non di rado con accezioni politico-sociologiche, anche apprezzati all'estero. Per questa ragione vorremmo proiettare e far conoscere, lungometraggi e cortometraggi meno noti al grande pubblico, pur usciti nelle sale del circuito regolare, in home-video o su piattaforme online, coinvolgendo direttamente i vari autori in uno scambio culturale con il pubblico e la critica”.

 

“Nelle edizioni degli scorsi anni – concludono gli organizzatori - abbiamo ospitato vari autori e autrici, registrandone i contributi in modo da poter fornire un materiale di studio per il futuro, per creare una memoria del cinema indipendente dei nostri anni presenti. Tante le persone e i critici che hanno partecipato vedendo in questa rassegna un evento importante nella capitale. Il pubblico, come testimoniato dalle foto, è cresciuto con le edizioni e ci aspettiamo di diventare un punto di ritrovo per tutta la grande comunità degli amanti del cinema”.

 

 

 

TEATRO FLAVIO

Via Giovanni Mario Crescimbeni 19  - Roma (zona Colosseo)

 

Ingresso libero

 

 

Link alle foto delle passate edizioni:

https://www.matteoscarfo.it/it/extramondi