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24 Set

La verita' secondo Maureen K.

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Una donna al potere, nella società attuale, può rimanere solo se non crea disordine e se non arreca disturbo. Invece Maureen Kearney è tutt’altro che disposta a soprassedere quando scopre un accordo portato avanti in gran segreto da un alto dirigente della compagnia per cui lei riveste il ruolo scomodo di sindacalista. Pur di difendere i posti di lavoro, messi in serio pericolo da decisioni politiche scellerate, cerca in ogni modo di bloccare questo disegno oscuro trascinando la sua stessa vita e quella di chi le sta accanto in un tunnel dal quale uscire diventa sempre più tortuoso e complicato con il passare del tempo.
 
 
Aggredita in casa sua, al mattino quando è sola, viene seviziata e vilipesa. Legata mani e piedi, con la bocca chiusa dal nastro adesivo, con un coltello infilato nelle parti intime e una A, che riporta al nome dell’azienda per la quale lavora, incisa con un coltello sul ventre.
 
Dopo il ritrovamento da parte della collaboratrice domestica seguono vere e proprie umiliazioni inflitte da investigatori che conducono le indagini in maniera poco approfondita ma soprattutto svincolata da condizionamenti e che vedranno imboccare una direzione contraria alla verità dei fatti facendo passare questa donna da vittima a principale indiziata.
 
La giustizia non giusta può essere una macchina che si inceppa, gira a vuoto e alla fine ingrana una pericolosa retromarcia e investe di nuovo chi quella giustizia dovrebbe averla dalla sua parte senza se e senza ma.
 
Il film, dal classico impianto giallistico, si regge quasi totalmente sull’interpretazione perfetta di Isabelle Huppert. Questa attrice navigata incarna, con naturalezza, il personaggio di questa donna forte, risoluta, combattiva ma anche fragile ed esposta, giudicata per i suoi comportamenti poco ortodossi ma anche per il suo passato e per le sue scelte anticonformiste e libere. La sua recitazione è magnetica, gesti, modi di fare, espressioni: tutto studiato nei minimi dettagli e molto efficace per la narrazione.
 
La vicenda così paradossale parrebbe inventata. Invece, il film prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, raccontato nel libro “La Syndicaliste” di Caroline Michel-Aguirre.
 
La regia, ed è un peccato, non riesce fino in fondo a creare la giusta suspence, non si giunge mai ad un consono livello di tensione, non si è catturati dal procedere degli eventi in modo totalizzante ma anzi il racconto procede in modo alquanto prevedibile e anche il colpo di scena del ribaltamento processuale viene presentato con poca enfasi e si è quasi sollevati per l’interruzione di una linearità presentata in modo troppo scontato.
 
Un film senza particolari guizzi, forse troppo classicheggiante nell’impianto e che si lascia guardare senza quel coinvolgimento completo che una vicenda reale, di tale gravità, avrebbe maggiormente meritato.
 
Virna Castiglioni

 

  • Regia: Jean-Paul Salomé
  • Paese: Francia, 2022
  • Genere: Thriller
  • Durata: 122'
  • Cast: Isabelle Huppert, Grégory Gadebois, François-Xavier Demaison, Pierre Deladonchamps
  • Valutazione: 3
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