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Home » Recensioni » Il caso Belle Steiner
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13 Mar

Un clima tensivo dal principio alla fine avvolge come un guanto l'intera durata del film. Ad interpretare questo sempre attuale noir una coppia di protagonisti che fa della normalità la chiave per nascondere segreti. Pierre e Clea sono una coppia giovane, senza figli ma con il desiderio maturo di diventare genitori, che ospita una ragazza adolescente, figlia di un'amica, per darle un'opportunità di crescita e di studio in un prestigioso liceo della città. Il liceo intitolato alla memoria di George Simenon è un omaggio al libro dal quale è tratto il film ed è lo stesso in cui il protagonista maschile insegna matematica. Una notte, mentre in casa è presente solo Pierre, la giovane Belle viene uccisa strangolata. Il cerchio si stringe intorno a Pierre o per meglio dire non riesce mai ad allargarsi fino ad includere altri possibili indiziati. Tutto si concentra sull'unico sospettato che era presente sul luogo del delitto ma non si è accorto di nulla. La regia utilizza pochi elementi e li dilata all' ennesima potenza. Carica ogni gesto, anche quello più banale, di tensione. Fa recitare i protagonisti soprattutto con i silenzi, i non detti, le bugie, i retropensieri.

Molto efficace la costruzione del personaggio del protagonista maschile interpretato da un ottimo Guillaume Canet che, da anonimo schivo e solitario uomo diventa il principale colpevole, il potenziale assassino, il feroce lupo travestito da agnello. Canet è perfetto nell' incarnare un uomo tranquillo che non ha particolari ambizioni se non quelle di studiare calcoli nel comfort del suo stanzino e concedersi qualche innocente sguardo alla avvenente dirimpettaia che gira nuda e che forse lo fa anche apposta per farsi vedere dal vicinato. 

La coppia vive un momento di distacco, il legame che li unisce sembra sul punto di rompersi del tutto. La frattura sembra non potersi saldare perché questo evento sconvolge i piani di entrambi in procinto di accogliere in affido un bambino.

Un film che gioca tutto sull'ambiguità, sulle zone d'ombra, sul grigio che aleggia. Non c è una verità univoca e certa e, in assenza di prove schiaccianti, non si dovrebbe condannare chi potrebbe essere innocente. Non importa che tutto il contesto giochi a a sfavore, che l' unico sospettato sia anche antipatico e poco collaborativo. In ogni tempo e luogo dovrebbe valere la regola che non può essere condannato nessuno in assenza di prove certe e probanti. La presunzione di innocenza va preservata e tutelata sempre.

Questo giallo che prende spunto da un classico scritto nel 1952 in questo film viene reso attuale, moderno, interessante e foriero di riflessione.

Virna Castiglioni

 

  • Regia: Benoit Jacquot
  • Paese: Francia, 2024
  • Genere: Thriller
  • Durata: 100'
  • Cast: Charlotte Gainsbourg, Guillaume Canet, Kamel Laadaili
  • Valutazione: 4

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