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Home » Recensioni » Fino alle montagne
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29 Mag

Mathyas è un ragazzo giovane che non vuole rientrare nel suo Paese, il Canada, ma cerca un modo per poter allungare la sua vacanza nel sud della Francia. Vorrebbe dedicarsi ad un'attività che lo faccia sentire utile, indispensabile e non un semplice ingranaggio in una macchina per fare soldi. Si rivolge agli allevatori della zona per proporsi come pastore anche se non ha mai svolto questa professione e non ha idea di come si faccia. L' unica sua certezza è quella di non voler rientrare in ufficio ad occuparsi di marketing pubblicitario. Un lavoro che lui stesso afferma non essere adatto a persone intelligenti. Non ha nemmeno i documenti per restare ma non si fa scoraggiare dalla burocrazia. È determinato e risoluto ed è sicuro che troverà qualcosa che faccia al caso suo. In questa ricerca un po' naif incontra una giovane ragazza proprio all' ufficio immigrazione al quale si rivolge per avere contezza di cosa gli serva ma anche di che cosa gli manchi per iniziare la sua ricerca. Anche Elise, sebbene integrata e anche contenta della sua routine professionale, cova in sè il desiderio di sparigliare le carte e intraprendere una nuova partita con la vita. Elise agli occhi di Mathyas ha il giusto quid che la fa sembrare la compagna ideale per i suoi progetti. Se una prima esperienza è fallimentare, una nuova proposta fa risorgere le speranze di diventare pastori a tutti gli effetti. Un film delicato e poetico. Un inno di speranza che si rivolge a tutti coloro che cercano la propria strada, che vogliono cambiare orizzonte e si prodigano per raggiungere un angolo di terra dove costruire la propria fortuna per stare in pace e ammirare il cielo azzurro stesi su un prato verde.

Il film è un tripudio per gli occhi che spaziano fra scenari di montagna incantati. La fotografia di Vincent Gonneville lascia stupefatti. La Storia però sembra poco realistica. Tutto troppo facile, troppo poco sfidante. La ricerca è breve. Il lavoro anche se è improvvisato consente di riuscire a farsi assumere. Si viene mandati via però si trova subito qualcosa d'altro. Non mancano i problemi e la vita in altura viene presentata per quella che è, senza sconti, eppure allo spettatore ritorna un'immagine fin troppo romantica che non collima affatto con la realtà dei fatti di chi ha la responsabilità dei capi da accudire ed è costantemente minacciato dalla Natura stessa con le sue intemperanze climatiche come dagli altri animali che popolano le montagne e possono costituire una grave minaccia. Sembra tutto una favola. Una bella favola. E come tutte le favole che si rispettano anche questa avrà il suo lieto fine, apparentemente.

Virna Castiglioni

 

  • Regia: Sophie Deraspe
  • Paese: Canada,Francia/2024
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 113'
  • Cast: Félix-Antoine Duval, Solène Rigot e Younes Boucif
  • Valutazione: 3

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