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Esiste un modo spirituale di uccidere? Possiamo utilizzare il cibo che abbiamo procurato con l’uccisione di esseri viventi senzienti, senza colpa, se lo facciamo in modo etico? Gesù come avrebbe ucciso un animale? Da questi quesiti nasce il nuovo capitolo d’inchiesta del regista Kip Andersen già autore di altri documentari che hanno indagato i legami fra uso di carne e salute e le commistioni e gli interessi fra industrie della carne e Big Pharma. In Christspiracy, Andersen con l’aiuto di Waters, indaga i testi sacri, la Bibbia, i Vangeli apocrifi ma anche i rotoli del Mar Morto per cercare di dare una risposta a domande così difficili e profonde. Grazie a ricerche dettagliate apprendiamo che la famosa frase attribuita a Gesù relativamente al genere umano di essere superiore e signore di tutti gli esseri sulla terra e nel mare non corrisponde al giusto e al vero. La parola “dominus” non trova corrispondenza con alcun termine ebraico nel significato di padronanza. L’uomo non può fare ciò che vuole perché non è superiore a nessuno degli altri esseri viventi creati da Dio.  Apprendiamo anche che la famosa cacciata dal tempio dei mercanti non si riferisce alla condanna per fare di un luogo sacro uno spazio dedito al commercio e al mercimonio. Si fa menzione invece della pratica diffusa tra i sacerdoti di compiere sacrifici animali. Gesù, che abbiamo sempre pensato essere di Nazareth, non apparteneva ad una comunità che porta questo nome perché in nessuna mappa è presente questo luogo. Fa invece riferimento al fatto che Gesù apparteneva ad un gruppo ribelle che era contrario al sacrificio animale. I nazarei e quindi Gesù è indicato come il Nazareno. Il documentario affronta anche il delicato tema della macellazione. Sappiamo che in due principali religioni il consumo di carne è consentito a patto che si segua un protocollo preciso di macellazione dell’animale. Nella cultura ebraica la metodologia kosher, in quella islamica halal. In entrambi i metodi, con lievi differenze di posizione, l’animale subisce un atto violento che lo porterà alla morte. Non esiste un protocollo da seguire che sia indolore per l’animale e ne sono testimonianza le lacrime che versano questi capi quando sono portati al macello. Una inutile e barbara sofferenza, evitabile.  L’uomo non avrebbe bisogno di cibo animale per vivere.  Potrebbe tranquillamente essere vegetariano e cibarsi di semi, piante, radici, frutta senza infliggere morte e sofferenza ad altri esseri viventi e senzienti. Allora quando è stato possibile questo switch che ha comportato l’affermazione di una cultura di morte? Questa volontà di controllo e imposizione parte da molto lontano, si perde nella notte dei tempi ma ha contribuito a perpetrare un modo distorto di intendere il potere. Non un mezzo per vivere in armonia ma uno strumento per sottomettere qualcun altro. Lo stesso principio che ha pervaso la cultura nazista nel disegno scellerato di oppressione di tutte le minoranze, la cultura machista per cui le donne sono inferiori e se ne può fare l’uso che se ne vuole, la cultura xenofoba, per citarne i principali esempi. Neppure il fatto che non siamo noi stessi a procurare direttamente la morte dell’animale può scagionarci dall’essere colpelvoli, assolti per non aver commesso il fatto, perché ne siamo complici, non del tutto innocenti. Questo documentario, interessante nello svelare molto della religione, ci mostra anche come nei secoli si sia cercato di tenere nascosto il più possibile questo aspetto controverso. Diventa quindi un appello ad unirsi a questo movimento di liberazione che ha come prima tappa quello di prendere coscienza di una pratica efferata e poi interroga sulla legittimità di un comportamento che è stato accettato, interiorizzato ma è il risultato di una manipolazione, di un inganno e lo spoglia del mantello di spiritualità con il quale è stato avvolto per due secoli, facendolo sembrare un atto normale, addirittura indicato e consigliato.
 
Virna Castiglioni
 

 

  • Regia: Kip Andersen, Kameron Waters
  • Paese: USA, 2024
  • Genere: Documentario
  • Durata: 111'
  • Cast: Kip Andersen, Michael Beckwith, Melanie Joy, Kameron Waters.
  • Valutazione: 4

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