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Home » Recensioni » 30 notti con il mio ex
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14 Apr

Terry è sempre stata chiamata così perché non è mai cresciuta del tutto. Un po' naif, infantile, ingenua e leggera ma buona e gentile. Dice sempre quello che pensa, senza filtri, non preoccupandosi delle conseguenze. Trasparente come un vetro dal quale guarda gli altri intorno a sé senza sentirsi mai completamente accettata e amata per quello che è.  Si trova da tempo in una comunità psichiatrica ma il suo percorso terapeutico prevede un ritorno in famiglia per un periodo di prova di trenta giorni. Ad attenderla l' ex marito Bruno, per nulla desideroso di tornare a convivere con una mina vagante, soprattutto ora che sembra aver trovato un equilibrio con la figlia adolescente e alle prese con un amore fresco che sta crescendo. Sul lavoro c'è qualche problema ma lui è il titolare e crede di potersi fidare ciecamente dei suoi collaboratori. La sua attività è un mezzo per avere stabilità e benessere. Il sogno vero  di gioventù era però su un tappeto verde a correre dietro ad un pallone ma, si sa, la vita non va mai come ce la siamo immaginata. Il film purtroppo è un lungo susseguirsi di luoghi comuni, di battute prevedibili, di situazioni scontate, di snodi narrativi banali che non rendono un buon favore al tema della malattia mentale e nemmeno hanno il vantaggio di alleggerire e sdrammatizzare situazioni che finiscono per sembrare grottesche, forzate. Il cast si avvale di una Micaela Ramazzotti che già si era cimentata in passato in un ruolo borderline con ben altri risultati. Qui risulta una caricatura appesantita da clichés che non rendono un buon servizio al personaggio che interpreta. Edoardo Leo decisamente più convincente anche se la sua recitazione appare trattenuta imbrigliata in una sceneggiatura che non risulta sempre naturale e credibile. Il film viene anche ulteriormente allungato da vicende parallele come lo sgambetto professionale che subisce il protagonista al lavoro che rimane un momento fra i tanti liquidato in due scene che non aggiungono nulla ma tolgono semmai un po' il focus sulla relazione principale.  Anche il rapporto con la figlia è intriso di elementi scontati, poco originali, già fin troppo visti e indagati.

Un racconto che vuole mantenersi leggero, cercare di strappare più di un sorriso ma che finisce per diventare un po' indelicato relativamente al tema della malattia mentale perché viene fatta passare il più delle volte per una stranezza, un vezzo, qualcosa di incidentale che può essere curato solo dall' amore quando invece necessita di un approccio terapeutico più incisivo e decisamente meno all' acqua di rosa. 

Virna Castiglioni

 

  • Regia: Guido Chiesa
  • Paese: Italia, 2025
  • Genere: Commedia
  • Durata: 102'
  • Cast: Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Claudio Colica, Anna Bonaiuto, Beatrice Arnera, Matteo Scattaretico
  • Valutazione: 2

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