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Home » Recensioni » Biancaneve
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"Biancaneve" in questo nuovo remake della fiaba classica è la sola vera protagonista e nessuno degli altri personaggi ha davvero la forza e la spinta giusta per emergere. Rachel Zegler nei panni della principessa orfana è di una solarità e dirompenza che appanna tutto il resto. Il film, per certi aspetti, non si discosta dal classico che vide la luce nel 1937. Quando si attiene all'originale funziona decisamente meglio. Gli stessi abiti che sono indossati ricordano in modo preciso quelli storici che sono entrati nell'immaginario collettivo. Non ci sono deviazioni, cambi di rotta, tutto sembra riportare indietro nel tempo. Quando il film, invece, prende le distanze dalla trama tradizionale, e purtroppo lo fa spesso, lo fa sempre in modo maldestro. Del film funziona molto meglio la parte recitata che non quella animata. I sette nani non sono decisamente all'altezza di tutto il resto. Ma già dal titolo scelto siamo edotti a pensare che in questo remake non siano stati considerati così importanti ma trattati alla stregua di una mera appendice che si mantiene solo per non snaturare del tutto la storia. Appaiono però un intermezzo che sembra preso da un altro film e montato poi in fretta con la parte rimanente. La partitura musicale è invece sorprendente, i testi sono ricchi di significato e accompagnano la crescita di questa bambina che però non si chiama più in questo modo perché ha la pelle candida (e infatti l'attrice, pur essendo straordinaria, non la possiede) ma perché è nata in una notte di bufera e ha saputo sconfiggere il generale inverno. C'era proprio bisogno di dare una spiegazione o si poteva soprassedere in altro modo? Purtroppo non è la sola forzatura alla quale si assiste. Un eccesso di politicamente corretto che ha davvero un po' stancato. Il cuore del capriolo che avrebbe dovuto ingannare la perfida regina è diventata una mela rossa (sarebbe stato meglio non mostrare affatto il contenuto e non suscitare una gratuita ilarità), il principe azzurro che dovrebbe salvare la principessa è diventato un amico speciale (ma non è la differenza più grave) perché è pure un bandito e un suddito, il bacio salvifico non è più un bacio vero e appassionato, è un appoggiare le labbra per svegliarla soltanto.  Sarà lei a fare tutto, a conquistare di nuovo il suo regno perché questa Biancaneve del 2025 è impavida, fiera, onesta e vera ma soprattutto basta a sé stessa e sa affrontare da sola la temuta Regina che si disintegra al suo cospetto. La presenza scenica di Biancaneve è nettamente superiore e relega sullo sfondo tutto quello che ha intorno. Più che una principessa buona e remissiva è diventata una virago pronta ad ad affrontare ogni avversità. Mette in riga anche i nani e, non crolla più addormentata perché ha rassettato la casina nel bosco ma, come un generale di ferro li fa diventare un'impresa di pulizie sotto la sua supervisione. Le coreografie sono un po' pacchiane ma nel complesso sontuose e sapranno conquistare le piccole donne alle quali il film è principalmente destinato. Potrebbe sembrare una debacle ma, in realtà, questa fiaba ha in sé un potere intrinseco talmente forte e sprigiona così tanta magia e un sempiterno fascino che nessuna operazione bislacca di renderla più attuale e in linea con i tempi di una società che si preoccupa più del linguaggio che di cambiare in meglio la sostanza delle cose, potrà mai scalfire.

Virna Castiglioni

 

  • Regia: Mark Webb
  • Paese: Usa/Germania, 2025
  • Genere: Avventura, Drammatico
  • Durata: 109'
  • Cast: Rachel Zegler, Gal Gadot, Emilia Faucher, Andrew Burnap, Ansu Kabia
  • Valutazione: 3

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