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Visualizza articoli per tag: virna castiglioni

Perfetta Illusione

Mercoledì 07 Dicembre 2022 23:50

Perfetta illusione è un'analisi lucida e accurata, senza sconti, di una generazione di giovani ambiziosi che, per inseguire e cercare di raggiungere i propri obiettivi, è disposta a calpestare anche gli affetti più cari fino anche a spingersi a barattare il bene massimo per ognuno che è la libertà personale.
Toni (Giuseppe Maggio) è un semplice inserviente in una spa di un hotel ma sta per essere promosso responsabile. Per un gesto incauto,scoperto dalla persona sbagliata, questo traguardo sfuma per sempre. La vita però ha in serbo per lui un destino ancora più beffardo. Grazie all'aiuto della stessa persona che ha contribuito al suo primo fallimento lavorativo e, che sancirà anche quello umano, riuscirà a riscoprire la sua vera e unica passione che è la pittura. Il prezzo che sarà costretto a pagare per diventare artista ma, soprattutto per essere riconosciuto tale anche da chi fa parte da sempre di questo mondo, è altissimo. Pappi Corsicato mette in scena un triangolo costituito da tre solitudini che si servono gli uni degli altri solo ed unicamente per i loro biechi scopi. In questa storia intrisa di egoismo, cinismo e spregiudicatezza non si salva neanche l'amore, né quello tra Toni e la moglie Paola (Margherita Vicario) più interessata alla realizzazione professionale che familiare né quella fra Toni e Chiara (Carolina Sala) che assomiglia più ad un ricatto che ad uno scambio paritetico fra due persone affini. Anche l'amore genitoriale da questa disamina esce con le ossa rotte perché prevale la salvaguardia delle apparenze borghesi a scapito della giustizia e della morale. I dialoghi fra i personaggi sono ridotti all'essenziale e spesso si sceglie proprio di celarli, lasciando ai primi piani efficaci e alla colonna sonora riuscita, il compito di veicolare il messaggio di incompatibilità e di mancanza di ascolto empatico, come se le parole dette risultassero superflue se non proprio inutili proprio perché i fatti e i comportamenti di ciascun personaggio sono in netto contrasto con quanto detto a parole. Il finale rimane aperto e, come una porta che si spalanca sul mondo, si va alla ricerca di un altro senso, di un altro modo di vivere, di un'altra occasione di affermazione e riscatto. Un film intimista che mette in luce in modo sincero e diretto i sentimenti meno nobili che attraversano gli esseri umani e nel farlo non teme di risultare troppo severo nei giudizi.

Virna Castiglioni

Babylon

Giovedì 19 Gennaio 2023 12:58
Il film ripercorre la storia di Hollywood e si concentra sul passaggio topico dal muto al sonoro. Il regista Damien Chazelle già vincitore dell’Oscar per il precedente “La La Land” in questo nuovo lavoro coniuga la sua risaputa passione per la musica con una lunga e intensa dichiarazione d’affetto per il cinema nella sua interezza. La sequenza finale è un inchino di ringraziamento sentito al mondo della celluloide che ha il potere ipnotico di attrarre, rapire e portare con sé in mondi paralleli  dai quali si può solo tornare sempre arricchiti e qualche volta anche trasformati, chiunque si avvicini. E’ la magia, è il sogno, è la mission dell’industria cinematografica che si trasforma , evolve, cambia pelle e nel contempo esalta e distrugge carriere e con esse le vite di chi le incarna, senza remore e rimorsi, al solo fine di stupire e sorprendere. Babylon è un film corale, popolato da una moltitudine di personaggi, fra i quali emergono come giganti Jack Conrad interpretato da Brad Pitt  e Nellie laRoy impersonificata da Margot Robbie. Un attore all’apice del successo ma in difficoltà nella gestione del cambiamento che lo show business impone il primo, una donna dalla smodata ambizione che cerca di farsi riconoscere star, lei che ci si sente dalla nascita, la seconda. In mezzo a loro un Diego Calva che colora il tuttofare Manny che sgomita alla ricerca ossessiva di un posto al sole sul set per riuscire a far parte di qualcosa di più grande.
 
Per tutti la parabola è la stessa. L’unico a riuscire a spezzare questa perversa catena e ad allontanarsi in tempo prima della fine certa è proprio Manny. Il cinema però è una calamita che lo riporterà indietro nel tempo e, attraverso i ricordi personali, si dispiegheranno anche, in una lunga sequenza di grande tecnica visiva che ricorda un pò il finale del nostrano capolavoro di Tornatore “Nuovo cinema Paradiso”, frames e spezzoni che hanno fatto la storia e hanno decretato il successo imperituro della settima arte. Il mondo del cinema nelle sue continue trasformazioni, capace di rinnovarsi costantemente per mettere in scena uno spettacolo sempre nuovo è il protagonista assoluto di Babylon.
 
Babylon, proprio come Babele, rea di essersi macchiata del peccato di hybris osando innalzare una costruzione che raggiungesse il cielo e pertanto punita da Dio e retrocessa a luogo perduto in cui regna solo confusione, è la metafora perfetta per la rappresentazione iconica dell’industria filmica sempre in bilico fra la promessa di una messa in scena ammaliante e i retroscena squallidi che le sono intrinsechi. Un film ambizioso che è un piacere guardare perché è maniacalmente confezionato ma che ha il solo difetto di non approfondire le storie umane che racconta. È tutto in funzione della rappresentazione scenica e la dimensione umana e psicologica dei personaggi rimane troppo in superficie.
 
Il film decisamente troppo lungo e a tratti ridondante mostra dietro la facciata pulita e profumata anche il retro bottega dove regnano sporcizia, fango, sudore, sangue, vomito, sesso, droga e ogni sorta di marciume.
 
Le scene dissolute, disturbanti sono un tripudio di dettagli dove nulla è lasciato al caso e sbattono in faccia allo spettatore il lato oscuro e torbido di un mondo all’apparenza fatto solo di luci sfavillanti. Questa città di carta che riproduce storie ha due facce e se la prima è scintillante la seconda è decisamente tetra.
 
La colonna sonora firmata ancora una volta da Oscar Justin Hirzwitz neovincitore del Golden Globe è una dama gentile che sorregge e accompagna con passo sicuro una visione incredibile, un mosaico composto da milioni di tessere incastrate alla perfezione per regalare al pubblico un disegno maestoso che lascia a bocca aperta.
 
Damien Chazelle, scena dopo scena, costruisce uno spettacolo pirotecnico strabiliante e staglia il suo Babylon come una cometa che passa veloce ad illuminare il cielo buio dell’esistenza terrena regalando l’illusione che si possano vivere vite diverse accompagnate da esperienze differenti.
 
Babylon è anche un meraviglioso viaggio a ritroso per capire meglio il presente attraverso un caleidoscopico ritratto di un’epoca, l’età d’oro della filmografia d’oltreoceano dove era tutto nuovo, sperimentale, innovativo, libero e potente.
 
Virna Castiglioni

I tre moschettieri

Venerdì 17 Marzo 2023 20:02
Il film, adattamento cinematografico del celeberrimo romanzo di Alexander Dumas, ci parla dei tre moschettieri partendo da colui che ne diventerà, in breve tempo, il quarto.
 
La pellicola fa parte di un dittico e dopo D’Artagnan la seconda parte, prevista in uscita a dicembre, si concentrerà sulla figura della perfida Milady de Winter.
 
D’Artagnan, un giovane originario della regione della Guascogna, giunge a Parigi per inseguire il sogno di diventare anch’egli un servitore fedele del Re Luigi XIII rimanendo già da subito coinvolto in congiure, tradimenti, intrighi di palazzo, e anche preda dell’arco di cupido cedendo al fascino misterioso di Constance, confidente intima della Regina.
 
La storia è arcinota:  Porthos, Athos e Aramis sono i tre moschettieri fidati del Re. Al trio si unisce D’Artagnan e insieme riescono a sventare il piano ordito dal Cardinale Richelieu che cerca di acquisire potere smascherando il tradimento della regina consorte consumato con il duca di Buckingham. La destrezza del giovane D’Artagnan contribuirà a sventare questo piano e, grazie al suo coraggio e alle sue doti in battaglia, sarà ufficialmente proclamato moschettiere.
 
Le scene migliori sono sicuramente quelle che riprendono i molteplici combattimenti e i numerosi duelli. La macchina da presa segue vorticosamente i personaggi coinvolti ed è talmente veloce nello spostarsi da un contendente all’altro da catturare lo spettatore come se lo invitasse a prendere parte attiva alla tenzone in essere.
 
Avvincenti gli inseguimenti, i pedinamenti, le corse tra la folla, le cavalcate.
 
La sceneggiatura invece si fa più fragile quando c’è meno azione. Assistiamo ad un ballo in maschera dove le sorti vengono ribaltate in pochissimo tempo in beffa all’astuzia e al colpo di scena plateale. Anche quando il tradimento potrebbe essere scoperto e porterebbe ad un ribaltamento eclatante le scene non riescono ad incastrarsi alla perfezione per ricreare il climax necessario affinché si crei la giusta suspense e lo spettatore rimanga, per il giusto tempo, con il fiato sospeso.
 
Il film è nella sostanza un piacevole polpettone che viaggia come un treno e non annoia ma nemmeno entusiasma. E’ tutto molto prevedibile financo la scena finale che deve creare un collegamento con il già annunciato sequel. Un film  di cappe e spade che non fa rimpiangere il passato del genere perché c’è molta cura nei dettagli e il cast scelto è all’altezza dell’interpretazione dei personaggi storici ma che non brilla, rimanendo comunque un gradevole film di intrattenimento adatto ad ogni età, soprattutto per i bambini che si potranno immedesimare nel giovane Charles e nei suoi sogni di gloria.
 
Virna Castiglioni
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