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27 Gen

Il mio giardino persiano

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Ambientato in Iran, con protagonista una coppia di anziani, è la storia di una profonda solitudine. Mahin è una donna vedova da molto tempo e con la figlia lontana, emigrata in Europa. Trascorre il suo tempo principalmente in casa accudendo le piante del suo bellissimo giardino. Non vede molto spesso le amiche anche se vorrebbe e non ha neppure occasione di frequentare luoghi pubblici in cerca di nuove amicizie. Questo anche perché vive a Teheran dove vige un controllo serrato e dove la polizia morale esige il rispetto di regole severissime, alcune assurde. Però un giorno, a pranzo in un ristorante, nota un uomo anch'esso solo e scatta in lei qualcosa. È ora di prendere di nuovo in mano la vita, ricominciare a volersi bene, dare ascolto alle amiche che la vorrebbero di nuovo sistemata. Al tavolo opposto al suo siede un uomo anch'esso solitario e decide di fare il primo passo. Un passo faticoso ma necessario per cercare di ritrovare un po' di felicità. "Il mio giardino persiano" che nel titolo originale, in linea con il finale scelto si intitola "My favourite cake" è un film delicato, che parla di buoni sentimenti, della capacità di affidarsi a qualcuno e anche della voglia, dopo tante rinunce e troppi dolori, di prendersi una rivincita e di lasciare il passato alle spalle ricominciando a ridere ancora, a ballare di  nuovo, a divertirsi. Tutti hanno diritto ad essere felici e, a volte, basta davvero poco per riuscirci. Il film si avvale di un cast di attori che recita con grande naturalezza conferendo alla storia raccontata un sapore genuino. La coppia formata dagli attori Lili Farhadpour e Esmaeel Mehrabi ha una chimica speciale e fa immediatamente scattare la vicinanza con lo spettatore. Quest' ultimo è anch'egli invitato, come il tassista timido e impacciato Faramarz, a varcare la soglia e ad entrare in una casa umile ma decorosa dove non risuona ancora la musica ma ha tutto quello che serve per iniziare a danzare. Purtroppo, si sa, al destino piace giocare brutti scherzi e non sempre quello che sembra essere naturale, giusto, auspicabile e prevedibile avviene. Un peccato veniale commesso per rendersi più sicuro di sé stesso e non rischiare di sfigurare si trasforma nella causa involontaria che fa crollare tutto il castello di sogni che si stava faticosamente costruendo. Non resta nient'altro da fare, ancora una volta, che accettare la mala sorte ma continuare a lottare per raggiungere un posto al sole e non spegnere mai più le luci che, riparate da mani pazienti e amorevoli, hanno saputo rischiarare un angolo di mondo rimasto al buio per troppo tempo. Il racconto privato, così emozionante, è anche una critica sottile e velata ma persistente al regime repressivo iraniano, soprattutto nei confronti delle donne, che nega loro, a differenza degli uomini con cui si mantiene più lasco, fondamentali diritti che agli occhi degli occidentali sembrano impossibili da mettere in discussione ma per coloro che vivono in Iran sono invece sempre in bilico e possono essere disconosciuti da un momento all'altro.

Virna Castiglioni

 

  • Regia: Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha
  • Paese: Iran, Francia, Svezia, Germania, 2024
  • Genere: Drammatico
  • Durata: '97
  • Cast: Lili Farhadpour, Esmaeel Mehrabi, Melika Pazouki
  • Valutazione: 4
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