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Riparte il Rendez Vous del Cinema Francese all'Arena Sacher

Mercoledì 01 Luglio 2020 17:02 Pubblicato in News
Per il suo decimo anniversario, Rendez-Vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese, torna a Roma all’Arena Nuovo Sacher dall’1 al 6 luglio 2020 con un’edizione speciale en plein air.
 
"In attesa che la normalità riprenda il suo corso, ci è sembrato importante proporre al pubblico la nostra idea del « dopo » che è basata su un concetto semplice, quello da cui il progetto del festival è partito: offrire agli spettatori la scoperta di nuove storie ed emozioni, ovvero il viaggio più semplice e incredibile che ci sia concesso, quello del cinema.
 
La nostra esplorazione, guidata da grandi maestri e da esordienti d’Oltralpe, ci offre percorsi in mondi inediti e storie straordinarie, e con la magia che il cinema sa produrre, nella selezione presentata, attraverso voci e generi molti diversi, si sofferma a riflettere su una frase che abbiamo spesso sentito ripetere in questi mesi: se c’è qualcosa che la storia pubblica e quella privata ci suggerisce è che le crisi sono occasione per un vero cambiamento."
Queste le dichiarazioni della direzione della manifestazione
 
 
 
Di crisi e rinascita parlano i 6 titoli presentati in anteprima nazionale nell’Arena Nuovo Sacher.
 
I GRANDI AUTORI DEL CINEMA FRANCESE | FILM D’APERTURA
 
ROUBAIX, UNE LUMIÈRE | ROUBAIX, UNA LUCE di ARNAUD DESPLECHIN
 
Ad aprire questa edizione speciale, il 1° luglio alle 21.30, nella cornice dell’Arena Nuovo Sacher, è l’anteprima nazionale di ROUBAIX, UNE LUMIÈRE | ROUBAIX, UNA LUCE, l’ultimo lungometraggio di un cineasta amatissimo in Italia: ARNAUD DESPLECHIN, cui il festival, appena due anni fa, ha dedicato un focus speciale. Il regista sarà presente per incontrare il pubblico e la stampa.
 
Il film, in Concorso a Cannes 2019, è distribuito da No.Mad Entertainment e sarà nelle sale in autunno.
 
In un’edizione che vede grandi autori e registi emergenti cimentarsi e ridar nuova linfa al cinema di genere, anche Arnaud Desplechin si insinua in questo solco, con un’opera noir attuale e potente che sorprende per il radicale cambio di registro e per la profondità dei risultati.
 
Considerato la quintessenza del cinema d’autore francese, il regista si cimenta, per la prima volta, con il reale e con un genere che non gli è familiare come il polar. A fare da sfondo e ispirazione alla storia, la sua città natale, ritratta nel malore di una profonda decadenza economica.
 
Partendo da un fatto di cronaca, ben raccontato da uno sconvolgente documentario di Mosco Boucault per France 3, Desplechin realizza un thriller sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità teatrale dei suoi protagonisti: Léa Seydoux, Sara Forestier, Roschdy Zem, che per la sua interpretazione ha ottenuto i premi Lumière e César.
 
Convinto che la finzione guadagni a essere uno specchio di indagine di quell’enigma che è il reale, il cineasta crea un noir che trascende elegantemente le strutture di genere per scandagliare gli abissi dell’essere umano e la miseria del mondo di oggi. « Per la prima e unica volta nella mia vita – spiega il regista – ho solidarizzato con due criminali: ho voluto riconsiderare le parole crude delle vittime e delle colpevoli come la più pura delle poesie ».
 
 
 
IL CINEMA È DONNA
 
Secondo i dati del CNC, il numero di film diretto da donne, in Francia, negli ultimi dieci anni è aumentato del 62%. A confermare questo trend in crescita, un altro dato importante: il 40% delle opere prime prodotte nel 2019 sono dirette da cineaste.
 
Per dar conto di questo cinema « al femminile plurale » composto da un caleidoscopio di voci eclettiche, lo speciale RDV ne offre una selezione variegata.
 
Tra gli esordi dirompenti della stagione, già rivelazione di Cannes 2019, il festival presenta, in anteprima italiana, PAPICHA | NON CONOSCI PAPICHA di Mounia Meddour, distribuito da Teodora Film e nelle sale in autunno.
Scoperto nella sezione Un Certain Regard, insignito di un doppio César per la regista e l’interprete principale, la giovanissima Lyna Khoudri (che sarà anche nell’attesissimo film di Wes Anderson, The French Dispatch), acclamato in Francia con oltre 2 milioni di euro di incasso, il film è tuttora bandito in patria, per motivi mai chiariti dal governo algerino.
 
Dalla regista del film-rivelazione La Bataille de Solférino e della sorprendente commedia Victoria, arriva a Roma, in anteprima, SIBYL, prossimamente in sala con Valmyn Distribution.
 
Justine Triet firma, ancora una volta, una tragicommedia raffinata e provocante dedicata alle donne, un gioco di specchi sull’identità e sulle radici che la conferma come una delle figure più interessanti del nuovo cinema francese. Ad interpretare questa storia intrigante la strepitosa coppia: Virginie Efira e Adèle Exarchopoulos. La prima è Sibyl, una psicologa che ha abbandonato la scrittura per abbracciare la professione medica. La seconda è Margot, una giovane attrice disperata che contatta la psicoterapeuta invocando il suo aiuto. Ma si dà il caso che a Sibyl sia da poco tornata la voglia di scrivere: tra le due nasce così una sorta di transfert alla rovescia.
 
Ancora nel solco degli autori più affermati del nuovo cinema francese, si posiziona Alice Winocour che, regista e sceneggiatrice già nota per Augustine e Maryland (presentati al festival Rendez-vous), si cimenta con PROXIMA in un genere tradizionale come la space story, ma in un modo originale e innovativo per offrirne la sua versione unica e raffinata, lontana dallo spettacolare.
 
Sarah (Eva Green) è un’astronauta francese che sta per lasciare la terra per una missione spaziale di un anno, Proxima. Mentre segue il rigoroso allenamento che le è imposto all’agenzia europea di Colonia, unica donna in un ambiente prettamente maschile (tra i colleghi spicca Matt Dillon), Sarah si prepara alla dolorosa separazione da Stella, la figlia di 8 anni.
 
Ottimo esordio quello di Laure de Clermont-Tonnerre che con NEVADA – distribuito da Universal Pictures – orchestra un emozionante incontro tra i due generi americani per eccellenza: il western e il film carcerario.
 
Roman (Matthias Schoenaerts), detenuto in un carcere del Nevada, non ha più contatti con l’esterno né con sua figlia. Per tentare di farlo uscire dal suo isolamento, la struttura decide di inserirlo in un programma di riabilitazione in cui si addestrano mustang selvatici. Grazie all’aiuto dell’anziano allenatore (Bruce Dern) e al fianco di un cavallo imprevedibile come lui, Roman riesce, a poco a poco, a gestire la sua rabbia e a confrontarsi con il suo passato.
 
La cineasta, al suo primo lungometraggio, confeziona una storia romantica e commuovente, innovando, con grazia e realismo, il prison movie, esplorando il desiderio di libertà, il perdono e le seconde possibilità della vita, temi cari al co-produttore Robert Redford.
 
Chiude il festival, il 6 luglio: NOTRE DAME di Valérie Donzelli, commedia buffa e romantica su una donna che decide di ri-divenire architetto della propria vita.
 
Veterana della manifestazione – il suo film rivelazione La guerra è dichiarata ha aperto la II edizione del festival – la regista, in questo ultimo lungometraggio, presentato a Locarno, sorprende ancora una volta nel suo percorso di riscrittura della commedia romantica, con trovate folli e divertenti in un chiaro omaggio al cinema di Jacques Demy. « Amo la commedia – spiega Donzelli – e amo il  burlesque: questo film è il mio modo di raccontare il mondo di oggi, con un mélange di pudore e poesia ».
 
Maud (la stessa Donzelli) è architetto e madre single di due bambini. Con l’ex ancora parte integrante del suo quotidiano, non riesce a trovare il giusto equilibrio tra carriera e vita sentimentale. Quando un malinteso le fa vincere il concorso per ristrutturare il sagrato di Notre-Dame, cominciano i guai.
 
Dichiarazione d’amore a Parigi, commedia gioiosa e clownesca, piena di fantasia e dolcezza, Notre Dame è impreziosito dalle performance di una banda di formidabili attori che affiancano la protagonista: Pierre Deladonchamps, Thomas Scimeca, Bouli Lanners e Virginie Ledoyen.
 
 
OSPITE SPECIALE - Arnaud Desplechin 
Nato a Roubaix nel 1960, Arnaud Desplechin reinventa il cinema francese negli anni Novanta con film quali La Vie des morts (1991), La Sentinelle (1992) e Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle) (1996). Desplechin entra negli anni Zero con altri lavori minimalisti, poetici e sprezzanti come Esther Kahn (2000, dal romanzo di Arthur Symons), Léo en jouant “Dans la compagnie des hommes” (2003, dalla pièce di Edward Bond), I re e la regina (2004) e il grande successo di critica e pubblico Racconto di Natale (2008). Nel 2013 dirige il suo primo film statunitense, Jimmy P., interpretato da Benicio Del Toro e dal suo attore feticcio Mathieu Amalric. Torna in Francia per realizzare I miei giorni più belli (2015) e I fantasmi di Ismaël, film d'apertura di Cannes 2017.
 
 
 
Tappe italiane dello speciale Rendez-Vous 2020
Il festival Rendez-vous parte in viaggio. Una selezione di titoli saranno mostrati nelle tradizionali tappe del festival : Torino (Cinema Massimo e Arena), Cineteca di Bologna, Rouge et Noir di Palermo.
 
 
 
PREMIO France 24 | Rendez-vous, X edizione
Il tradizionale premio France 24, va quest’anno a PAPICHA | NON CONOSCI PAPICHA di Mounia Meddour, distribuito da Teodora Film, nelle sale in autunno.
 
La motivazione : « un film coraggioso e indispensabile, un inno all’emancipazione delle donne che travolge per energia ed emozione».
 
 
Biglietteria on line dal 27 giugno : sacherfilm.eu
 
Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
 
In caso di pioggia le proiezioni si svolgeranno al chiuso.
 
La manifestazione si svolge nel rispetto delle norme vigenti.

La Goccia Maledetta al Festival di Siviglia

Mercoledì 01 Luglio 2020 16:47 Pubblicato in News
La goccia maledetta, l’ultimo cortometraggio noir diretto da Emanuele Pecoraro,
in gara al prestigioso Festival NIAFFS, a Siviglia nella prima settimana di Luglio.
C’è molta attesa per questo mini-film, prodotto e distribuito da Angelo Bassi per Mediterranea
Productions, interpretato dalla bellissima Nadia Bengala e da Lorenzo Lepori, con la
partecipazione di Francesca Anastasi.
Si tratta di una storia horror, il cui soggetto è tratto dal racconto originale La goccia, pubblicato da Mezzelane Editrice, elaborato dalla sapiente penna di Roberto Ricci, il formidabile scrittore digialli anconetano, soprannominato “il parrucchiere del brivido”.
 
 
A mettere mano alla sceneggiatura hanno invece pensato Lorenzo De Luca e Pierfrancesco
Campanella. Quest’ultimo è anche produttore esecutivo e organizzatore generale dell’opera.
Un lavoro basato sull’ossessione di un addio sentimentale non gradito, che degenera in modo
inaspettatamente sconcertante. La realtà della cronaca nera odierna è piena di episodi violenti dovuti proprio alla non accettazione di essere abbandonati dal partner. In questo senso, La goccia maledetta è un prodotto di strettissima attualità, valorizzato oltretutto dalla straordinaria performance interpretativa di Nadia Bengala, che qui, come non mai, ha modo di rivelare le sue intense qualità recitative.
Il regista Pecoraro per l’occasione conferma lo spiccato talento già dimostrato nel suo corto del debutto, intitolato Solitudini pericolose, poi confermate nel documentario lungometraggio 28… ma non li dimostra.
Il cast artistico è completato da Sacha Rossi, direttore della fotografia, Laura Camia, art director, Marco Pagliarin, tecnico del suono di set e montatore, Gianfranco Tortora, responsabile della post-produzione audio, e Sebastiano Greco, che si è occupato della color correction video. La goccia maledetta è stato girato tra Montalto di Castro e Pescia Romana, presso l’Hotel Ospite Inatteso e in una villa privata, per gentile concessione del Sig. Giuseppe Simonelli.
Una curiosità: la colonna sonora originale del cortometraggio è stata elaborata dal noto ingegnere informatico Paolo Reale, consulente tecnico nei maggiori processi penali italiani e presenza abituale nel programma televisivo Quarto grado, grande appassionato di musica e con alle spalle significative esperienze nel mondo delle sette note.
Infine, da segnalare la splendida opera pittorica presente nei titoli, denominata Materia Cosmica, una creazione dell’artista lucano Mario D’Imperio.

Almost Dead su Amazon Prime

Mercoledì 01 Luglio 2020 16:39 Pubblicato in News
Vincitore del XXXVII Fantafestival, Almost Dead approda su Amazon Prime Video.
 
Diretto da Giorgio Bruno, fondatore della casa di produzione e distribuzione Explorer Entertainment (Paranormal Stories, L’esigenza di unirmi ogni volta con te), Almost Dead, un film che mescola gli stilemi del survival a quelli dello zombie movie.
 
 
Il lungometraggio racconta la storia di Hope (Aylin Prandi), la quale si sveglia in una macchina sul ciglio di una strada deserta, seduta al fianco del cadavere di una donna.
 
Nell’abitacolo pochi oggetti: una pistola e un telefono cellulare quasi scarico. Nella sua mente ancora meno ricordi: Hope non sa perché si trovi dentro quell’auto e in quella situazione che subito si complica quando il cadavere, inspiegabilmente, si sveglia azzannandole il braccio.
 
Mentre un gruppo strane creature dal passo lento inizia a circondare la macchina, rendendo impossibile l’uscita, una donna misteriosa, al telefono, rivela a Hope la presenza di un siero, in auto, capace di fermare il virus entrato nel suo corpo attraverso il morso. La donna ha solo sei ore di tempo prima che il virus entri nel flusso sanguigno, trasformandola per sempre!
 
Almost Dead è un thriller dal respiro moderno e innovativo che trae ispirazione da felici esperimenti cinematografici come Buried – Sepolto. Come il film di Rodrigo Cortés, anche quello di Giorgio Bruno dimostra come una location, un habitat [in questo caso una macchina], possa diventare parte integrante nello sviluppo della narrazione e del pathos filmico.
 
L’atmosfera claustrofobica e oscura di Almost Dead e un ritmo moderno e veloce accompagnano lo spettatore nel riuscito pellegrinaggio attraverso i generi: dal thriller, al post-apocalittico, al film psicologico, all’horror.
 
Distribuito da Draka, Almost Dead è già disponibile su Amazon Prime Video.

Giancarlo Giannini ottiene la stella sulla Walk of Fame

Domenica 21 Giugno 2020 01:42 Pubblicato in News
Il Festival Filming Italy Los Angeles, promotore del più prestigioso riconoscimento del mondo del Cinema di Hollywood, è lieto di comunicare l’assegnazione della Walk Of Fame nella categoria Motion Pictures al grandissimo attore, orgoglio del Cinema Italiano, Giancarlo Giannini. La celebrazione avverrà durante la 60a edizione della Walk Of Fame.
 
 
Da anni Filming Italy Los Angeles collabora con la Hollywood Chamber of Commerce che dal 1953 promuove e sostiene la Walk Of Fame: la famosa strada dedicata al cinema nata per mantenere la gloria, il cui nome significa fascino ed emozione nei quattro angoli del mondo.
 
Tiziana Rocca, direttore del Filming Italy Los Angeles, ha così commentato questo straordinario evento: “Una grande soddisfazione essere stata la promotrice col mio festival Filming Italy Los Angeles della stella che verrà dedicata al nostro grande Giancarlo Giannini sulla Walk of Fame di Hollywood. Pochi se la meritano più di lui. Viva il cinema italiano!”.
 
Giancarlo Giannini, che ringrazia il Filming Italy Los Angeles per il risultato ottenuto ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Felicissimo per questo importante riconoscimento e dedico questa preziosa stella a Franco Zeffirelli e Lina Wertmuller”.
 
Il Ministro Dario Franceschini: “Giancarlo Giannini e Luciano Pavarotti: due nuove stelle italiane brillano da oggi nella celebre Walk of Fame sulla Hollywood Boulevard di Los Angeles, andando ad aggiungersi alle altre quattordici stelle tricolori che già ornano la celebre camminata. Artiste e artisti del mondo italiano della musica e del cinema che spiccano sulla famosissima promenade”. Così il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, all’annuncio della Walk of Fame Class 2021 da parte della Hollywood Chamber of Commerce”
 
Già nel 2018 il Filming Italy Los Angeles aveva ottenuto il massimo riconoscimento per l’attrice italiana famosa in tutto il mondo Gina Lollobrigida. In quella occasione, durante il Filming Italy Los Angeles, era stata organizzata una vera e propria celebrazione in onore di Gina Lollobrigida, alla quale venne conferita la stella numero 2628 della Walk Of Fame di Hollywood, la 14esima stella consegnata ad una star italiana.
 
Il Filming Italy Los Angeles è una rassegna cinematografica creata con la finalità di incentivare lo sviluppo internazionale dell’audiovisivo italiano, con la capacità di aumentare il livello di visibilità delle produzioni cinematografiche e audiovisive italiane all’estero e soprattutto con l’intenzione di promuovere nel mondo gli attori del Cinema Italiano.
 
L’assegnazione della 16esima stella italiana sulla Walk Of Fame di Hollywood assegnata all’attore Giancarlo Giannini è un traguardo ottenuto per la Cultura Cinematografica Italiana e segno di speranza e di ottimo auspicio in questo periodo così difficile per la cultura e per il settore audiovisivo.